
Di più non si può chiedere. Manchester United-Barcellona è la miglior finale di Champions League possibile. Una sfida che mette di fronte le due squadre al momento più forti al mondo.
Il Manchester United, fresco campione d’Inghilterra, è il detentore della Champions League e della Fifa World Cup. Il Barcellona, dopo aver vinto Liga e Coppa di Spagna, si è imposto in pochi mesi come emblema del bel gioco, riuscendo a non far suonare irriverenti i paragoni con il Dream Team di Cruyff o col Milan di Sacchi.
Che queste due squadre riescano poi a pareggiare le emozioni regalate da sfide come quella tra Milan e Liverpool a Istanbul nel 2005 è più difficile. Certo è che raramente in finale arrivano le due squadre unanimemente riconosciute come le migliori.
Il fascino di questa finale è che si affrontano due formazioni che storicamente praticano un calcio davvero offensivo, negli uomini, negli schemi e nella mentalità. Offensivo ma non spregiudicato. A dimostrazione che si può trovare un equilibrio anche provando a fare gioco. Ma bisogna essere molto bravi per riuscirci, e Ferguson e Guardiola lo sono certamente. Sia United che Barca possono vantare un solido – sebbene molto diverso – impianto difensivo. Più classica l’impostazione dello United che Ferguson ha disegnato sulla falsariga del grande Manchester condotto da Matt Busby nel 1968 alla conquista della prima Coppa Campioni del club con due mediani davanti alla difesa (Pat Crerand e Nobby Stiles) e un attacco a quattro (Bobby Charlton, George Best, Denis Law e Brian Kidd) che non prevedeva un centravanti classico. Oggi la cerniera tra attacco e difesa è garantita da Scholes e Carrick (mancherà Fletcher – squalificato per l’ingiusta espulsione in semifinale contro l’Arsenal – avrebbe fatto comodo) e davanti a loro partiranno Cristiano Ronaldo, Rooney e Park con la tentazione di mettere Giggs o Tevez dal primo minuto.
Guardiola invece utilizza il 4-3-3 con Xavi, Iniesta e Toure – che stasera però dovrà giocare centrale in difesa come contro il Chelsea, vista l’indisponibilità di Marquez, cui si aggiungono quelle di Abidal e Dani Alves squalificati – a formare il triangolo che detta i tempi a attacco e difesa nella ricerca del pressing. «Se vuoi giocare un calcio offensivo devi stare ancora più attento degli altri alla difesa. Questo ho imparato da calciatore e questo ho cercato di mettere in pratica da allenatore. Quando la palla è nella nostra metà campo ho paura, quando è in quella avversaria no. Per questo preferisco recuperare subito il possesso, già nella trequarti avversaria». Bastano poche parole all’allenatore catalano per svelare il “segreto” del Barcellona, una squadra che incanta per i gol dei suoi fuoriclasse (Eto’o, Henry e Messi hanno segnato 97 reti in tre in questa stagione), le triangolazioni di prima a centrocampo ma che mette ko i suoi avversari con un pressing asfissiante ma, apparentemente, invisibile ai più. «Ci sono diversi modi di difendere: puoi farlo davanti alla tua porta o davanti a quella avversaria. L’importante è che tra le linee ci sia sempre poca distanza. Quando giocavo cercavo sempre di tenere la squadra corta ed è la stessa cosa che chiedo adesso». Lo scorso anno il Barcellona è stato eliminato dal Manchester in semifinale grazie a un missile di Scholes all’Old Trafford.
Un precedente pesante – giocatori sono quasi tutti gli stessi in entrambe le formazioni – eppure nessuno sembra ricordarlo. Rijkaard, Deco, Zambrotta, Ronaldinho sono già stati rimossi dalla memoria.
I red devils arrivano alla finale dopo essersi confermati campioni d’Inghilterra davanti al Liverpool (l’unica squadra in questa stagione capace di sconfiggerli in tutte le sfide: 2-1 ad Anfield e 4-1 all’Old Trafford) e con il record di 25 gare consecutive senza sconfitte in Champions. Lo United è anche l’unica squadra ad aver vinto la competizione senza perdere una gara: è accaduto nel 1998-99 e nel 2007-08 e ora ci prova per la terza volta. L’esperienza gioca a favore dei red devils e dà loro un leggero vantaggio in sede di pronostico.
Il Barcellona con Messi, Eto’o e Henry può creare molti problemi a Vidic e Ferdinand e soprattutto a Evra sulla sinistra. Anche se il francese si dichiara tranquillo: «Messi è maturato molto rispetto a un anno fa e sarà dura per me. Ma io in allenamento affronto tutti i giorni Cristiano Ronaldo, Carlos Tevez e Wayne Rooney, perciò so cosa bisogna fare contro giocatori di quel calibro». Il duello chiave della partita sarà quello che opporrà Paul Scholes a Xavi. Non si è mai visto il Manchester United perdere una partita ben giocata da Scholes, e lo stesso può dirsi del Barca con Xavi in giornata di vena. Due registi arretrati con tecnica e colpi da numeri dieci: sono loro i perni del gioco delle due squadre. Insostituibili. Perché il brasiliano Anderson, talvolta preferito a Scholes, non garantisce lo stesso impatto sulla gara e al Barca sia Busquets che Yaya Toure che Keita possono giocare nella posizione di Xavi ma nessuno sa farlo come lui.
