La squadra ucraina allenata da Mircea Lucescu si aggiudica ai supplementari l’edizione conclusiva della coppa Uefa.

Luiz Adriano decisivo nel trionfo di IstanbulL’ultima finale della competizione che dalla prossima stagione si chiamerà Europa League è stata più che all’altezza della storia di questo trofeo. La vecchia coppa delle Fiere diventata poi Uefa è stata onorata al meglio dalle due finaliste con un’esibizione di calcio offensivo, circa trenta conclusioni in porta, dove si sono messe in luce le qualità degli attaccanti Luiz Adriano da una parte e di Claudio Pizarro dall’altra. Una situazione tattica che il Werder avrebbe potuto sfruttare meglio se in campo avesse potuto schiarare il duo sudamericano Almeida e Diego (colpiva vederlo in tribuna assolutamente distaccato dalle sorti dei compagni di squadra: a Torino arriva un campione tanto-piedi-poco-cuore?).
Attacchi a confronto ma poi a risultare decisive sono state due incertezze dei portieri, molto bravi nel resto della gara. Il gol del vantaggio ucraino arriva al 25′ per merito di Luiz Adriano che con pallonetto magistrale scavalca Wiese. Gioiello di tecnica e freddezza che sancisce la superiorità tattica e territoriale dello Shakhtar, capace sino a quel momento di sprecare almeno due chiare occasioni da gol. Ci pensa però l’estremo difensore Pyatov a riaprire la partita, lasciandosi sfuggire come una saponetta la palla calciata da Naldo da 20 metri (tiro potente ma centrale). Errore grossolano e di capitale importanza che rimette i tedeschi in gara, proprio quando sembravano destinati a sconfitta sicura. Pyatov si riscatta con almeno due parate decisive, in particolare quella al 77′ sul colpo di testa di Pizarro indirizzato nell’angolo basso alla destra del portiere, che evita il gol del 2-1 per il Werder. Grande intervento.
Il gol che consegna lo Shakhtar e la coppa Uefa agli annali arriva nei tempi supplementari al 97′ grazie a Jadson che da una decina di metri gira debolmente in rete, la conclusione tutt’altro che esemplare non viene trattenuta da Wiese e finisce in gol. Punizione tremenda per la squadra di Schaaf e per il suo numero uno, ottimo sino a quel momento. Punizione tremenda ma non ingiusta: lo Shakhtar ha giocato meglio e ha vinto con pieno merito.
Come ammesso dall’allenatore avversario Thomas Schaaf: «Sapevamo di non potergli concedere spazi perché sono molto veloci in contropiede. Perciò abbiamo cercato di attaccare meno del solito con palla manovrata e di più di rimessa ma non ha funzionato, perché il nostro controllo di palla è stato peggiore del solito in particolare a centrocampo. Adesso dobbiamo cercare di conquistare a Berlino la Coppa di Germania nella finale contro il Bayer Leverkusen, è l’ultimo trofeo che ci rimane per non restare delusi dopo una stagione comunque buona». Ben altro stato d’animo per Lucescu. Dopo aver ricevuto al notizia che il Tas ha condannato l’ex Matuzalem a versare allo Shakhtar 12 milioni di euro per aver rotto il contratto con due anni d’anticipo e essersi trasferito al Real Saragozza nell’estate 2007, il rumeno si conferma uno dei santoni del calcio europeo:  «Aggiudicarsi il primo trofeo continentale della nostra storia è una sensazione fantastica. Ora dobbiamo cercare di migliorare in Champions League, arrivare ai quarti o alle semifinali. Per questo voglio continuare a costruire questa squadra in modo che sia più forte e solida. Ho la convinzione e la passione necessarie e le trasmetterò ai miei giocatori. Il nostro unico problema è il livello di competitività assicurato dal nostro campionato, che non è molto elevato ma credo che sia arrivato il momento che anche le squadre dell’Est europeo possano arrivare a conquistare la Champions League». ECL

Coppa Uefa 2008-09 / Finale – Istanbul, stadio Sukru Saracoglu

SHAKHTAR DONETSK-WERDER BREMA 2-1 dts (1-1)

Shakhtar Donetsk: Pyatov, Srna, Kucher, Chigrinsky, Rat, Lewandowski, Fernandinho, Ilsinho (Gai dal 99′), Jadson (Duljaj dal 112′), Willian , Luiz Adriano (Gladkyy dall’89’). Allenatore: Mircea Lucescu
Werder Brema: Wiese, Fritz (Pasanen dal 94′), Prodl, Naldo, Boenisch, Niemeyer (Tziolis dal 103′), Frings, Baumann, Ozil, Pizarro, Rosenberg (Hunt dal 78′). Allenatore: Thomas Schaaf

Arbitro: Luis Medina Cantalejo (Spagna)
Reti: Luiz Adriano al 25′, Naldo al 35′, Jadson al 97′
Ammoniti: Srna, Lewandowski, Ilsinho; Frings, Fritz, Tziolis, Boenisch

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