
E’ un giorno triste per il calcio mondiale: Johnny Warren, il primo grande calciatore australiano, è morto a 61 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Proprio quest’anno era stato premiato dalla Fifa con il “Centenary Order of Merit”, destinato a una sola persona per nazione. Nessuna esitazione che l’onoreficenza per il calcio australiano dovesse finire nelle sue mani. Come conferma il presidente della Federazione calcistica australiana Frank Lowy: «Per il calcio in Australia non ci potrà mai essere un ambasciatore migliore di lui».
Nato a Sidney il 17 maggio 1943, a 15 anni esordisce come centrocampista offensivo negli allievi del Canterbury, e dopo una stagione ha il posto fisso da titolare in prima squadra. Con due gol nella finale contro l’Apia Leichhardt trascina il Canterbury alla vittoria per 3-2 e alla conquista del campionato. Nel 1963 passa al St. George Budapest, una delle più importanti squadre australiane. Ci resterà 12 anni, nei quali vincerà il campionato in altre tre occasioni. L’ultima nel 1974 anno del suo ritiro. Una chiusura da sogno: nella finalissima contro il Sydney City Hakoah fissa il punteggio sul 4-2, superando in dribbling due difensori e mettendo la palla sul palo più lontano alle spalle del portiere. Un gol, un’uscita da fuoriclasse.
L’ultima apparizione in campionato non sarà l’ultima in campo. Il 1974 è anche l’anno in cui l’Australia per la prima, e finora unica, volta prende parte alle fasi finali di un Mondiale: Warren che aveva esordito nel 1965 nei “Socceroos” gioca la gara d’esordio contro la Germania Est. Un infortunio lo toglie di mezzo e gli farà saltare anche i due incontri successivi. Sarà quella l’ultima delle 62 presenze in Nazionale, accompagnate da nove gol. Il ritiro dal calcio viene subito “premiato” dalla regina che in quello stesso anno lo nomina baronetto per i “servigi resi al mondo del pallone”. L’anno dopo guida, da allenatore, il St. George al titolo. Un vincente. Una leggenda non ancora eguagliata dai vari Viduka, Kewell. LECHAMPIONS OCEANIA
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