“L’Alfredo Di Stefano del ventunesimo secolo è Leo Messi”. “No, il nuovo Di Stefano è Cristiano Ronaldo”. Il botta e risposta indiretto tra il tecnico dell’Atletico Madrid Quique Sanchez Flores e il direttore generale del Real Madrid Jorge Valdano, arriva a commento delle gesta dei due campioni di Barcellona e Real.
Nell’ultimo turno della Liga Messi ha firmato con una tripletta il 3-0 del Barcellona sull’Atletico, guidando così la sua squadra al nuovo record assoluto di 17 vittorie consecutive nel campionato spagnolo. Finora, in questa stagione, la “Pulce” argentina ha messo a segno 37 reti in 31 partite: 24 gol su 21 match nella Liga. Nel 4-1 del Real Madrid sui baschi del Real Sociedad c’è la doppietta di Cristiano Ronaldo: 50 gol in 51 partite da quando è arrivato al Bernabeu. In entrambi i casi sono numeri degni di Puskas e Di Stefano, due leggende del calcio mondiale e in particolare del Real Madrid.
Naturale che Valdano cerchi di tenere “in casa” l’eredità: “Premetto che parliamo di due grandissimi giocatori ed è un privilegio per il campionato spagnolo poterli avere entrambi. Ma Ronaldo indossa la stessa maglia di Di Stefano e già questo basta ad escludere Messi. Non solo: Cristiano è destinato a scrivere la storia di questo club, tutto quel che ha già fatto in un anno e mezzo lo fa capire”.
In realtà nessuno dei due può essere paragonato a Di Stefano. La “Saeta Rubia” era un giocatore totale, a tutto campo, capace di giocare in più ruoli e di essere davvero uomo-ovunque: davanti alla difesa ad impostare, poi in attacco a concludere (216 gol in 282 partite col Real). Un fuoriclasse assoluto: in molti lo preferiscono a Pelè e Maradona, proprio perché unico e inimitabile nella sua universalità.
Ronaldo e Messi sono attaccanti puri: capaci di giocare in più posizioni, purché in attacco. Nessuno dei due saprebbe garantire lo stesso rendimento in cabina di regia: Di Stefano sì. Meglio allora confrontarli con Ferenc Puskas. Entrambi sono sulla buona strada ma sarà molto dura reggere a questi ritmi. Eppure dovranno farlo per poter esibire a fine carriera numeri simili a quelli messi insieme dal Colonnello in 23 anni di carriera: 84 gol in 85 presenze con la nazionale ungherese; 374 reti in 357 presenze in Ungheria con Kispest e Honved; 243 reti in 264 presenze in Spagna con la maglia del Real Madrid. Numeri che, mettendoli in prospettiva, ridimensionano i prodigi attuali di Messi e Ronaldo: quali medie avranno fra cinque, dieci anni? ECL
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