Il calcio è un gioco semplice: bisogna recuperare palla e passarla. Al Milan nei primi mesi di questa stagione sono mancate entrambe le fasi. Da qualche settimana le cose stanno cambiando.
E contro il Real Madrid a San Siro si è visto in modo esemplare, con Pirlo, Ambrosini, Pato e, vera novità, Ronaldinho impegnati per novanta minuti oltre che a giocare e far giocare, anche nei recuperi e nelle coperture. Da quando ha sposato la scelta di schierare contemporaneamente tre attaccanti di ruolo, Leonardo ha schierato la squadra in modo sempre diverso: a Madrid il trio di centrocampo era in linea, a Milano a triangolo, con Ambrosini e Pirlo vertici bassi e Seedorf alto. A San Siro gli spunti spettacolari dei due brasiliani sono stati accompagnati da tanta sostanza: ripiegamenti a sostegno dei terzini e raddoppi a favore del trio di centrocampo. Una rivoluzione tattica, figlia probabilmente di una condizione atletica finalmente ottimale per i due fuoriclasse verdeoro. Sorprendentemente la fase difensiva non ha condizionato quella offensiva: Ronaldinho ha sfornato assist con l’abituale facilità ed è riuscito ad abbagliare anche dal dischetto, calciando in modo folgorante il rigore dell’1-1; Pato sul finire ha messo una palla d’oro a Inzaghi davanti alla porta (fallita) dopo aver realizzato un gol che l’arbitro aveva annullato per un inesistente fallo di mano.
Nel primo tempo i rossoneri avevano faticato a contenere un Real più determinato e quadrato di quello visto al Bernabeu due settimane fa. Arbeloa schierato a sinistra per contenere Pato, ha faticato parecchio nel compito e vista la quantità di falli commessi sul numero sette rossonero è stato fortunato a prendersi appena un giallo dal tedesco Brych, buona direzione nonostante alcuni errori macroscopici. Ma la scelta di piazzare lì l’ex terzino destro del Liverpool ha dato più equilibrio alla difesa delle merengues: Sergio Ramos ha potuto spingere con maggiore tranquillità sulla destra, sapendo che in difesa restavano almeno tre compagni (a Madrid, quando la palla ce l’aveva il Real, mai più di due). E anche nel quadrilatero di centrocampo formato da Xabi Alonso, Diarra, Kakà e Marcelo sono stati messi da parte i lustrini e ci si è rimboccati le maniche in quattro anziché in due come al Bernabeu. Se Leonardo si dice “felice”, Pellegrini può dirsi “ottimista”, perché il Real sembra sulla giusta strada.
Nella prima mezzora, dove gli ospiti hanno tenuto il pallino della gara, si è vista la qualità e la concentrazione del pacchetto difensivo rossonero che con Oddo, Nesta, Thiago Silva e Zambrotta sembra aver trovato la linea più affidabile. Ma la differenza ancora una volta l’ha fatta Nelson Dida. Il portiere brasiliano sta venendo fuori da un blackout lungo tre anni con una serie di parate strepitose. L’ultima, quella su Raul in finire di partita, vale un gol in rovesciata: la deviazione con il palmo della mano, braccio disteso, sulla conclusione ravvicinata, potente, angolata del bomber del Real va ad aggiungersi alla tripla parata di Napoli e alle due deviazioni di sabato scorso contro il Parma. Se nel primo gol dei madrileni Dida non è apparso impeccabile, deviando un tiro sporco di Kakà che Benzema è stato bravissimo a mettere in rete, nel resto della gara si è dimostrato sempre più sicuro e convinto aiutando i compagni della difesa con una inusuale – per lui – serie di uscite alte su corner e traversoni. Se si mantiene su questi livelli per Leonardo non ci saranno dubbi sulle nuove gerarchie tra i pali che poi ripropongono quelle di qualche anno fa: brasiliano primo, Abbiati secondo, Storari e Roma a giocarsi terza e quarta piazza.
L’uno a uno finale consente a Milan e Real di continuare a guidare la classifica del girone con 7 punti, uno in più del Marsiglia, facile vincitore sullo Zurigo (6-1). Happy ending per una partita che ha avuto un prologo e un epilogo da libro cuore con i tifosi che con cori e striscioni hanno ribadito in modo inequivocabile il loro amore per “Ricky” Kakà: “Qui a San Siro ho vissuto momenti bellissimi e ancora una volta ho vissuto una serata emozionante, ringrazio tutti i tifosi. Quando ci sono così tante emozioni non riesci a esprimerti al meglio, però ho cercato di fare la mia partita e ci sono riuscito”. ECL

Champions League 2009/10 – Quarta giornata, fase a gironi – Milano, stadio San Siro

MILAN-REAL MADRID 1-1 (1-1)

Milan: Dida; Oddo, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Ambrosini, Pirlo; Pato, Seedorf, Ronaldinho; Borriello (dal 79′ Inzaghi). Allenatore: Leonardo
Real Madrid: Casillas; Sergio Ramos, Albiol, Pepe, Arbeloa; L. Diarra, Xabi Alonso; Kakà, Marcelo; Higuain (dal 75′ Raul), Benzema (dall’82 Van Nistelrooy). Allenatore: Manuel Pellegrini

Arbitro: Felix Brych (Germania)
Reti: al 29′ Benzema; al 35′ Ronaldinho su rigore
Ammoniti: Pato; Pepe, Marcelo, Arbeloa

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