Spesi più di 150 milioni di euro per due calciatori. Due! La settimana di follia del Real Madrid costa cara ma non abbastanza, sino a quando il prezzo del giocattolo continuano a pagarlo altri.

Cristiano RonaldoLa crisi vale solo per chi paga i biglietti allo stadio o gli abbonamenti tv per vederli giocare. Sino a ché ci sarà chi taglierà sul vestire e sul mangiare pur di applaudire, dagli spalti o in salotto, ragazzi capaci di calciare come si deve un pallone, Cristiano Ronaldo, Kakà, Ibrahimovic, presidenti e procuratori potranno stare tranquilli. E con loro Florentino Perez che ritornato in sella al Bernabeu, nel giro di una settimana ha mantenuto le promesse di prendere Kakà e Cristiano Ronaldo, i due giocatori che prometteva in caso di elezione alla presidenza da oltre un anno.
Doppio colpo: prima il brasiliano per poco meno di settanta milioni di euro e ora il portoghese per poco più di novanta. Superato il record mondiale (risalente alla prima gestione Perez, quella dei galacticos) degli 80 milioni di euro spesi dal Real per prendere Zidane dalla Juventus. Entro fine mese annunci e presentazioni ufficiali per i due nuovi acquisti della Casa blanca, ritornata nelle mani dell’immobiliarista Perez.
Di fronte a certe cifre nessuno si sogna di dire di no: né le società né, tantomeno, i giocatori. Al Bernabeu adesso vorrebbero anche il terzino destro dell’Inter e della nazionale brasiliana Maicon: pronti altri 20 milioni di euro. Il nuovo allenatore Pellegrini dovrà trasformare una collezione di figurine e figuranti in una squadra di calcio. Ci riesca o meno è quasi secondario, come avevano dimostrato qualche anno fa gli acquisti di Michael Owen e David Beckham. L’obiettivo primario delle scelte della dirigenza madrilena non è certo tecnico. Ben vengano quindi due attaccanti di grido in una squadra carente di difensori decenti ma che davanti ha in rosa Huntelaar, Van Nistelrooy, Raul, Van der Vaart, Sneijder, Higuain, Robben. Ben vengano se possono garantire alla nuova dirgenza della società di poter rinegoziare al rialzo i contratti con gli sponsor, aggiungerne di nuovi, sfruttare l’immagine e la notorietà dei giocatori per legarli a nuovi prodotti. Il pallone è sempre meno gioco e sempre più prodotto commerciale, quella del Real è una strategia che va valutata in termini di marketing e merchandising.
Il presidente del Barcellona Laporta è stato il primo a parlar chiaro: «Proprio adesso che il mercato si stava calmierando e si era riusciti a riportare a un livello accettabile il costo dei giocatori, il Real cancella tutto. Noi proseguiamo per la nostra strada e con la nostra politica». Laporta ha il merito di averne una: fiducia concreta nel proprio settore giovanile, capace di sfornare talenti che trovano spazio in prima squadra oppure vengono utilizzati come contropartite per arrivare ai giocatori che interessano. Il Barcellona crea il capitale in casa propria: parte lo spende, parte lo preserva.
Altre società – come Milan e Manchester United – prendono semplicemente atto di non poter competere a certi prezzi e lasciano partire i propri assi, continuando a imitare il Real ma con risorse inferiori. Offrire quasi 30 milioni di euro per acquistare la punta del Wolfsburg Dzeko come ha fatto la dirigenza rossonera, quando decidi di tenere sotto contratto Pato, Borriello, Inzaghi e Shevchenko, non sembra un’operazione in grado di rispondere a logiche tecniche né economiche. Soprattutto perché di attaccanti così è piena anche la serie B italiana, ma hanno il difetto di costare molto meno.
Nessuno regge il passo del Real ma società come Chelsea, Manchester United e City, Milan, Inter e Bayern dimostrano quotidianamente che non sono in grado di indicare un’altra strada se non quella del essere un “Real un po’ meno”. ECL EUROPA

I dieci acquisti più costosi della storia del calcio
1) Cristiano Ronaldo (dal Manchester Utd al Real Madrid, 2009): 93,2 milioni di euro;
2) Zinedine Zidane (dalla Juve al Real Madrid, 2001): 68,8 milioni;
3) Kakà (dal Milan al Real Madrid, 2009): 67,2 milioni;
4) Luis Figo (dal Barcellona al Real Madrid, 2000): 55,8 milioni;
5) Hernan Crespo (dal Parma alla Lazio, 2000): 53,6 milioni;
6) Robinho (dal Real Madrid al Manchester City, 2008): 51,1 milioni;
7) Gianluigi Buffon (dal Parma alla Juventus, 2001): 49,2 milioni;
8) Christian Vieri (dalla Lazio all’Inter, 1999): 48,3 milioni;
9) Dimitar Berbatov (dal Tottenham al Manchester Utd, 2008): 46,4 milioni;
10) Andriy Shevchenko (dal Milan al Chelsea, 2006): 45,3 milioni.

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