

“Certo che l’Arsenal può vincere la Champions, a patto che eviti il Bayern Monaco”. Questa la risposta di Jurgen Klopp a chi gli chiedeva quanta strada avrebbero potuto fare i gunners in Europa quest’anno. “Contro di noi hanno giocato una gara attenta e intelligente, possono continuare a farlo e arrivare sino alla finale e vincerla. Se non incrociano la strada col Bayern”. Una risposta onesta e obiettiva, data dopo aver visto la capolista del campionato inglese reggere per circa un’ora la pressione del suo Borussia e poi portarsi via tre punti dal Westfalenstadion grazie all’undicesimo gol stagionale di Aaron Ramsey, firmato al 62′ al termine di un’azione nata dai piedi di Ozil, proseguita da Giroud e finalizzata dal gallese. Un successo che è difficile definire meritato, vista la mole di gioco macinata dai gialloneri e le almeno quattro palle gol create dai padroni di casa, ma che conferma il salto di qualità e consapevolezza compiuto dal club londinese, sconfitto dal Borussia all’Emirates appena due settimane fa. Che l’Arsenal sappia giocare la palla è cosa nota, da tempo, che abbia la resilienza necessaria per vincere partite dove gli avversari giocano meglio è la novità di quest’anno. Eppure il successo di Dortmund non assicura il passaggio del turno alla squadra di Wenger, ora in vetta a 9 punti assieme al Napoli, vincitore 3-2 in rimonta sul Marsiglia, con tre lunghezze di vantaggio sul Borussia. Il girone F, il più equilibrato del torneo, potrebbe decidersi già alla prossima giornata in caso di successi del duo di testa: l’Arsenal è impegnata in casa col Marsiglia, mentre il Napoli è atteso dallo “spareggio” di Dortmund.
Giornata favorevole per le spagnole con Barcellona e Atletico Madrid che si qualificano agli ottavi con due giornate di anticipo. I blaugrana grazie al 3-1 sul Milan guidano il girone H con 5 punti di vantaggio sui rossoneri e sei sull’Ajax, salita al terzo posto dopo l’1-0 sul Celtic (gran gol di Schöne).
Il 4-0 all’Austria Vienna garantisce una qualificazione in grande stile all’Atletico Madrid (unica ancora a punteggio pieno assieme al Bayern Monaco). Finora la squadra di Simeone ha rappresenta con Roma, Liverpool e Monaco una delle outsider più brillanti nelle lotte al vertice dei maggiori campionati continentali. Ma, a differenza delle altre tre impegnate solo in patria, i Colchoneros volano anche in Europa. Un gol per parte tra Zenit e Porto nella sfida tra le seconde del girone G: in vantaggio al 23′ con Lucho Gonzales, i Dragones si fanno raggiungere dopo cinque minuti dall’ex Hulk, che poi sbaglia un rigore al 52′. I portoghesi vanno via da San Pietroburgo con sensazioni contrastanti: delusi per aver controllato gran parte della gara senza concretizzare, ma contenti per aver evitato una sconfitta immeritata.
Un quasi autogol di Timo Hildebrand (che si fa stoppare il rinvio da Eto’o) spiana la strada al Chelsea che supera 3-0 lo Schalke nello scontro diretto tra le due prime del girone E. Nella vittoria dei blues da segnala re la doppietta del centravanti camerunese (Mourinho: “Samuel Eto’o sta recuperando fame, voglia e condizione, dopo due anni in cui si è riposato”) e la tribuna di Eden Hazard, colpevole di essere tornato tardi da Lille, dove era andato a salutare i suoi ex tifosi (ancora Mourinho: “Non è infortunato. Ha saltato l’allenamento del lunedì, per questo è rimasto fuori. Sarà convocato per la prossima partita in campionato. Questione chiusa”). Un gol dell’ivoriano Sio al 91′ dà l’1-1 al Basilea con lo Steaua, portato in vantaggio al 17′ da un bel gol in contropiede dell’italiano Federico Piovaccari. Il pareggio tiene aperte le speranze di qualificazione agli ottavi per gli svizzeri, mentre nega la soddisfazione del ritorno alla vittoria in trasferta per i rumeni. ECL EUROPA
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