

Una certezza: Franco Baldini si sa vendere bene. L’approdo al Tottenham dell’ex direttore generale della Roma è un colpo da maestro. Dopo essersi distinto per il ruolo di primo piano nella gestione approssimativa e confusa del nuovo corso americano della Roma, Baldini strappa l’ingaggio da uno dei club più prestigiosi al mondo. Ha saputo far fruttare la fitta rete di conoscenze intessuta nei tanti anni spesi al seguito di Fabio Capello, alla Roma, al Real Madrid e soprattutto nell’esperienza alla guida della nazionale inglese. Un passeggero di successo.
Nelle ore in cui si parla di un possibile passaggio di Capello al Psg, Baldini viene presentato dagli Spurs come nuovo direttore. Quanto contasse il tecnico friulano nei successi ottenuti da Baldini nella Roma di Sensi, lo ha dimostrato l’ultimo biennio da “indipendente” a Trigoria, dove è riuscito a bruciare in una stagione e mezza sia un tecnico di belle speranze come Luis Enrique sia il totem Zeman. A White Hart Lane non dovrà occuparsi della panchina: Andre Villas Boas è considerato uno dei migliori allenatori dell’ultima generazione. Unica macchia in un curriculum breve ma sfavillante grazie ai successi col Porto e la buona annata con gli Spurs resta l’esonero al Chelsea nel 2012, figlio di un conflitto con alcuni senatori che richiama sinistramente le vicende romane.
Ma il Tottenham è altra storia. Può vantare un passato illustre e una tradizione di squadra tecnica e votata al calcio offensivo sin dai tempi di Bill Nicholson. E’ un club con un ottimo presente, che può guardare al futuro immediato con grande ottimismo. Non potrebbe essere diversamente quando hai in mano l’asso Gareth Bale (col Real si tratta su cifre che vanno dagli 80 ai 100 milioni di euro). Insomma Baldini è approdato in un grande club, ben guidato da Daniel Levy. Il presidente degli Spurs raramente ha sbagliato nella scelta dei tecnici. Negli ultimi anni Martin Jol, Harry Redknapp e Andre Villas Boas hanno tutti contribuito alla costante risalita del Tottenham verso la zona Champions. Levy si è rivelato meno ispirato coi direttori sportivi. Damien Comolli, altro ottimo venditore di se stesso, era stato preso nel 2005 per rimpiazzare l’ottimo Frank Arnesen, per poi essere licenziato nel 2008, dopo aver portato a White Hart Lane promesse mantenute come Kevin-Prince Boateng (ora al Milan), Adel Taarabt (QPR), Modric (Real Madrid) e lo stesso Bale. Con l’arrivo di Baldini si riempie quel vuoto. Il tecnico Villas Boas, a differenza di Harry Redknapp, ha più volte detto di preferire al ruolo di manager all’inglese la struttura tipica delle squadre del resto del continente: il tecnico allena e dà le indicazioni di mercato, il direttore sportivo si preoccupa di trattative e contratti. “Con Baldini abbiamo l’uomo giusto. Franco è estremamente rispettato nel mondo del calcio, perché può vantare una grande conoscenza dei giocatori a livello mondiale”. Alla Roma le promesse (i Marquinhos per capirsi) erano scovate da Sabatini, non da Baldini. In America ci hanno messo due anni per capirlo. Chissà se a Londra ne impiegheranno meno. ECL EUROPA
©LECHAMPIONS.it. Tutti i diritti riservati/All rights reserved.