La quintessenza della professionalità e dell’eleganza. Sir Bobby Robson è morto all’età di 76 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro che recentemente lo aveva costretto ad abbandonare il ruolo di consulente-supervisore della nazionale irlandese.
Con Bobby Robson se ne va una leggenda del calcio inglese. Un autentico gentiluomo. Calciatore di grande tecnica nelle fila del Fulham, del West Bromwich e della nazionale inglese, dove raggiunge 20 presenze. Da allenatore era stato capace, caso molto raro per un tecnico britannico, di vincere al massimo livello in patria e all’estero.
La sua capacità di organizzare in modo razionale una squadra che sia votata al bel gioco viene esaltata dall’Ipswich Town che costruisce con pazienza nell’arco di 13 anni, acquistando il duo olandese formato da Arnold Muhren e Frans Thijssen, scoprendo John Wark e Paul Mariner, e portando così i “tractor boys” alla conquista della Coppa Uefa nel 1981. Un successo che gli vale l’incarico da ct dell’Inghilterra nel 1982 al posto di Ron Greenwood. La nazionale inglese con Robson viene eliminata dai Mondiali del 1986 dall’Argentina di Maradona nei quarti e per poi venire eliminata in semifinale ai rigori nel 1990 dalla Germania: il quarto posto in Italia è il miglior risultato inglese ai mondiali dopo il successo del 1966. Una vittoria personale, perché ottenuta con un libero (Mark Wright) schierato alle spalle di una difesa a cinque, nel 5-3-2 preferito al sacro e (sino a allora) intoccabile 4-4-2.
Robson è sempre stato un manager diverso dai suoi colleghi inglesi, che preferiscono affidare la guida degli allenamenti ai “coach”, dovendo concentrarsi anche sulla parte amministrativa legata ai contratti dello staff e dei giocatori. Un’organizzazione impensabile nel resto d’Europa e che Robson non condivideva né praticava: “Io penso che bisogna scendere in campo ogni giorno coi propri giocatori. Sempre, ogni allenamento, ogni partita. Sempre. Solo così si può costruire una squadra”.
Pochi allenatori al mondo possono dire di aver vinto competizioni europee e nazionali alla guida di squadre di quattro Paesi diversi. Dopo iil mondiale italiano assume la guida del Psv Eindhoven di Romario e vince entrambi i campionati cui prende parte. Nel 1992 accetta l’offerta dello Sporting Lisbona, dove viene incredibilmente esonerato dopo una sconfitta in Coppa Uefa con la squadra in testa al campionato. La rivincita arriva presto: il Porto gli offre la panchina e qui conquista due titoli e diventa per tutti “Bobby Five O”, per l’insolita sequenza di cinque a zero. Nel 1996 si trasferisce in Spagna alla guida del Barcellona dove trova un altro brasiliano di talento: Ronaldo. Altri due titoli: Coppa delle Coppe e Coppa del Re. Due stagioni al Camp Nou prima del ritorno in Olanda al Psv, che non riserva le soddisfazioni di qualche anno prima ma è l’occasione per lanciare un altro attaccante di valore: Ruud Van Nistelrooy appena acquistato dall’Heerenveen.
Solo l’amore per la sua squadra del cuore da bambino, lo spinge ad accettare l’offerta del Newcastle, in pieno marasma dopo il naufragio del “calcio sexy” promesso da Ruud Gullit. L’olandese, uscito con le ossa rotte da confronto-scontro con Alan Shearer, lascia macerie: Robson prende il Newcastle nel caos, in piena zona retrocessione, e riesce a portarlo sino al quarto posto finale e alla Champions League. Un risultato incredibile che viene migliorato nel campionato 2001-02 quando i Magpies chiudono addirittura al terzo posto. Nel torneo 2004-05 la squadra parte male e come sempre da quelle parti si decide di cambiare tecnico: arriva Graeme Souness, che riuscirà a combinarne più di Gullit, finendo al 14° posto, ben nove posizioni in meno rispetto alla stagione precedente, chiusa al quinto posto, peggior piazzamento dell’era Robson. L’ultimo incarico è quello per la nazionale irlandese dove fa da chioccia e da tutore a Steve Staunton, mandato un po’ alla sbaraglio come ct, senza aver mai allenato prima. Poco dopo l’assunzione dell’incarico, Robson è costretto a dimettersi per l’insorgere della malattia. ECL
Robert William Robson
Nato il 18 febbraio 1933 a Sacriston (Regno Unito)
Morto il 31 luglio 2009 a Sacriston (Regno Unito)
Da calciatore
Ruolo: Attaccante-Centrocampista
Squadre
1950-1956 Fulham
1956-1962 West Bromwich
1962-1967 Fulham
1967-1968 Vancouver Royals (Canada) / come giocatore-allenatore
Nazionale
Inghilterra (20 presenze)
Da allenatore
1965-1966 Oxford University
1968 Fulham
1969-1982 Ipswich
1990-1992 PSV Eindhoven
1992-1993 Sporting Lisbona
1994-1996 FC Porto
1996-1998 Barcellona
1998-1999 PSV Eindhoven
1999-2004 Newcastle
Nazionale
1982-1990 Inghilterra
Titoli
1973 Texaco Cup
1978 FA Cup
1981 Coppa Uefa
1991 Campionato olandese
1992 Campionato olandese
1994 Coppa del Portogallo
1995 Campionato portoghese
1996 Campionato portoghese
1997 Coppa delle Coppe
1997 Coppa del Re