Due rigori parati e uno (decisivo) trasformato. Così Muteba Kidiaba ha regalato la Supercoppa africana 2011 al Mazembe. Per i vicecampioni del mondo un bis che va ad aggiungersi a quelli dei nigeriani dell’Enyimba e degli egiziani dell’Al Ahly, gli unici, prima d’ora, ad aver vinto la Supercoppa africana per due stagioni di fila. Il successo per i campioni congolesi è arrivato solo ai calci di rigore, al termine di una gara più difficile del previsto.
I marocchini del Fus Rabat, vincitori della Confederation Cup 2010, hanno confermato di avere poco peso in avanti ma di esser molto ben organizzati nella fase difensiva. Dal canto suo il Mazembe, che in virtù del titolo continentale ha avuto il privilegio di giocare la Supercoppa sul terreno amico, ha provato a fare la gara ma non è quasi mai riuscito a bucare il muro marocchino. L’unico sussulto di un match bloccato e fin troppo tattico è arrivato metà del primo tempo, con Mbenza che ha colpito il palo, sfiorando il gol del vantaggio per i Corvi. Poco, troppo poco. Ma la squadra di Lubumbashi ha evidenziato una preparazione ancora approssimativa. I campioni d’Africa hanno ripreso gli allenamenti precampionato da appena due settimane e la condizione di giocatori imballati e palesemente affaticati è fin troppo evidente.
Al termine di novanta minuti decisamente da dimenticare (reti inviolate e nessuno spettacolo), in assenza dei tempi supplementari, ci si è affidati ai calci di rigore per l’assegnazione del trofeo. È stata l’occasione in cui tutti hanno potuto finalmente celebrare Muteba Kidiaba, nella duplice veste di pararigori e goleador. L’estremo difensore congolese è noto per la sua danza, con cui immancabilmente festeggia i gol e i successi del Mazembe. Stavolta non si limita a curare la coreografia ma è lui a esser celebrato come il protagonista dell’impresa. Il successo dei padroni di casa passa per l’esecuzione di ben venti calci di rigore. Kidiaba ne para due, e poi va a trasformare quello decisivo che assegna il titolo: lunga rincorsa, tranquillità assoluta, portiere avversario che si tuffa a destra e palla rasoterra sulla sinistra. Esemplare.
La vittoria nella Supercoppa conferma lo status del Mazembe come potenza principale del calcio africano. Un’egemonia confermata anche dalla proposta del presidente di un’altra grande del calcio continentale, la Dynamos Harare, che ha chiesto ai campioni d‘Africa di siglare un accordo di collaborazione tra due squadre, per lo scambio di giocatori e la disputa di partite amichevoli tra le due squadre. Un accordo che troverebbe giustificazione nelle difficoltà economiche della Dynamos e nella generosità mostrata in passato dal proprietario dei Corvi di Lubumbashi, Moise Katumbi, che aveva donato 50mila dollari ai campioni dello Zimbabwe. Una generosità però parecchio sospetta: il versamento avvenne alla vigilia dello scontro tra le due squadre, nella fase a gironi della Champions League 2010. Una dazione che faceva tanto rima con corruzione. Sospetto spesso rilanciato ma finora mai provato. ECL
Supercoppa Africana 2011 – Lubumbashi, Stadio Omnisport de Kenya
TP MAZEMBE-FUS RABAT 0-0 (9-8 ai rigori)
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