Campioni senza casa

Il Club Deportivo Universidad San Martín de Porres è una delle società più giovani dell’intero Sud America. In sette anni si è già affermata come la più innovativa e ambiziosa del Peru.

Fondata il 21 gennaio 2004 e dedicata al santo peruviano Martino de Porres, patrono della giustizia sociale nazionale, l’Universidad è stata la prima società per azioni nel calcio peruviano. Idee chiare e capitali sono gli ingredienti alla base dei successi di una squadra che ha conosciuto gavette né scalate. Partita subito dal top.

Grazie all’acquisizione dei diritti dal neopromosso Sport Coopsol, vincitore del torneo di serie B, l’Universidad viene iscritta fin dall’esordio al massimo campionato peruviano: chiude l’Apertura all’ultimo posto con appena 10 punti, ma evita la retrocessione grazie al secondo posto nella Clausura, che gli vale la salvezza all’ultima giornata. Dopo appena due stagioni di attività, l’Universidad esordisce nella Coppa Sudamericana ma viene eliminata dai connazionali del Coronel Bolognesi; l’anno dopo diventa campione del Peru e nel 2009 supera la fase a gironi della Coppa Libertadores per poi uscire negli ottavi contro i brasiliani del Gremio. Meno gloriosa l’eliminazione subita lo scorso anno nei sedicesimi di finale della Coppa Sudamericana per mano dell’Emelec: dopo la vittoria in Peru per 2-1 è arrivato un clamoroso 5-0 in Ecuador.

Vincitore del campionato peruviano per tre volte in appena sette anni, l’Universidad in campo internazionale si presenta ancora con le credenziali di chi quasi sembra non essersi ancora reso conto del proprio successo. L’impianto della cittadella universitaria di San Martín de Porres non è omologabile per gli impegni internazionali né per le sfide di campionato. E questo costringe gli Universitari a dover scegliere di volta in volta, a seconda della disponibilità e del blasone dell’avversario, uno degli altri impianti di Lima: l’Alejandro Villanueva, il Nacional, il Miguel Grau o il Monumental. Sempre in trasferta. ECL