Hansi Flick

“Ho appena informato i giocatori: ho chiesto alla dirigenza di interrompere il contratto alla fine del campionato”. Hansi Flick, tecnico del Bayern Monaco, campione d’Europa e del mondo uscente, ha aspettato di vincere 3-2 sul Wolfsburg, consolidare il primato in Bundesliga (+7) per sganciare la bomba e chiudere la settimana dell’eliminazione dalla Champions per mano del Psg.

Notizia inattesa nei tempi non nella sostanza. Un mese fa il nome di Flick era stato subito accostato alla panchina della nazionale, dopo l’annuncio del ct Joachin Low di lasciare dopo gli Europei (lo aspetta il Real Madrid). E il tecnico del Bayern rimane la prima scelta della Federazione tedesca.

Ma l’opportunità della nazionale non è la sola ragione dell’interruzione anticipata del contratto col Bayern. Le mancate conferme di Alaba e Boateng, così come gli acquisti imposti di Douglas Costa e Marc Roca, sono i casi più noti del braccio di ferro col direttore sportivo Hasan Salihamidzic, che ha contrassegnato questa seconda stagione di Flick. Ostracismo incomprensibile quello dell’ex juventino nei confronti dell’allenatore, trattato come fosse ancora un traghettatore: nessun peso su acquisti e cessioni.

Questo nonostante il contratto del tecnico fosse stato prolungato sino al 2023, visto l’eccezionale impatto sulle fortune di una squadra presa nel novembre 2019. Il successo di Flick era stato immediato in campionato e in coppa e questo aveva convinto Rummenigge a rendere permanente un rapporto che doveva durare poche settimane, il tempo necessario a trovare un successore adeguato a Niko Kovac (era stato contattato Pochettino). Con Flick la squadra è sbocciata: ha iniziato a vincere e, praticamente, non ha mai smesso di farlo, vincendo tutto quel che poteva vincere: sei competizioni in un anno, record del Barcellona eguagliato. Tutto dimenticato. Quasi tutto. LECHAMPIONS EUROPA

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