All’Olimpico di Roma il calcio mondiale offre il meglio a livello di squadra e a livello individuale. Si parla tanto di Cristiano Ronaldo contro Leo Messi, come della sfida tra i due pesi massimi del calcio mondiale. Ma Wayne Rooney e Iniesta appartengono alla stessa categoria e non hanno nulla da invidiare. E se fuoriclasse come Ryan Giggs, Carlos Tevez, Thierry Henry e Samuel Eto’o sono confinati al rango di comprimari si ha la misura della qualità della sfida. All’Olimpico stasera solo stelle di prima grandezza.
«Sarà la nostra gara numero 66 della stagione. Se vogliamo far partire una dinastia, come accaduto in passato al Real o all’Ajax, dobbiamo vincerla» è l’imperativo di Alex Ferguson che guida una squadra che non ha mai perso nelle quattro finali continentali disputate (tre coppe Campioni e una coppa delle Coppe). Pronta la risposta del giovane collega blaugrana che punta a diventare il sesto allenatore capace di vincere la Coppa dopo averla vinta da giocatore (Cruyff e Rijkaard ci sono riusciti proprio sulla panchina del Barca): «Non voglio avere rimorsi. I miei giocatori dovranno cercare di giocare bene come hanno fatto in tutta la stagione e così mostreremo al mondo il perché dei nostri successi». ECL
Champions League 2008-09 / Finale – Roma, Stadio Olimpico
MANCHESTER UNITED-BARCELLONA
Le possibili formazioni
Man Utd: Van der Sar, O’Shea, Ferdinand, Vidic, Evra; Carrick, Scholes; Park, Giggs (Tevez), Rooney; Cristiano Ronaldo. Allenatore: Alex Ferguson
Barcellona: Victor Valdes, Puyol, Yaya Toure, Gerard Pique, Sylvinho; Xavi, Busquets, Iniesta; Messi, Eto’o, Henry. Allenatore: Pep Guardiola
Arbitro: Massimo Busacca
I precedenti
Barcellona-Manchester United 2-0 0-3 (Coppa delle coppe 1983-84 / Quarti di finale)
Al Camp Nou il Barcellona domina ma vince “solo” due a zero. Al ritorno una doppietta di Bryan Robson (si spiega anche così il soprannome di Capitano Marvel) e un gol di Frank Stapleton completano una rimonta da sogno.
Manchester United-Barcellona 2-1 (Coppa delle coppe 1990-91 / Finale)
Ventitre anni dopo il successo di Wembley sul Benfica, firmato da George Best, lo United disputa la sua seconda finale europea. Ma in palio a Rotterdam c’è la Coppa delle Coppe. Una doppietta di Mark Hughes (arrivato proprio dal Barca) dà la vittoria alla squadra di Ferguson sugli uomini di Cruyff, gli stessi che l’anno dopo avrebbero conquistato a Wembley contro la Sampdoria la prima coppa Campioni della loro storia grazie a un gol di Koeman, che anche a Rotterdam segna l’unico gol blaugrana.
Manchester United-Barcellona 2-2 0-4 (Champions League 1994-95 / Fase a gironi)
Un bellissimo colpo di tacco di Lee Sharpe allo scadere consente allo United di conservare l’imbattibilità casalinga. Ma al Camp Nou si vede il Dream Team in tutto il suo splendore: doppietta di Stoichkov, Romario e un gol del terzino destro Albert Ferrer firmano un poker memorabile.
Manchester United-Barcellona 3-3 3-3 (Champions League 1998-99 / Fase a gironi)
Spettacolo e adrenalina in quantità All’andata Paul Scholes e Ryan Giggs portano in vantaggio i red devils, ci pensano poi i brasiliani Sonny Anderson and Giovanni su rigore a pareggiare; Beckham riporta avanti i suoi ma è Luis Enrique a firmare il tre pari. Il risultato viene incredibilmente replicato al Camp Nou: Anderson apre le marcature per i catalani, poi tripletta dei Calypso Boys (due gol Dwight Yorke e uno Andy Cole) cui Rivaldo risponde con due reti e una traversa allo scadere.
Barcellona-Manchester United 0-0 0-1 (Champions League 2007-08 / Semifinale)
Al Camp Nou dopo due minuti Cristiano Ronaldo spara alto un rigore calciato in modo orribile. Lo United non avrà altre opportunità di segnare, il Barca fa qualcosa in più ma non troppo. Al ritorno decide tutto Paul Scholes con un missile dai 25 metri.
©LECHAMPIONS.it. Tutti i diritti riservati/All rights reserved.