Tutto il mondo ricorda Nelson Mandela. La quantità e il contenuto dei tributi che arrivano da ogni parte del pianeta dà la misura della grandezza di un uomo, che non si è limitato a scrivere la storia ma ne ha cambiato il corso. La fine dell’apartheid non era una direzione obbligata né scontata. Il conflitto razziale in Sud Africa era istituzionalizzato e addirittura più consolidato di quello tra israeliani e palestinesi: Mandela in pochissimo tempo ha costruito la pace, Israele ha tirato su un muro. Approcci opposti, così come i risultati.
Uomo e politico unico. Capace di trascorrere 27 anni in prigione e mantenere un distacco, una lucidità e una prospettiva delle cose e della storia che una volta libero e eletto presidente del Sud Africa lo ha spinto a non cercare vendette e a fermare la mano di chi avrebbe voluto farlo al suo posto. Un esempio diventato patrimonio dell’umanità: tutti oggi hanno un pezzetto di Madiba da esibire o ricordare, tutti con uguale affetto e ammirazione. Anche il Liverpool ha il suo: una foto del 1994, scattata nello spogliatoio dei reds, che ritrae Mandela e, tra gli altri, Steve Nicol, Robbie Fowler, Sammy Lee, Rob Jones, Neil Ruddock, …continua sul blog
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