Lezione: come ti spazzo via i campioni d’Europa. La Juventus schianta il Chelsea nella maniera più brutale, infliggendo un 3-0 senza appelli, che rappresenta per i blues la seconda sconfitta in quattro giorni dopo il 2-1 rimediato contro il West Bromwich. Il grande merito della Juve è aver saputo approfittare del momento no della squadra di Di Matteo, aggredendola sin dall’avvio, sgretolandone la proverbiale resistenza e annientando le (poche) certezze. Un kappao durissimo ma non ancora definitivo: alla Juventus per conquistare gli ottavi servirà un punto nella trasferta di Donetsk, contro il già qualificato Shakhtar, mentre il Chelsea non dovrebbe aver problemi contro il Nordsjaelland a Stamford Bridge. Per restare nella metafora pugilistica diciamo che i campioni d’Europa sono parecchio suonati: siamo però ancora al conteggio, manca un punto per sollevare il braccio ai bianconeri e condannare il Chelsea ai sedicesimi di Europa League.
Davvero entusiasmante per i tifosi bianconeri vedere i propri giocatori riservare al Chelsea lo stesso trattamento riservato, di solito, alle rivali in campionato. La prestazione maiuscola dei campioni d’Italia – arrivata dopo 90 minuti di arrembaggio infruttuoso contro la Lazio – è stata certamente agevolata dalle scelte di Di Matteo che schierando Hazard nel ruolo di centravanti ha provato a togliere riferimenti (fissi) al trio difensivo Barzagli-Bonucci-Chiellini, togliendoli però anche ai compagni del belga, in grosse difficoltà nello sviluppare l’azione solo per vie centrali. Mossa sbagliata che verrà corretta solo a venti minuti dal termine, con la Juve già sul 2-0, con l’ingresso del sempre più evanescente Fernando Torres.
Nella prima mezz’ora Cech, con l’aiuto di Ashley Cole e dei pali, tiene a galla i campioni d’Europa, abituati a soffrire e a “rubare le partite”. Il grande forcing bianconero, insomma, non fa notizia. Ma talvolta la fortuna si ricorda di premiare i migliori. Capita così che il fortino inglese salti al 38′ quando la Juventus sblocca il risultato in modo casuale ma meritato, con Quagliarella che devia una conclusione senza particolari pretese di Pirlo dai venti metri. Al 61′ il raddoppio juventino arriva grazie a Vidal che mette dentro da distanza ravvicinata l’assist di Asamoah, grazie a un’altra deviazione (stavolta a metter fuori causa Cech è Ramires). A tempo scaduto arriva il 3-0 di Giovinco che trasforma la sconfitta dei blues in disfatta.
Si può dire che il trionfo dei campioni d’Italia su quelli d’Europa sia stata un’operazione verità, che ha restituito il Chelsea alla sua dimensione più corretta, nascosta dagli incredibili exploit ottenuti da Di Matteo sul finire della scorsa stagione in FA Cup e in Champions League. Ma nel Chelsea capace di vincere quei trofei c’erano Drogba (ormai in Cina), Lampard e Terry (tutti e due indisponibili contro la Juve). E quando in campo non c’è nessuna delle vecchie colonne, il Chelsea appare come una semplice collezione di ottimi giocatori (in particolare il trio di fantasisti Oscar, Mata e Hazard) ma nulla più. E ora anche la panchina di Di Matteo, mai amato da Abramovich, vacilla. Una squadra senz’anima, priva di leader. Quel che resta dei blues tra poche settimane andrà in Giappone a giocarsi il Mondiale per club: avrebbe dovuto essere un gioco da ragazzi ma coi campioni d’Europa in queste condizioni il Corinthians non è il solo a sperare. ECL EUROPA
UEFA Champions League 2012-13 – 5a giornata fase a gironi / Torino, Juventus Stadium
JUVENTUS-CHELSEA 3-0 (1-0)
Juventus: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (67′ Caceres), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella (89′ Pogba), Vucinic (82′ Giovinco). Allenatore: Angelo Alessio
Chelsea: Cech; Ivanovic, Cahill, David Luiz, Cole; Mikel (71′ Torres), Ramires; Azpilicueta (60′ Moses), Oscar, Mata; Hazard. Allenatore: Roberto Di Matteo
Arbitro: Cakir (Turchia)
Reti: Quagliarella 38’, Vidal 61′, Giovinco 91′
Ammoniti: Bonucci, Marchisio, Giovinco; Ramires
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