By Max Fischer

Il Giappone che si sarebbe voluto vedere all’esordio contro il Brasile si materializza nella sfida contro l’Italia. Una reazione d’orgoglio dopo il netto 3-0 subìto contro i brasiliani padroni di casa, quando la squadra di Zaccheroni era sembrata impotente, intimorita e confusa. Non è da escludere, tra l’altro, che la prestazione fosse dovuta alla stanchezza accumulata dal viaggio e dagli impegni ravvicinati (i giapponesi arrivavano da Doha, dove quattro giorni prima avevano disputato contro l’Iraq un match valido per le qualificazioni al Mondiale 2014, a pass già ottenuto per i nipponici).

Contro gli Azzurri, invece, il Giappone gira a mille schiacciando subito gli avversari nella propria metà campo. E lo fa giocando un ottimo calcio, fatto di possesso palla, fraseggi e veloci scambi palla a terra, sfruttando spesso e bene le fasce laterali. Molto attivo è Kagawa, che sul centro-sinistra lavora dei buoni palloni per i compagni, e va anche alla conclusione impegnando Buffon. Pirlo, la principale fonte del gioco italiano, viene costantemente aggredito e spesso costretto a perdere palla. Così il Giappone spezza sul nascere la manovra avversaria e mantiene il baricentro alto. Dopo venti minuti è però l’arbitro a premiare i giapponesi regalandogli un rigore. Un brutto retropassaggio di De Sciglio …continua sul blog

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