Sono ancora vivissime le immagini di Neymar che, consolato da Dani Alves, esce dal Camp Nou in lacrime dopo l’eliminazione del Barcellona dalla Champions League. Ma, appassionati del calcio sudamericano a parte, non tutti sanno che, oltre a quella spagnola, nel calcio mondiale c’è un altra squadra che si chiama Barcelona. I suoi colori sociali non sono il blu e il granata ma il giallo e il nero e vengono chiamati i toreros non blaugrana. Il Barcelona Sporting Club ha sede nella città di Guayaquil dove fu fondato nel maggio del 1925. In Ecuador è il club più titolato avendo vinto ben 14 edizioni del campionato, uno in più dell’Emelec, altra squadra di Guayaquil, con cui disputa ogni anno i derby più seguiti del paese denominati Clásico del Astillero. Breve storia a parte, la squadra allenata da Guillermo Almada quest’anno è protagonista anche nella Coppa Libertadores. Dopo tre giornate della fase a gironi è infatti ‘l’intrusa’ tra le argentine e le brasiliane che primeggiano negli 8 gruppi. In quello 1 i toreros occupano la prima posizione (a quota 7 punti) insieme al Botafogo. Leadership ottenuta con la vittoria casalinga sull’Atletico Nacional campione in carica, quella esterna sull’Estudiantes de la Plata e con il pareggio di ieri con i brasiliani (allo stadio Monumental Sassà dal dischetto risponde alla straordinaria rete di Aleman). Dicevamo dello strapotere targato Argentina-Brasile. Negli altri sette gironi si è già ben capito che per River Plate, Godoy Cruz e Lanus da una parte e Santos, Flamengo, Palmeiras e Gremio dall’altra non ci saranno problemi di qualificazione agli ottavi di finale. Ma da lì in poi attenzione al Barcelona meno famoso. LECHAMPIONS AMERICA