Quando si dice aver carattere. Al Mohammed Bin Zayed Stadium di Abu Dhabi, uno dei due stadi dove si disputano le finali del Mondiale per club, l’Al Hilal si è rilanciato nel migliore dei modi dopo aver rischiato parecchio. I due gol segnati dall’Al Jazira prima dell’intervallo al 45′ con Ali Mabkhout e pochi secondi dopo da Abdullah Qasem avevano dato ai padroni di casa un vantaggio che, per quel che si era visto sino a quel momento, avrebbe dovuto metterli al riparo da sorprese. E invece il doppio schiaffo ha avuto l’effetto di scuotere la squadra allenata dal tecnico argentino Gabriel Calderon, capace di andare a segno tre volte nell’arco di venti minuti, tra il 56′ e il 76′, con doppietta di Yasser Al Qahtani e rigore del 3-2 trasformato dal rumeno Mirel Radoi. Tre punti che consentono alla formazione araba di agganciare in testa al gruppo A, a quota 9, gli iraniani del Sepahan, sconfitti 1-0 dall’Al Gharafa, al primo successo nel torneo, che sale così a 4 punti, con l’Al Jazira sempre ultimo a 1.
Nel gruppo C l’Al Ittihad si fa bloccare in casa sullo 0-0 dall’Al Wahda di Josef Hickersberger, ma la squadra capitanata dall’eterno Noor conquista ugualmente gli ottavi con due turni di anticipo. Il Bunyodkor, finiti (assieme ai soldi) i sogni di gloria planetaria dei giorni di Zico, Scolari, Rivaldo e Luisao, è stato costretto a ripiegare su una formazione meno esostica e affascinante che ora ha in rosa appena due stranieri, i serbi Trifunovic e Dordevic. Nonostante il brusco ridimensionamento di una società che solo tre anni fa aveva offerto 35 milioni per una stagione a Samuel Eto’o (che preferì restare a Barcellona), i ragazzi di Qosimov hanno una buona possibilità di raggiungere gli ottavi di finale. Il 3-1 ottenuto in casa del Piroozi, complice l’espulsione al 70′ di Ali Reza Mohammad, porta gli uzbeki al secondo posto a quota 5, con due lunghezze di vantaggio sull’Al Wahda e tre sulla squadra di Teheran.
Nel gruppo E il Melbourne Victory conquista il primo successo, sconfiggendo 2-1 in rimonta la capolista Tianjin Teda. Al Docklands stadium di Melbourne, i cinesi allenati dal mito olandese Arie Haan si portano in vantaggio al 37′ con Chen Tao. Allo scadere della prima frazione l’uno-due decisivo dei padroni di casa al 44′ con Carlos Hernandez e un minuto più tardi con Kevin Muscat dagli undici metri. Nella ripresa gli ospiti mettono sotto gli australiani, che all’82’ rimangono in dieci per l’espulsione di Surat e nei minuti di recupero perdono per infortunio (legamenti) Robbie Kruse. Il successo del Victory segue di 24 ore quello del Sydney in una due giorni finalmente positiva per le formazione della A-League. Una doppietta di Adriano e un gol di Takei a tre minuti dal termine firmano il 3-1 del Gamba Osaka sui sudcoreani del Jeju United, che vengono così agganciati al secondo posto proprio dalla squadra di Nishino (una lunghezza dietro il Teda, due davanti al Melbourne).
I cinesi dello Shandong Luneng firmano il successo più largo della giornata, spazzando via gli indonesiani dell’Arema con un 5-0 fin troppo esplicito sulla differenza di valori in campo. In rete cinque giocatori diversi: Deng Zhuoxiang al 26′, Obina al 45′, Han Peng al 72′, Mirahmetjan Muzepper all’82’, Wang Yongpo al 92′. Ben più equilibrata la sfida tra Jeonbuk e Cerezo Osaka, vinta dai sudcoreani con un gol di Dong-Gook Lee al 77′. La classifica del gruppo G vede il Jeonbuk in testa con 9 punti, che precede di due lunghezze il Shandong Luneng e di tre il Cerezo Osaka, ultima a un punto l’Arema. ECL ASIA
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