Naser Hejazi

Naser Hejazi è stato uno dei migliori portieri della storia del calcio asiatico, per alcuni il migliore, di certo il più bravo mai venuto fuori dall’Iran. E’ morto a 61 anni, stroncato da un infarto mentre era ricoverato in ospedale per la cura a un tumore ai polmoni, scoperto appena un anno e mezzo prima.

Naser Hejazi, nel mondiale di Argentina 78
Naser Hejazi, nel mondiale di Argentina 78

Hejazi negli ultimi anni della sua vita si era impegnato in politica, per sostenere le ragioni degli oppositori all’attuale regime di Ahmadinejad, sostenendo le candidature alla presidenza della repubblica islamica di Rafsanjani prima e di Mousavi poi. Non un semplice appoggio ma un coinvolgimento totale, dopo che il governo di Teheran gli aveva negato la possibilità di candidarsi in prima persona “perché senza esperienza politica precedente”. Anche da giocatore era stato penalizzato da un regolamento assurdo, voluto dal governo nel 1980, che negava la possibilità di essere convocati in nazionale ai giocatori sopra i 27 anni. Regola che di fatto aveva messo fine alla carriera internazionale di Hejazi, che al tempo dell’introduzione della norma aveva 30 anni, già 62 presenze in nazionale, e si trovava al culmine della carriera.

La consacrazione planetaria per l’Aquila di Teheran era arrivata nell’estate 1978, durante la Coppa del Mondo in Argentina. L’Iran è la squadra cuscinetto nel girone di ferro che vede in lotta per due posti l’Olanda vicecampione del mondo, la Scozia di Dalglish e Souness, il Peru di Teofilo Cubillas. Contro l’Iran l’Olanda domina ma vince “solo” 3-0: a fine gara Hejazi avrà totalizzato ben 33 parate, di cui almeno una dozzina eccellenti. Una prestazione superlativa sottolineata in diretta dal telecronista della tv olandese: “Stanotte è nata una stella: il suo nome è Naser Hejazi”. Dave Sexton, tecnico del Manchester United, lo invita ad allenarsi ad Old Trafford per un periodo di prova che Hejazi supera brillantemente e spinge il manager dei Red Devils a chiedere un prolungamento del permesso di lavoro e proporre un contratto. Purtroppo il trasferimento non può essere concretizzato, a causa della contemporanea rivoluzione islamica che travolge anche i vertici della federcalcio iraniana, obbligando di fatto il ritorno in patria di un portiere che in Iran era un mito già a inizio carriera. 

Nel 1964 Hejazi si mette in evidenza con la maglia del Nader, e l’anno dopo ad appena 16 anni viene messo sotto contratto dal Taj (l’attuale Esteghlal), come portiere di riserva. Il 10 aprile 1970 il tecnico Zdravko Rajkov lo schiera titolare nella finale di Coppa Campioni asiatica contro l’Hapoel Tel Aviv. Una sfida che il Taj ha la fortuna di giocare nello stadio Amjadieh di Teheran, davanti ai tifosi di casa. Un particolare che aumenta la pressione sui giocatori locali e che rende ancora più sorprendente la scelta di Rajkov di puntare sul 20enne Hejazi. Gli israeliani passano in vantaggio a venti minuti dal termine con Yehezkel Hazum. Il Taj pareggia all’83’ con Vafakhah e manda la gara ai supplementari. Con l’Hapoel ancora sotto shock per l’occasione sfumata, il Taj trova subito il gol con Masoud Moeini. Con 18 minuti ancora da giocare gli ospiti si buttano all’attacco e qui viene fuori Hejazi, che salva la vittoria con tre interventi prodigiosi, in particolare l’ultimo a tempo scaduto su un calcio piazzato dal limite destinato in rete. Una parata memorabile che assicura al Taj la prima Coppa Campioni della storia del calcio iraniano e vale a Hejazi il soprannome di “Giovane Aquila”. E’ nata una stella. In un colpo solo conquista il posto da titolare nella squadra di club e anche in nazionale, dove il ct è sempre Rajkov.

Nel 1972 si inizia a parlare di lui anche fuori dall’Asia, in occasione di un torneo organizzato in Brasile e che vede la partecipazione oltre che della nazionale verdeoro, anche del Portogallo, del Cile, dell’Equador e dell’Iran. Dopo aver visto Hejazi all’opera il grande Gilmar dice: “Non credevo che l’asia potesse produrre un portiere di livello mondiale come questo”. Chiuderà col calcio giocato a 38 anni con la squadra del Mohammedan, con la quale intraprenderà la carriera di allenatore che lo vedrà, tra l’altro, portare l’Esteghlal sino alla finale della Coppa Campioni d’Asia del 1999, anche questa giocata a Teheran ma stavolta persa per 2-1 contro i giapponesi del Jubilo Iwata. ECL

Naser Hejazi
Nato il 19 dicembre 1949 a Teheran
Morto il 23 maggio 2011 a Teheran

Ruolo
Portiere

Squadre
1964-1965 Nader
1965-1977 Taj (poi Esteghlal)
1977-1980 Shahbaz
1980-1986 Esteghlal (ex Taj)
1986-1987 Mohammedan

Nazionale
Iran (62 presenze)

Titoli
1970 Coppa Campioni d’Asia
1971, 1975 Campionato Iran
1972, 1976 Coppa d’Asia
1974 Giochi Asiatici

Hejazi, con la maglia a strisce orizzontali biancoverdi
La nazionale iraniana negli anni 70


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