

Opposti riflessi. L’ottavo di finale dell’AFC Champions League 2013 tra l’Al Shabab Al Arabi di Dubai e gli iraniani dell’Esteghal contrappone due squadre che più diverse è difficile immaginare. Per presente, per passato. Da un lato infatti abbiamo una squadra, l’Al Shabab, che nei suoi 55 anni di storia può vantare come miglior risultato in campo internazionale la finale di Coppa delle Coppe perduta nel 1995 contro i Yokohama Flügels. La qualificazione agli ottavi, ottenuta in questo torneo come seconda nel gruppo B (3 vittorie e 3 sconfitte), rappresenta il miglior risultato di sempre, dopo due eliminazioni nella fase a gironi. Al contrario l’Esteghlal, prima classificata nel girone D (4 vittorie, un pari e una sconfitta), può esibire nella sua bacheca ben due Coppe Campioni (1970 e 1991), assieme alle medaglie di consolazione per le due finali perse nel 1992 e nel 1999. Risultati che ne fanno uno dei club più prestigiosi e vincenti dell’intero panorama asiatico. Alla base dei successi internazionali dell’Esteghlal c’è il fattore campo: lo stadio Azazi (“della libertà”) è uno degli impianti calcistici più affascinanti a livello mondiale (per chi assiste) ma anche uno dei più ostili (per chi deve giocarci da avversario).
L’Al Shabab, che in una settimana ha ottenuto la qualificazione agli ottavi in Champions e quella alla finale della Coppa del Presidente superando l’Al Wahda 2-0, arriva alla sfida col morale alle stelle. Il tecnico brasiliano Marcos Paquetá sta facendo un buon lavoro e l’apporto della colonia verdeoro, formata da Edgar Bruno, Luiz Henrique e Ciel, si è rivelato spesso decisivo. Può bastare contro l’Esteghlal? Anche il club iraniano si presenta in ottime condizioni di forma: la vittoria sul Foolad in campionato ha assicurato matematicamente la conquista del titolo iraniano 2013. Unico pericolo per i neocampioni dell’Iran è che la concomitanza di troppi impegni ravvicinati nel finale della stagione possa favorire distrazioni o rilassamenti. Superato lo scoglio ottavi, un Esteghlal fresco e ritemprato dalla pausa estiva è squadra su cui si può puntare anche per la conquista della Champions 2013.
Giocatore chiave Al Shabab Al Arabi: Ciel. Dopo tanto vagare il 31enne attaccante brasiliano ex Ceará sembra aver trovato negli Emirati la dimensione ideale per affermarsi a livello internazionale. E’ sicuramente uno dei giocatori che più beneficia della presenza in panchina del tecnico brasiliano Marcos Paquetá, che ha fatto dei connazionali Ciel, Edgar Bruno e Luiz Henrique tre punti fermi dell’undici titolare. E i tre, oltre a fare gruppo fuori dal campo, si cercano continuamente anche nel rettangolo di gioco. Le (poche) speranze di successo passano per loro.
Giocatore chiave Esteghlal: Javad Nekounam. L’ex centrocampista dell’Osasuna, oltre a essere uno dei migliori giocatori della storia del calcio iraniano, è il vero punto di riferimento dell’Esteghlal. E’ lui a tenere le redini del centrocampo: per posizione in campo e influenza nella manovra, il suo peso in campo può essere paragonato a quello di Pirlo per la Juventus. Se gira lui, l’Al Shabab può tranquillamente godersi il resto del torneo davanti alla tv.
Chances di qualificazione
Al Shabab Al Arabi 20%; Esteghlal 80%
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