Martin Kelly

Succedono cose strane ad Anfield. Nelle annate più disgraziate puntualmente emerge un terzino destro pieno di talento, capace di andare in direzione opposta al resto della squadra: i compagni affondano, lui viene fuori.

Rob Jones
Rob Jones: talento sfortunato

Per il Liverpool la stagione 1991-92 era quella del centenario: grandi celebrazioni e ancor più grandi aspettative. Tutte deluse. L’unica nota positiva si rivelerà l’acquisto dal Crewe Alexandra, quarta serie inglese, del giovane Rob Jones. L’impatto del 20enne Jones è immediato: due giorni dopo la firma del contratto si ritrova in campo, titolare, contro Ryan Giggs e vince nettamente il duello. Quattro mesi più tardi l’esordio in nazionale. Il nipote di Bill Jones, difensore dei reds nel Secondo dopoguerra e scomparso poche settimane fa, diventava così l’unica speranza di un futuro nuovamente vincente per una squadra che, sotto la guida di Graeme Souness, era improvvisamente diventata mediocre, perdente, noiosa. Far da contrappeso a zavorre come Mark Walters, Nick Tanner, Mike Harsh, Steve Harkness dà la misura delle qualità di Jones.

La storia si ripete ora con Martin Kelly. A 18 anni esordisce con la maglia del Liverpool in Champions League. E’ il 9 dicembre 2008: al Phillips stadion di Eindhoven Rafa Benitez gli fa giocare gli ultimi nove minuti al posto di Jamie Carragher. E sempre in Champions League, il 20 ottobre 2009, ad Anfield contro il Marsiglia, gioca la prima da titolare: nessuna emozione né una sbavatura; e dopo una decina di minuti non si limita al compitino ma prende confidenza e inizia a scendere sulla fascia.  Proseguirà senza soste sino a un quarto d’ora dal termine, quando un brutto infortunio lo costringe ad abbandonare il terreno in barella e praticamente gli chiude la stagione. Di fatto, nell’anno seguente, né Benitez né Hodgson (nel suo breve regno) lo prendono più in considerazione come possibile titolare: il che dice parecchio sulla capacità di entrambi di valutare i giocatori a disposizione.

Martin Kelly
Martin Kelly: già una certezza

L’avvio della stagione 2010-11 vede i reds in caduta libera. Eppure né gli infortuni a Carragher e Agger, né i disastri di Johnson, Skrtel, Kyrgiakos e Konchesky valgono una chance a Kelly. Con l’avvicinarsi alla zona retrocessione arrivano le dimissioni (forzate) di Hodgson e il ritorno di Kenny Dalglish. Lo scozzese, nuovamente sulla panchina del Liverpool dopo 19 anni, si presenta schierando Kelly titolare contro il Manchester United, nel terzo turno di FA Cup. E proprio come per Jones vent’anni prima, l’avversario da fronteggiare sulla fascia destra dei reds è ancora Ryan Giggs: che trasformerà il rigore che decide la partita a favore dei red devils). Nonostante la sconfitta la prestazione del terzino destro del Liverpool è eccellente: concentrazione, coraggio, tecnica e potenza. Mai in affanno, sempre in controllo, a differenza del resto della squadra. Il migliore. Non si può sbagliare: questo ragazzo ha classe da vendere.

Non sorprende che Dalglish lo preferisca al terzino destro titolare della nazionale inglese Glen Johnson, confinato nell’altra fascia. Il talento di Martin Kelly è così evidente da imporsi anche agli occhi più distratti: si può scommettere sul prossimo esordio in nazionale. Proprio come Rob Jones. L’augurio è che l’attuale numero 34 del Liverpool non compia sino in fondo il cammino del suo predecessore, costretto ad abbandonare il calcio giocato da un infortunio al ginocchio a soli 27 anni. Meglio allora seguire Jamie Carragher, del quale in prospettiva potrebbe prendere il posto al centro della difesa, ruolo nel quale può fare ancora meglio: proseguendo quella tradizione di centrali fatti in casa iniziata con Tommy Smith nei primi anni Sessanta. Era il Liverpool di Bill Shankly. ECL

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