

Cambia squadre ma non abitudini. Radamel Falcao – centravanti della nazionale colombiana, che lo scorso anno con la maglia del Porto aveva stabilito il nuovo primato di segnature in una competizione continentale (17: due in più del precedente primato stabilito da Jurgen Klinsmann nella Coppa Uefa 1995-96) – contro il Celtic Glasgow nella partita inaugurale della fase a gironi dell’Europa League 2011-12 impiega appena tre minuti per ritrovare la via della rete nello stesso torneo.

Se c’è un giocatore che può dare all’Atletico qualche speranza di riconquistare l’Europa League, di cui i Colchoneros si sono aggiudicati l’edizione inaugurale 2009-10, quello è Falcao. Dal gol siglato nella finale di Dublino vinta dal Porto sul Braga è cambiato tanto: quel Porto non c’è più, e i nuovi compagni del bomber colombiano sono Reyes, Arda Turan, Diego. Proprio il brasiliano (gran gol) sta bruciando le tappe nell’imporsi come leader e ispiratore dell’Atletico di Gregorio Manzano. L’ex mezzala di Juve e Wolfsburg, arrivato nell’ultimo giorno del calciomercato, ha impiegato davvero poco per diventare l’idolo dei tifosi biancorossi, già conquistati dal suo tocco di palla e dall’imprevedibilità delle sue giocate. E’ ancora presto per emettere giudizi definitivi, ma questo è il Diego ammirato con la maglia del Werder Brema: un campione. L’intesa tra il talento brasiliano e la punta colombiana non è ancora perfetta ma i due sono già sulla giusta via per far dimenticare ai tifosi del Vicente Calderon la coppia Forlan-Aguero, che a sua volta era riuscita a togliersi dal cono d’ombra di Fernando Torres. Il 2-0 sul Celtic è il primo a doppia firma Falcao-Diego, che fra due settimane saranno chiamati a ripetersi in casa dei francesi del Rennes, sconfitti 2-1 dall’Udinese nell’altra partita inaugurale del girone I.
Nel girone B nessun gol tra Hannover e Standard Liegi, mentre il Copenhagen per superare gli ucraini del Vorskla ha bisogno di un rigore, trasformato da Nordstrand al 54′. Vittorie di misura anche nel girone C, per il PSV Eindhoven sul Legia Varsavia (Mertens al 21′) e per il Rapid Bucarest in casa dell’Hapoel Tel Aviv (Herea al 55′). Lo Sporting Lisbona di Domingos Paciencia inizia a far vedere qualcosa: il 2-0 in casa dello Zurigo, ottenuto grazie ai gol dell’ex Liverpool Emiliano Insua e dell’ex Utrecht Ricky van Wolfswinkel, è arrivato al termine di una gara in cui i tanti nuovi acquisti biancoverdi hanno dmostrato un’intesa crescente e già un discreto ordine tattico. I portoghesi guidano il girone D con due lunghezze di vantaggio su Lazio e Vaslui (2-2 all’Olimpico).
Nel girone E lo Stoke City sfiora il successo esterno a Kiev, grazie al gol segnato da Cameron Jerome al 55′, prima di essere raggiunto al 91′ da Vukojevic, che dà il pari alla Dinamo. In testa al gruppo il Besiktas che ha superato 5-1 il Maccabi Tel Aviv (doppietta di Hugo Almeida). Nel girone F vincono Paris Saint Germain e Athletic Bilbao, emblemi di filosofie calcistiche e culturali opposte: i parigini, grazie ai petrodollari sauditi, hanno costruito una squadra di prima grandezza, rastrellando giocatori affermati qua e là per il mondo, e limitandosi a confermare il tecnico Antoine Kombouare ; i baschi, al contrario, si sono affidati a un tecnico nuovo ed esperto come l’ex ct di Argentina e Cile Marcelo Bielsa, per portare avanti la politica del club che prevede la crescita e l’utilizzo di soli giocatori baschi. Al Parco dei Principi il 3-1 del Psg sul Salisburgo è arrivato grazie alle reti del brasiliano Nenè (su rigore) e degli ex “italiani” Menez e Pastore: sesta vittoria nelle ultime sei gare per la multinazionale assemblata da Leonardo. Il 2-1 dei “francescani” dell’Athletic in casa dello Slovan Bratislava porta le firme indigene del 23enne Susaeta e del 18enne Muniain Goni.

Altra punta in grande spolvero è il centravanti argentino dell’Anderlecht Matías Suárez, autore di una tripletta nel 4-1 con cui i belgi hanno regolato l’AEK Atene. In vetta al girone L, assieme ai viola di Bruxelles, il Lokomotiv Mosca che è andato a vincere 2-1 in casa dello Sturm Graz: in svantaggio dopo 14′ per merito di Szabics, i russi hanno ribaltato il risultato con due reti in un minuto, firmate dall’ex interista Victor Obinna al 28′ e da Dmitri Sychev al 29′ (pronto a metter dentro la respinta della traversa sul formidabile tiro da 35 metri di Glushakov). A Salonicco Harry Redknapp dà spazio alle seconde linee del Tottenham e alla fine tra Spurs e Paok (che manda fuori un rigore e colpisce una traversa allo scadere) viene fuori uno zero a zero, che regala la testa del girone A ai russi del Rubin Kazan, vincitori 3-0 al Tallaght Stadium di Dublino sullo Shamrock Rovers, con gol in apertura di Oba Oba Martins.
Nel girone G l’AZ liquida 4-1 il Malmoe con una quaterna maturata tra il 21′ e il 49′ (Altidore, Elm su rigore, Maher, Holman); il gol della bandiera svedese arriva solo al 72′ su rigore di Larsson. A Vienna il Metalist vince in rimonta in casa dell’Austria: al vantaggio locale firmato da Jun al 7′, gli ucraini rispondono nella ripresa con le reti di Gueye al 56′ e di Cleiton Xavier dal dischetto al 79′. Nel girone H vittoria in trasferta per lo Sporting Braga: a Birmingham i finalisti della scorsa edizione superano 3-1 il City con doppietta di Hélder Barbosa. Il Club Brugge invece non lascia scampo al Maribor, e chiude la gara nella prima mezzora: 2-0, con reti di Odjidja-Ofoe al 7′ e Dirar al 24′.
Ad Haifa l’ex portiere di Siena e Cagliari Fortin salva l’Aek Larnaca in più occasioni ma deve capitolare di fronte al gol di Mohammed Ghadir al 54′. La rete della punta israeliana dà la testa del girone J al Maccabi, che approfitta dello 0-0 tra Steaua e Schalke (novanta minuti ma nessun gol per la coppia Raul-Huntelaar).
Nel girone K l’OB va a vincere in Polonia 3-1: nel finale di gara il crollo del Wisla, che negli ultimi dieci minuti, sul punteggio di 1-1, subisce i gol di Utaka e Jensen. A Craven Cottage il Fulham di Martin Jol conferma tutte le difficoltà già viste in questo avvio di stagione: passati in vantaggio con Andy Johnson al 19′, i londinesi si fanno raggiungere dal Twente con De Jong al 41′. C’è ancora molto da lavorare per Jol, che ha tenuto inizialmente in panchina Bobby Zamora e Damien Duff. Non che potesse permetterselo. ECL EUROPA
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