
Didier Drogba non concorrerà più per il Pallone d’oro africano. La motivazione? «Non è una cosa seria, visto che l’ha vinto Kanoute». Invidia? No. Il centravanti del Chelsea ha ragione da vendere.
Nella corsa al titolo di miglior giocatore africano 2007 Drogba si è visto preferire Frederic Kanoute non perché “più bravo” ma solo perché l’attaccante del Siviglia, a differenza dell’ivoriano, si era dichiarato dipsonibile a partecipare alla serata organizzata per la consegna del premio. «Gli organizzatori mi hanno detto che avevo vinto io, ma se non fossi andato a ritirare il premio questo sarebbe stato assegnato al secondo (Kanoute) e io sarei stato classificato dietro di lui».
Il rifiuto di Drogba di andare in Togo era più che motivato. Due le ragioni principali: «Primo. Avrei mancato di rispetto ai miei compagni, con i quali stiamo preparando la semifinale della Coppa d’Africa. Lasciare il Ghana per andare in Togo per un premio personale non è un esempio da capitano. Secondo. Non sarei andato da nessuna parte dopo aver ricevuto la notizia della morte del figlio di Ulrich Stielike». L’ex centrocampista della nazionale tedesca, si era dimesso a gennaio dalla carica di ct della Costa d’Avorio, per stare vicino al figlio malato. La federazione ivoriana aveva chiarito subito che si trattava di una interruzione temporanea del rapporto. Purtroppo l’evoluzione della malattia non è stata quella che tutti speravano.
Si può comprendere la scelta di Drogba, meno quella dei dirigenti della Confederazione africana che dal 1995 assegna il titolo, sino ad allora deciso da France Football. La grande stagione di Kanoute e del Siviglia meritava ben altro riconoscimento. Non certo quello di ruota di scorta. LECHAMPIONS AFRICA
Nella corsa al titolo di miglior giocatore africano 2007 Drogba si è visto preferire Frederic Kanoute non perché “più bravo” ma solo perché l’attaccante del Siviglia, a differenza dell’ivoriano, si era dichiarato dipsonibile a partecipare alla serata organizzata per la consegna del premio. «Gli organizzatori mi hanno detto che avevo vinto io, ma se non fossi andato a ritirare il premio questo sarebbe stato assegnato al secondo (Kanoute) e io sarei stato classificato dietro di lui».
Il rifiuto di Drogba di andare in Togo era più che motivato. Due le ragioni principali: «Primo. Avrei mancato di rispetto ai miei compagni, con i quali stiamo preparando la semifinale della Coppa d’Africa. Lasciare il Ghana per andare in Togo per un premio personale non è un esempio da capitano. Secondo. Non sarei andato da nessuna parte dopo aver ricevuto la notizia della morte del figlio di Ulrich Stielike». L’ex centrocampista della nazionale tedesca, si era dimesso a gennaio dalla carica di ct della Costa d’Avorio, per stare vicino al figlio malato. La federazione ivoriana aveva chiarito subito che si trattava di una interruzione temporanea del rapporto. Purtroppo l’evoluzione della malattia non è stata quella che tutti speravano.
Si può comprendere la scelta di Drogba, meno quella dei dirigenti della Confederazione africana che dal 1995 assegna il titolo, sino ad allora deciso da France Football. La grande stagione di Kanoute e del Siviglia meritava ben altro riconoscimento. Non certo quello di ruota di scorta. LECHAMPIONS AFRICA
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