


Nel 5-0 del Chelsea sul Genk spicca la tripletta di Fernando Torres, tornato (per una sera?) ai livelli di un tempo. Secondo il tecnico dei blues Andre Villas Boas non si tratta di un ritorno, perché lo spagnolo c’è sempre stato: “La sua condizione era ottima già prima. Per gli attaccanti è solo una questione di fiducia, quella che ti permette di farti trovare al posto giusto al momento giusto e ti fa concludere nel modo più opportuno. Ora ha ritrovato la fiducia e sono arrivati i tre gol, ma la forma c’era già”. Grazie al netto successo sui campioni del Belgio, gli inglesi restano in testa al girone E con 7 punti, uno in più del Bayer Leverkusen vincitore in rimonta sul Valencia per 2-1. Dopo essere stati dominati nel primo tempo dagli spagnoli – che senza le parate di Bernd Leno avrebbero potuto chiudere con due-tre gol di scarto anziché sull’1-0 firmato da Jonas su assist di Soldado – i tedeschi hanno cambiato marcia nella ripresa, trovando il pari con Schürrle al 52′ e poi il 2-1 al 56′ con Sam, servito alla perfezione da Michael Ballack, con un passaggio diagonale che liberava il compagno alle spalle della difesa ospite. Una sconfitta molto pesante per gli spagnoli, che restano a quota 2 e rischiano di dover accontentarsi di strappare al Genk il posto in Europa League.
Al Velodrome di Marsiglia la partita più noiosa della serata: la squadra di casa e l’Arsenal confermano di non essere proprio in salute, ma va dato atto ai gunners di aver provato almeno a fare qualcosina in più. Giusto qualcosa. E il gol siglato da Aaron Ramsey al 92′ dà alla squadra di Wenger il secondo successo consecutivo (dopo quello ottenuto, anche lì a fatica, in campionato sul Sunderland) e la vetta del girone F, scavalcando di un punto proprio i transalpini; mentre il 3-1 dell’Olympicos sul Borussia Dortmund conferma che la giovane squadra di Klopp sta faticando parecchio a gestire la pressione seguita alla vittoria della Bundesliga nella scorsa stagione. Una cosa è giocare da outsider, altra con i favori del pronostico: i campioni di Germania quest’anno stentano parecchio e l’unica spiegazione non può essere la cessione estiva del gioiello Sahin al Real Madrid.
Il girone G si conferma uno dei più equilibrati, con tutte e quattro le squadre ancora in lizza per la qualificazione. In vetta dopo tre giornate resta ancora il sorprendente Apoel Nicosia. La squadra di Jovanovic a Oporto è riuscita a strappare l’1-1 dopo essere passata in svantaggio al 13′ per merito di Hulk (e demerito del portiere greco Chiotis, assolutamente goffo e impreparato sulla conclusione dalla distanza della punta brasiliana). Al vantaggio dei Dragones la squadra cipriota ha saputo rispondere dopo appena sei minuti col solito Ailton. Il pari consente all’Apoel di mantenere il punto di vantaggio sui portoghesi e sullo Zenit, che nella partita più divertente e veloce della serata, non è andato oltre il 2-2 alla Donbass Arena di Donetsk. La squadra di Spalletti ha creato palle gol in quantità, per larghi tratti ha dominato, costringendo lo Shakhtar al contropiede ma, dopo aver fallito un rigore con Shirokov al 10′, si è ritrovata alla fine del primo tempo in svantaggio 2-1: gol dei brasiliani William al 15′ e Luiz Adriano al 45′ per i padroni di casa; provvisorio pari russo al 33′ con Shirokov che si faceva perdonare l’errore dagli undici metri. Per superare l’ottimo Rybka, autore di almeno cinque interventi determinanti di cui due sul portoghese Danny, allo Zenit serviva una gran giocata e questa arriva al 60′, per merito di Faizulin che con un gran pallonetto dai 25 metri chiudeva magistralmente un contropiede russo.

Il girone H resta il più scontato: troppo il divario di forze che separa Milan e Barcellona da Bate Borisov e Viktoria Plzen. Naturali le vittorie per 2-0 ottenute a San Siro e al Camp Nou da rossoneri e blaugrana. Nel successo dei campioni d’Europa – imbattuti per la 13a partita consecutiva: miglior avvio stagionale di sempre – da segnalare il bellissimo primo gol di Iniesta (il raddoppio, nel finale di gara, sarà di Villa) ma soprattutto i due pali colpiti da Leo Messi: su calcio di punizione da circa 30 metri il primo e al termine di un’incredibile azione personale sulla linea di fondo il secondo. Altro che Pallone d’oro: per la Pulce ne servirà uno di platino, solo per lui. Anche quando “sbaglia” riesce a far meglio di chi segna. ECL EUROPA
I risultati della terza giornata della fase a gironi
Martedi 18/10/2011
CSKA Mosca-Trabzonspor 3-0
Napoli-Bayern Monaco 1-1
Lilla-Inter 0-1
Basilea-Benfica 0-2
Real Madrid-Lyon 4-0
Dinamo Zagabria-Ajax 0-2
Otelul Galati-Manchester United 0-2
Manchester City-Villarreal 2-1
Mercoledi 19/10/2011
Chelsea-Genk 5-0
Porto-APOEL 1-1
Leverkusen-Valencia 2-1
Marsiglia-Arsenal 0-1
Milan-BATE 2-0
Barcellona-Plzen 2-0
Olympiacos-Dortmund 3-1
Shakhtar Donetsk-Zenit 2-2
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