In dieci dalla mezz’ora del primo tempo per il rosso a Thiago Motta, Zanetti e compagni perdono 1-0 col Barcellona ma dopo 38 anni si qualificano per la finale in virtù del successo per 3-1 dell’andata.
Una finalissima, quella che disputerà il prossimo 22 maggio a Madrid contro il Bayern Monaco di van Gaal, ottenuta soffrendo dal primo all’ultimo minuto di gioco, senza lasciare né un centimetro né un secondo, senza concedere troppo ai blaugrana che davanti ai 100.000 del Camp Nou sognavano la remuntada.
Oltre al cuore e al sacrificio di Eto’o e Milito – bomber, per una notte diventati incontristi alla Gabriele Oriali – rimarranno per sempre nella storia del club nerazzurro le prove di Zanetti, Cambiasso, Lucio, Samuel e Julio Cesar. Monumentali. Senza la strepitosa parata nel primo tempo dell’estremo difensore brasiliano, sul tiro dal limite di Lionel Messi, il match sarebbe andato diversamente. Sono loro gli eroi di Barcellona.
Il match, oltre che per l’espulsione di Thiago Motta, per l’Inter era iniziato male anche a causa del forfait di Pandev durante il riscaldamento. Il mago Mourinho non poteva cambiare il modulo a pochi minuti dal fischio d’inizio quindi, confermato il 4-2-3-1 e dentro Chivu sulla sinistra pur con meno possibilità in attacco. Rimasto con dieci uomini lo stratega portoghese ridisegna un 4-4-1, con Chivu in mezzo, Eto’o e Milito a coprire le fasce con il solo Sneijder in attacco. E’ il modulo d’emergenza – che diventa 6-4-0 quando Cambiasso e Zanetti arretrano – con cui i eroici nerazzurri conquistano Madrid, cedendo solo all’84’ alla rete di Piqué, il difensore che alla vigilia aveva detto che i rivali si sarebbero pentiti di essere calciatori in quei novanta minuti. Vero il contrario: quei dieci non si pentiranno mai di quei novanta minuti, anzi.
Nella capitale spagnola ora, dopo aver eliminato i campioni di Spagna, d’Europa e del mondo in carica (ancora per poco), si va da favoriti. Rischio o vantaggio? Con Mourinho i cali di tensione sono cosa molto rara ma a quella vecchia volpe di van Gaal un po’ di rispetto va dato, eccome. Ora comunque è tempo di far festa e di mettere in cassaforte coppa Italia e scudetto. Armi, cuore, coraggio e forza ci sono. ECL
Massimiliano Demurtas
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I commenti del dopo partita
Il tecnico del Barcellona, Pep Guardiola: “Non so se ha vinto la squadra migliore, loro si sono difesi molto bene e noi non siamo riusciti a creare pericoli. Non penso che la pressione dei tifosi ci abbia creato problemi, è stato un piacere per noi. Ogni volta che il Barcellona arriva in semifinale, è ovvio che voglia andare in finale, negli ultimi due anni la squadra ha giocato un grande calcio, e i tifosi sono orgogliosi. Ma faccio i complimenti all’Inter, chi vince ha il diritto di esultare. Non sono mai deluso dai miei giocatori: sia Messi che Ibrahimovic ci tenevano tanto a fare bene. Noi ci abbiamo provato dal primo minuto a gestire movimento e palla per creare delle situazioni di uno contro uno e cercare le occasioni da gol, ma complimenti a loro e in bocca a lupo per la finale”.
Il presidente del Barcellona, Joan Laporta: “Oggi ci è toccato vivere la faccia crudele del calcio, ma ora dobbiamo ritrovare il morale e pensare alla Liga. La nostra squadra, come il pubblico, merita un’ovazione e tutta la nostra gratitudine. I giocatori hanno dato tutto, e si meritano il nostro applauso. Sono cose che succedono: non sono piacevoli, ma nella vita c’è di peggio. L’Inter? Me l’aspettavo così difensiva, è stato molto difficile superare le due linee di difesa, ci hanno complicato molto la vita”.
Il tecnico dell’Inter, José Mourinho: “La mia squadra ha lasciato il sangue, quelli del Barcellona hanno fatto la festa prima. Noi abbiamo lasciato il sangue e l’abbiamo fatta dopo. Con il Barça è difficile in undici, con dieci è un’impresa storica. Chiedo ancora uno sforzo ai tifosi. Venite a prendere questa splendida squadra all’aeroporto a Milano, venite a Roma, dobbiamo giocare un’altra finale domenica con la Lazio e poi in Coppa Italia con la Roma. Pensavo di aver toccato il massimo dell’empatia con i tifosi del Chelsea, ma con quelli dell’Inter è ancora di più. Sono innamorato dell’Inter e di questi tifosi, non del calcio italiano: lo rispetto, ma non lo amo. Questa è la sconfitta più bella della carriera. Questa squadra meritava di pareggiare 0-0. È stata una gara straordinaria. Ho già vinto la Champions, ma oggi è stato più bello di quando ho vinto io. Purtroppo non potevo giocare, sennò entravo e lasciavo anche io il sangue. Il futuro? Il mio futuro ora sono queste 5 finali che mi rimangono”. Tra l’Inter e il trionfo in Champions League resta solo l’ostacolo Bayern. “Questa squadra può vincere o non vincere ma se non vince quest’anno, vince l’anno prossimo. Oggi l’Inter è una squadra di dimensione europea e il mio piccolo contributo è una soddisfazione per me”.
Il presidente dell’Inter, Massimo Moratti: “Sono molto felice, mi fa tanto piacere. Rievocare quanto successe a metà degli anni Sessanta è automatico. Allora successe qualcosa di più qui siamo solo alla finale, lì vincemmo. Mourinho o Herrera? Sono due personaggi con la caratteristica fondamentale di essere lavoratori, fortissimi lavoratori, sono pignoli e professionali, poi coraggiosi, hanno molto carisma nei confronti dei calciatori. Li vedo simili a 40 anni di distanza, hanno similitudini nelle qualità. Mourinho è stato fenomenale, i giocatori sapevano perfettamente cosa fare anche in inferiorità numerica. Ma per stasera tutti i meriti vanno a questa squadra che ha giocato una semifinale in dieci, in casa del Barcellona campione del mondo, vuol dire avere un gran carattere. Spero siano felici i tifosi dell’Inter, se lo meritano”.
Champions League 2009/2010 – Ritorno Semifinale – Barcellona, stadio Camp Nou
BARCELLONA-INTER 1-0 (0-0)
Barcellona: Valdes; Dani Alves, Touré, Piqué, G. Milito (46′ Maxwell); Keita; Xavi, Busquets (63′ Jeffren), Keita; Messi, Ibrahimovic (61′ Bojan), Pedro . Allenatore: Pep Guardiola
Inter: Julio Cesar, Lucio, Samuel, Zanetti; Cambiasso, Thiago Motta; Eto’o (86′ Mariga), Sneijder (65′ Muntari), Chivu; D. Milito (81′ Cordoba). Allenatore: Jose Mourinho
Arbitro: De Bleeckere (Belgio)
Rete: 84′ Piqué
Ammoniti: Pedro, Chivu, Muntari, Julio Cesar.
Espulso: Thiago Motta
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