
La notizia della morte di Bruno Giorgi ha sorpreso l’intero mondo del calcio.
Data dal Resto del Carlino, una settimana dopo il decesso nella clinica di Reggio Emilia dove era ricoverato, è stata salutata con messaggi di cordoglio dal Cagliari, ultima squadra allenata, e poi via via da tutte le società che lo hanno visto protagonista da calciatore e allenatore.
Al di fuori della cerchia di parenti e amici più intimi la sua scomparsa, “per un male incurabile”, è giunta inattesa. Perché l’immagine pubblica dell’allenatore lombardo era cristallizzata a quattordici anni fa, quando in perfetta forma, elegante e signorile come sempre, aveva guidato il Cagliari alla salvezza e se n’era andato. Tagliando i ponti col calcio in modo netto ma silenzioso: nessuna porta sbattuta né fanfare o pomposi ringraziamenti finali. Un’uscita di scena naturale e anonima: come scendere dall’autobus.
Ma la sobrietà e la lealtà che l’hanno sempre contraddistinto non sono state ripagate con la stessa moneta. Non a caso le delusioni più cocenti arrivano in coincidenza dei momenti di maggior successo. Due su tutte. La prima è targata Fiorentina. Chiamato alla guida dei viola nella stagione 1989-90, ritrova Roberto Baggio, che aveva lanciato qualche anno prima a Vicenza. In campionato la squadra stenta parecchio ma in Coppa Uefa vola: elimina Atletico Madrid, Sochaux, Auxerre, Dinamo Kiev, Werder Brema e si qualifica per la finale contro la Juventus. Ma il 25 marzo 1990 viene esonerato dai Pontello: la doppia finale contro i bianconeri vedrà in panchina Ciccio Graziani. La Fiorentina perderà 3-1 l’andata a Torino per poi fare 0-0 sul neutro di Avellino nella gara di ritorno. Non poter giocare la finale dopo una cavalcata simile è una delusione enorme per Giorgi, che confidava proprio nella conquista della Coppa per prendersi la rinvicita sullo scetticismo che lo aveva circondato sin dall’arrivo a Firenze.
La stagione 1993-94 sembra offirgli una seconda opportunità. Massimo Cellino lo chiama al posto di Carlo Mazzone per guidare il Cagliari, che ritorna in Coppa Uefa 21 anni dopo l’ultima apparizione. I rossoblu nelle competizioni continentali non hanno mai passato più di un turno, stavolta superano nei trentaduesimi la Dinamo Bucarest, poi il Trabzonspor, il Malines, e nei quarti la Juventus: 1-0 a Cagliari, 2-1 a Torino. In semifinale, altro derby italiano: l’avvarsaria è l’Inter di Ruben Sosa e Dennis Bergkamp. La gara di andata al Sant’Elia finisce 3-2 per i rossoblu che però si sciolgono letteralmente a San Siro, perdendo 3-0. Matteoli e compagni sprecano così l’opportunità, unica, di incontrare in finale un’avversaria abbordabile come l’Austra Salisburgo: la sfrutta l’Inter che con un doppio 1-0 conquista il trofeo. La stagione più esaltante della carriera di Giorgi si chiude in modo sorprendentemente amaro. Mentre mezza Italia gli rende omaggio per le imprese sulla panchina cagliaritana, deve prendere atto che la fiducia della società è venuta meno: toglie il disturbo rinunciando a pretendere il rispetto del contratto.
Dopo due anni però il Cagliari ricorre nuovamente a lui. Nel febbraio ’96 è Giovanni Trapattoni ad essere “dimissionato” dal presidente Cellino. Reduce dai successi alla guida del Bayern Monaco, il Trap era stato accolto nell’Isola come una star, con l’entusiasmo che si riserva ai grandi campioni o a Jose Mourinho. Ma è un’esperienza breve e amara che si chiude dopo 11 sconfitte in 21 partite. Il tecnico più titolato del calcio italiano viene rimpiazzato con Giorgi che risolleva la squadra portandola sino al decimo posto finale. E’ l’ultima tappa di una carriera che da calciatore lo aveva visto militare solo in due squadre, Reggiana e Palermo, e ben tredici da allenatore: Reggiana, Empoli, Nocerina, Campobasso, Modena, Padova, Vicenza, Brescia, Cosenza, Fiorentina, Atalanta, Genoa e Cagliari. Tutte lo ricordano allo stesso modo: “un gentiluomo”. ECL
Bruno Giorgi
Nato a Pavia il 20 novembre 1940
Morto a Reggio Emilia il 22 settembre 2010
Ruolo
Difensore
Squadre
(Giocatore)
1962-66 Palermo
1967-71 Reggiana
(Allenatore)
1975-76 Reggiana
1976-77 Empoli
1977-79 Nocerina
1980-81 Campobasso
1981-82 Modena
1982-83 Padova
1983-86 Vicenza
1986-88 Brescia
1988-89 Cosenza
1989-90 Fiorentina
1991-92 Atalanta
1992 Genoa
1993-94 e 1996 Cagliari
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