
Anche Marsiglia e Milan staccano il biglietto per gli ottavi. Ma a far notizia, per motivi diversi, sono sempre Real Madrid e Chelsea.
Nel girone G i rossoneri vincono 2-0 in Francia sull’Auxerre e raggiungono i madrileni negli ottavi. Nonostante la qualificazione già in tasca, il Real Madrid non ha fatto sconti a un Ajax sempre più in difficoltà. Nella sfida d’andata al Bernabeu gli olandesi erano stati umiliati nel gioco ma non nel punteggio: accettabile il 2-0 al termine di un incontro che sarebbe potuto finire 8-0 per gli spagnoli. Ma il 4-0 subito all’Amsterdam Arena – sconfitta interna più pesante di sempre nelle coppe europee – dà la misura della crisi dei Lancieri, sempre più lontani parenti dell’Ajax di Cruyff, ma anche di quelle dei Van Basten, Bergkamp e Litmanen. Martin Jol è un ottimo allenatore ma le difficoltà di gestire un organico mediocre sono evidenti: in questa stagione è passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1 al 4-1-4-1, senza mai riuscire a trovare i giusti equilibri. La distanza tra i reparti è la cosa che più colpisce: anche le peggiori edizioni dell’Ajax erano caratterizzate da una disposizione tattica esemplare, la squadra di questa stagione no. Tra centrocampo e difesa c’è una prateria, manna per qualunque avversario dotato di giocatori rapidi e di buona tecnica. E la Champions League, più ancora delle delusioni nella Eredivisie, ha evidenziato in modo spietato queste lacune. Mourinho conferma invece di saper motivare le sue squadre come nessun altro: l’unico modo per consolidare la mentalità vincente è pretendere la vittoria sempre, in ogni impegno. Il portoghese lo fa e i giocatori lo seguono. Il Real che lo scorso anno perdeva di goleada in Coppa del Re non c’è più. La mano dell’ex allenatore dell’Inter è evidente. Nessuna distrazione, anche nella settimana che precede la supersfida di campionato col Barcellona. Lo show-time dei galacticos arriva sempre a vittoria acquisita. Nulla viene lasciato al caso: anche le espulsioni di Sergio Ramos e Xabi Alonso negli ultimi tre minuti di gioco della sfida con l’Ajax, sono arrivate dopo infrazioni così platealmente gratuite da far pensare a una precisa richiesta del tecnico (in modo da scontare l’eventuale squalifica nell’ultima, insignificante, partita della fase a gironi). Un eccesso di furbizia che l’Uefa potrebbe sanzionare in maniera pesante.
Nel girone E il Bayern Monaco domina per un tempo all’Olimpico, chiudendo la prima frazione in vantaggio con una doppietta di Mario Gomez (6 reti nelle ultime tre gare di Champions League). Nella ripresa un grande Jeremy Menez ispira la rimonta: 3-2 per la Roma e giallorossi che arrivano all’ultima giornata con tre lunghezze di vantaggio sul Basilea che ha superato 1-0 il Cluj, prossimo avversario della squadra di Ranieri.
Nel girone F il Marsiglia di Didier Deschamps stacca di tre punti in classifica lo Spartak Mosca, andando a superare i moscoviti in casa loro: 3-0 firmato da Valbuena, Remy e Brandao. A punteggio pieno il Chelsea che regola 2-1 lo Zilina, ancora ultimo a quota zero. L’atmosfera che a Stamford Bridge ha accompagnato il successo dei blues sugli slovacchi era degna di una semifinale. Il gol ospite di Bello al 19′ aveva precipitato nel panico una squadra che in Premier League ha rimediato tre sconfitte nelle ultime tre settimane (Liverpool, Sunderland e Birmingham); e si trova nel mezzo di una tempesta societaria che ha visto il licenziamento di Ray Wilkins e l’incredibile messa in discussione di Carlo Ancelotti. Essere primo in campionato, già qualificato agli ottavi di Champions, aver rigenerato una squadra che sembrava spremuta, aver vinto campionato e coppa d’Inghilterra al primo tentativo evidentemente non è abbastanza per meritarsi una fiducia duratura. L’arrivo di Pep Guardiola sulla panchina dei blues, al termine della stagione, è dato per certo e solo un successo in Champions League potrebbe complicare i piani della corrente interna che cerca di spianare la strada al tecnico catalano. In questo quadro, nonostante i tifosi siano esplicitamente schierati col tecnico italiano, l’eventuale successo dello Zilina poteva rappresentare la chiusura dell’avventura inglese di Ancelotti. L’ottima prestazione in regia del giovanissimo McEachran (novello Scott Parker) e i gol di Sturridge e Malouda nella ripresa, hanno ridato fiato a tecnico e tifosi, ma i lunghi coltelli restano lì. La situazione del Chelsea è da manuale del masochismo: come distruggere un giocattolo perfettamente funzionante.
Ma in questo torneo nessuna squadra è riuscita a complicarsi la vita quanto l’Arsenal. I gunners, dopo aver vinto le prime tre partite del girone H segnando 14 reti e subendone 2, sono riusciti a perdere 2-1 con lo Shakhtar (già sconfitto 5-1) e poi 2-0 col Braga (6-0 all’Emirates). Le segnature dei portoghesi portano la firma di Matheus: due reti splendide, gioielli di tecnica e potenza. Vedere il Braga a nove punti assieme ai gunners alla penultima giornata della fase a gironi è qualcosa che nessuno avrebbe potuto prevedere. Nella sfida conclusiva i gunners ospiteranno il Partizan, superato 3-0 in casa dallo Shakhtar, primo a quota 12. ECL
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