Campioni, campioni, campioni. Dopo Sandro Ciotti e Enrico Ameri, restava lui: Nando Martellini si è spento all’età di 83 anni, in un ospdale di Roma dove era ricoverato da qualche tempo, e ha raggiunto i suoi colleghi-amici.
Gli eredi di Carosio, sempre assieme attorno ai rettangoli verdi di mezzo mondo, continueranno a esserlo altrove. Si scambieranno commenti, critiche e battute. E con loro Martellini troverà chi scherzerà sul suo stile («Entra Merlo ed esce Pavone. La situazione ornitologica dell’Inter non cambia») o sulle sue gaffes («Scusate ma per me l’egiziano è arabo»).
Ma il loro abbraccio affettuoso sarà quello di chi ha voluto bene al telecronista che, in Spagna nel 1982, al grido «Campioni, campioni, campioni», annunciò a tutta l’Italia la conquista del terzo titolo mondiale per gli azzurri.
La palla alzata tra le mani dell’arbitro Coelho e la voce del telecronista italiano resteranno indissolubilmente legate a quel momento. In quel momento Nando Martellini era entrato definitivamente nella storia del calcio italiano come protagonista più che come cantore dell’evento. LECHAMPIONS EUROPA
Nelle parole di colleghi e sportivi emerge il ricordo di una persona misurata e garbata in ogni circostanza.
Bruno Pizzul: “Sono veramente dispiaciuto e amareggiato. I nostri rapporti andavano al di là dell’aspetto professionale. Gli devo moltissimo anche perché, quando entrai in Rai, fu lui a guidarmi nel settore e nell`ambiente. Mi aiutò e per questo gli devo affetto e riconoscenza. Sono andato a trovarlo poco tempo fa a Terracina e l`avevo trovato bene. Poi sapevo che negli ultimi tempi le sue condizioni erano peggiorate, ma non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Ho perso un caro amico”.
Gian Paolo Ormezzano: “Lui, Ameri e Ciotti li ricordo tutti soprattutto come grandi amici, oltre che come colleghi. E mi piace soprattutto ricordare Martellini come uomo da Giro d`Italia, perché, lì, su e giù per l`Italia, lo conobbi veramente, i ricordi migliori che ho di Nando sono legati a quella manifestazione. E poi ovviamente la sua immagine è legata a quel triplice “Campioni del Mondo”, che per lui, personaggio sobrio, pacato nella vita e nelle telecronache, è stato qualcosa di particolare, fuori dai suoi schemi. Nel 1986 andai ad assisterlo in Messico, durante i Mondiali, quando venne ricoverato per problemi legati all`altura, e di lui mi è sempre rimasto questo ricordo in privato: un uomo sicuro di sè, buono, generoso con gli altri”.
Giancarlo Antognoni: “E` un pezzo di storia calcistica che scompare. Ho un ricordo piacevolissimo di Martellini uomo e professionista e sono molto dispiaciuto. Noi dell`82 avevamo con lui un rapporto particolare, che al di là del semplice rapporto che si può avere con un giornalista. Ovviamente il ricordo più vivo che ho di lui è legato alla sua telecronaca della finale contro la Germania, dove si è vista e sentita tutta la sua gioia e la sua passione”.
Gigi Garanzini: “Nando Martellini ha fatto parte di una generazione di telecronisti unica dal punto di vista vocale, quella che comprendeva anche Ameri, Ciotti, Carapezzi e Ferretti, oltre al fondatore, Nicolò Carosio. Per fare un esempio, impeccabile era il ritmo e la scansione di Ameri, così come la perfezione del timbro vocale, anche nel controllo delle emozioni, dello stesso Martellini. Tutto questo era frutto di una scuola di selezione notevole. Personalmente poi era una persona molto devota, molto riservata e anche molto educata. Aveva abitudini un po` diverse da quelle del “gruppo” di cui faceva parte, nel senso, Ciotti e Ameri erano famosi per la loro partite a scopone scientifico, Martellini no, non partecipava. Per quanto riguarda la frase per cui è divenuto e resterà nella memoria di tutti, quella che celebrò il trionfo di Madrid, mi piace ricordare una traccia di commozione in quell`affermazione “Campioni del Mondo” e fu davvero particolare per lui, di solito sempre pacato e composto. Ma il suo ricordo è anche enormemente legato al Giro d`Italia, che seguì per anni e che all`epoca degli anni `50 e `60 era più seguito e più popolare del calcio”.
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