Raul Gonzales Blanco

Sulla maglia dell’Inter la prossima stagione ci sarà più spazio. Dopo lo scudetto, i nerazzurri scuciscono anche il badge della Champions League, quella del Mondiale per club resisterà sino a dicembre, e per la Coppa Italia sapremo a breve. Sarà contento lo sponsor.
Col 2-1 ottenuto in casa, lo Schalke completa la demolizione dei campioni d’Europa avviata a San Siro. L’Inter esce dal torneo vinto un anno fa collezionando la terza sconfitta nelle ultime quattro partite. Sequenza che certifica come i nerazzurri siano arrivati alla fase decisiva senza più birra in corpo, logorati da una miriade di infortuni nella prima metà della stagione e dal ritmo infernale imposto da Leonardo per riportare la squadra in corsa per lo scudetto, recuperando al Milan capolista ben 14 punti in tre mesi, per poi perdere 3-0 lo scontro diretto e, tre giorni dopo, 2-5 l’andata dei quarti di finale di Champions con lo Schalke.

Raul Gonzales Blanco
Raul Gonzales Blanco: mito a Madrid, idolo a Gelsenkirchen

Come era scontato, l’handicap della prima sfida ha condizionato il ritorno. Leonardo ha dimostrato di credere veramente alla possibilità di una rimonta, preferendo Stankovic a Cambiasso come esterno del rombo di centrocampo. Scelta coraggiosa, perché – è facile prevederlo – avrà ripercussioni sul rapporto tra il tecnico e uno dei senatori più influenti dello spogliatoio nerazzurro.  Col ritorno dal primo minuto di Lucio e Nagatomo, Leonardo schiera una formazione bilanciata e aggressiva. Sulla carta. Nonostante l’impegno (evidente) i nerazzurri non hanno mai la forza di saltare l’uomo in attacco o di andargli incontro in pressing in difesa. Agevole controllaer la gara per uno Schalke compatto e ordinato nel difendere la dote accumulata a San Siro. Non a caso le due segnature dei padroni di casa, intervallate dal provvisorio e casuale pari in mischia di Thiago Motta in apertura di ripresa, sono arrivate in contropiede sul finire delle due frazioni. Le due reti tedesche mettono in evidenza un punto debole ormai caratteristico della formazione campione d’Italia: il corridoio centrale.
L’assenza di filtro davanti alla difesa è un marchio di fabbrica di questa squadra: anche all’andata i gol sono nati in quella zona del campo, con la difesa che si apre per chiudere i possibili passaggi laterali e il portatore di palla, indisturbato, può lanciare agevolmente nel mezzo, dove si infilano l’attaccante o il centrocampista di turno. Al 45′ è Jurado a mettere Raul davanti a Julio Cesar, con lo spagnolo bravissimo nel dribblare il portiere brasiliano prima di mettere in rete: un gol che conferma le qualità tecniche del 34enne campione spagnolo ma mette in luce anche una sorprendente condizione atletica.  A nove minuti dal termine l’ex numero 7 dà il meglio di sé nei panni di rifinitore, a ridosso della metacampo, scavalcando la difesa nerazzurra con un lob che mette Howedes in condizione di battere Julio Cesar con un potente rasoterra dal limite.
Particolari tattici, condizione fisica, mentalità: a Leonardo il lavoro non mancherà. ECL

 
UEFA Champions League 2010-11/ Ritorno Quarti di finale – Gelsenkirchen, Arena AufSchalke
 
SCHALKE 04-INTER 2-1 (1-0)
 
Schalke 04: Neuer; Uchida, Metzelder, Howedes, Sarpei; Baumjohann (72′ Draxler), Matip, Papadopoulos, Jurado (84′ Schmitz); Raul, Edu (77′ Charisteas). All. Rangnick
Inter: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Stankovic (46′ Pandev), Thiago Motta, Zanetti; Sneijder (79′ Coutinho); Eto’o, Milito. All. Leonardo

Arbitro: Skomina (Slovenia)
Reti: Raul 45’, Howedes 81′; Thiago Motta 49’
Ammoniti: Lucio, Thiago Motta, Ranocchia; Raul, Papadopoulos, Schmitz

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