


Appena una settimana dopo aver celebrato il successo dell’Esperance sul Wydad nella finale di ritorno di Champions League, la bellissima cornice dello stadio Olimpico di Rades ospita l’andata della finale della Confederation Cup, che con Club Africain-Maghreb Fez ripropone il duello Tunisia-Marocco. E i biancorossi tunisini ribadiscono, almeno in questi primi novanta minuti, l’attuale superiorità del calcio tunisino su quello marocchino, già mostrata dall’Esperance nella competizione maggiore.
Il gol che decide la partita arriva all’8′ sugli sviluppi di un fallo laterale, ribattuto dalla difesa ospite al limite dell’area: sulla palla vagante arriva il camerunense Alexis Mendomo che di collo interno destro di prima intenzione mette nell’angolo basso alla destra di Zniti. Ti aspetti che il gol scuota le due squadre ma il copione non cambia: il Club Africain prova a far la gara e il Maghreb gioca di rimessa, nessuna delle due peròà impressiona. Limiti e tensione della due finaliste sono evidenti: squadre lunghissime, spazi enormi, ma solo alcuni spunti di Youssef Mouihbi spezzano la monotonia di una partita carica di agonismo ma dai contenuti tecnici e tattici davvero poveri. In un contesto simile non sorprende che l’unico tiro in porta nel resto della prima frazione sia un calcio piazzato a metà strada tra il tiro e il cross, che portiere marocchino Zniti schiaffeggia sulla traversa.
Dopo 45 minuti di rara pochezza, sorprende il veemente inizio di ripresa del Maghreb che mette in grossa difficoltà i padroni di casa: nel primo minuto ben due volte gli ospiti, approfittando delle maglie larghissime della difesa locale, creano due palle gol, entrambe calciate a lato.
Al 58′ l’arbitro algerino Djemal Haimoudi espelle per somma di ammonizioni Samir Zekroumi: ma il secondo giallo è un abbaglio: il braccio del difensore ospite sfiora appena l’avversario. Il Maghreb resta in dieci. E’ quel che serviva per rimettere in corsa i padroni di casa, che riprendono nuovamente il controllo della gara, complice anche l’atteggiamento del Maghreb Fez la cui prima preoccupazione è non compromettere ulteriormente il match di ritorno. Al 78′ il secondo legno della serata: il tiro dai venti metri del neoentrato Wajdi Mechergui, nettamente deviato, s’impenna e scavalca Zniti prima di venir ribattutto dalla traversa.
Nel finale lo spettacolo migliore arriva dalle tribune, coi tifosi tunisini che accompagnano gli ultimi dieci minuti di gara tutti in piedi: bandiere biancorosse al vento e cori a squarciagola. Da brividi. All’89’ Chaker Reguii viene atterrato in area, il centravanti accentua la caduta ma il contatto c’è: il direttore di gara sanziona invece la simulazione del numero nove biancorosso. Al 90′ un lungo rinvio dalla trequarti ospite raggiunge al limite dell’area Halhoul che manca l’aggancio e così l’occasione di un clamoroso pareggio. Il 4 dicembre a Fes il match di ritorno, dove il Maghreb Fes cercherà di ribaltare il risultato e mantenere la coppa in Marocco, dopo il successo dello scorso anno del Fus Rabat. Ma a partire in vantaggio sarà Club Africain, il cui unico trofeo continentale è la Coppa Campioni vinta nel 1991. I vincitori affronteranno a gennaio l’Esperance nella Supercoppa africana. ECL AFRICA
CAF Confederation Cup 2011 – Finale di andata / Rades, stadio Olimpico
CLUB AFRICAIN-MAGHREB FEZ 1-0 (1-0)
Club Africain: Ben Ayoub, Iffa, Haddadi, Ressaissi, Yaakoubi, Alexis Mendomo, Ziedi, Reguii, Mouihbi (Mechergui), Dhaouadi, Messaadi. Allenatore: Faouzi Benzarti
Maghreb Fez: Zniti, Samir Zekroumi, Lmrani, Hajji, Hammouni, Chtaibi, El Basri, Bamaamar, Dahmani, Halhoul, Bourrezouk. Allenatore: Rachid Taoussi
Arbitro: Djemal Haimoudi (Algeria)
Rete: Alexis Mendomo 14′
Ammoniti: Reguii
Espulso: Samir Zekroumi (58′)
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