Il crepuscolo del Feyenoord. Squadra di grande tradizione in campo internazionale, dove ha vinto una coppa Campioni, una coppa Intercontinentale, due coppe Uefa.

In Olanda è conosciuto come “il Gigante che dorme”: Slapende Reus. Ieri al Phillips Stadion di Eindhoven per 90 minuti,  assieme al Gigante, hanno dormito anche i pigmei che oggi indossano la maglia che fu di Israel, Rijsbergen, Van Hanegem, Jansen, Geels, Gullit, Metgdod, Bosvelt, De Goey, Van Hooijdonk e, più di recente, Van Persie, Kuyt, Van Bronckhorst.
Feyenoord a testa bassa dopo il 10-0In campo non ci ha messo piede, eppure sul 10-0 subito al Philips Stadion di Eindhoven non c’è la faccia del mediocre portiere Rob van Dijk ma quella di Mario Been: “Qui avete di fronte un allenatore che si vergogna, che ha appena pianto. E’ scandaloso come abbiamo difeso. Abbiamo perso 10-0 e il dolore che provo è enorme, non solo come tecnico ma anche come tifoso. Questa è una pagina nera nella storia del Feyenoord”. Due stagioni in Italia con la maglia del Pisa, Been ha iniziato la carriera dal calciatore nei primi anni Ottanta come regista del Feyenoord. Un ottimo regista. La scorsa stagione il ritorno come allenatore: porta la squadra al quarto posto finale in campionato. Finire fuori dalle prime tre un tempo equivaleva a un fallimento, ma ora che anche Twente, AZ, Heerenven, Utrecht, Nec e Nac, hanno superato stabilmente la squadra di Rotterdam, il quarto posto ottenuto nello scorso torneo aveva illuso e fatto sperare in una resurrezione.Stagione 83-84: Cruyff con la maglia del Feyenoord E invece nella storia del Feyenoord Been ci resterà per il 10-0. La più pesante sconfitta in 102 anni di storia, che cancella l’8-2 subito contro l’Ajax nel campionato 1983-84, nell’ultima stagione agonistica di Johan Cruyff, che però riuscì a vendicarsi contro i suoi ex compagni vincendo con la maglia del Feyenoord campionato e coppa d’Olanda. Nessuna possibilità che questa squadra possa riscattarsi come quella di allora.
L’umiliazione di Eindhoven mette a nudo il declino di un club dal grande passato ma da un mesto presente. Con 14 campionati vinti è la terza forza del Paese alle spalle di Ajax (29) e PSV (21), eppure resiste il mito del Feyenoord seconda squadra d’Olanda. Retaggio del passato: dal 1974-75 il PSV ha vinto 16 titoli, il Feyenoord appena 3. Negli ultimi anni sono stati i tifosi, in onore dei quali è stata ritirata la maglia numero 12 (pegno pagato al banale cliché del dodicesimo in campo), a far parlare di sé per le violenze e squalifiche, come quella Uefa nella stagione 2006-07 per gli incidenti che hanno preceduto la sfida coi francesi del Nancy. La squadra si è adeguata alla tifoseria: negli anni Settanta il ranking Uefa vedeva il Feyenoord tra le prime dieci d’Europa, da due stagioni è fuori dalle prime cento. I dieci gol del PSV mettono la parola fine a un bluff: quello del Feyenoord non è sonno ma coma profondo. Forse irreversibile. ECL

 

Eredivisie 2010-11 – 10a giornata / Rotterdam, Philips Stadion

PSV EINDHOVEN-FEYENOORD 10-0
(2-0)

PSV: Isaksson; Hutchinson, Marcelo, Bouma (66’ Rodriguez), Pieters; Engelaar, Afellay (66’ Bakkal), Toivonen; Lens, Reis (71’ Koevermans), Dzsudzsak. Allenatore: Fred Rutten
Feyenoord: Van Dijk; Leerdam, De Vrij, Bahia, De Cler; Mokotjo, Bruins, Fer (14’ El Ahmadi); Schaken (35’ Martins Indi), Castaignos (63’ Auassar), Wijnaldum. Allenatore: Mario Been

Arbitro: Nijhuis‎
Reti: 24’ 47′ 59′ Reis, 40’ aut Martins Indi, 49′ Toivonen, 55′ 87′ Lens,
62’ 77′ rig Dzsudzsak, 68’ Engelaar
Ammoniti: Schaken, Mokotjo, El Ahmadi
Espulso: Leerdam (34′)

Sito ufficiale del Feyenoord
http://www.feyenoord.nl/

 

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