E’ un peccato che per via del fuso orario il Mondiale per club non abbia in Europa la visibilità che merita. Perché sono partite come quella tra i campioni d’Africa dell’Al Ahly e quelli del Centro e Nord America del Pachuca a fare la fortuna di un torneo e ricordano a tutti perché il calcio è lo sport più popolare del pianeta.

Una partita piena di emozioni, di rovesciamenti di fronte e di risultato. Questo è il “beautiful game”. Lo scorso anno nei quarti il Pachuca non era andato oltre la sconfitta di misura contro i campioni tunisini dell’Etoile du Sahel. E anche quest’anno il film sembrava lo stesso: netta superiorità territoriale dei messicani ma a passare in vantaggio in contropiede erano gli avversari grazie a un’autorete di Fausto Pinto al 28′. A un minuto dal riposo l’Al Ahly si confermava letale in contropiede: con Flavio che siglava il raddoppio al termine di un rapido capovolgimento di fronte avviato da Aboutrika e proseguito da Barakat, bravissimo nel servire il compagno smarcato. Una dimostrazione di cinicità e organizzazione esemplare, capace di evidenziare in modo impietoso la fumosità messicana. Col primo tempo chiuso dagli egiziani in vantaggio di due gol in pochi avrebbero scommesso su una rimonta del Pachuca.

E dopo l’intervallo ancora in meno avrebbero puntato due soldi sui ragazzi di Meza, che aveva lasciato negli spogliatoi Correa e Fausto Pinto per sostituirli con Montes e Guerra: i campioni Concacaf riuscivano a prendere il terzo gol pochi secondi dopo l’inizio della ripresa. Ma il gol di Barakat veniva annullato per fuorigioco dall’arbitro uzbeko Irmatov, decisione che teneva in vita il Pachuca. La distanza che separa la disfatta dall’impresa è spesso brevissima: passa un minuto è il neoentrato Montes segna il gol dell’1-2. A poco più di un quarto d’ora dal termine arriva il 2-2 grazie a un bellissimo calcio piazzato dalla distanza di Christian Gimenez. A un minuto e mezzo dalla fine dei regolamentari l’attaccante argentino per poco non trova il 3-2 con un altro tiro dalla distanza, ben parato da Abdelhamid.

Nei supplementari l’inerzia della gara rimane quella dei secondi 45 minuti dei regolamentari: Al Ahly in difesa e Pachuca semrpe più convinto della vittoria. Al 97′ è Alvarez a siglare il 3-2: terzo gol concesso dai campioni d’Africa in quaranta minuti. Pegno pesante pagato alla scelta fin troppo speculativa di puntare esclusivamente sul contropiede. La parola fine al sogno trasformatosi in incubo degli africani la mette ancora Gimenez che al 109′ scambia con Marioni al limite dell’area e supera per la seconda volta l’estremo difensore africano. La sfida con il Quito è alla portata dei messicani che potrebbero essere la prima squadra al di fuori di Europa e Sud America a raggiungere la finale. Dopo quel che si è visto oggi tutto è possibile. Anche questo. LECHAMPIONS

Fifa World Cup Club 2008 – Quarti di finale / Tokyo, National Stadium

AL AHLY-PACHUCA 2-4 dts (2-0, 2-2; 2-3, 2-4)

AL AHLY: Abdelhamid; El Sayed, Shady, Hassan Ahmed (dal 76′ Sedik Ahmed), Wael Gomaa; Barakat, Gilberto, Ahmed Fathi (dal 90′ Sayed Moawad), H Ashour; Aboutrika, Flavio. All. Manuel Jose
PACHUCA: Calero; López, Manzur, Correa (dal 46′ Montes), Fausto Pinto (dal 46′ Guerra); Aguilar, Alvarez, Rodríguez, Torres (dal 69′ Cárdenas); Giménez, Marioni. All. Enrique Meza

Arbitro: Ravshan Irmatov (Uzbekistan)
Reti: Fausto Pinto (autogol) al 28′, Flavio al 44′; Montes al 47′, Giménez al 72′ e al 109′, Alvarez al 97′
Ammoniti: El Sayed, Aboutrika, H Ashour, Wael Gomaa; Marioni

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