Grande in patria, incapace nel resto del mondo. Difficile immaginare valutazioni più distanti su uno stesso giocatore. Ma questo è quel che è accaduto a Waldir Peres, scomparso improvvisamente a 66 anni per un infarto. Un lutto che ha colto tutti di sorpresa, viste le apparenti ottime condizioni di salute dell’ex portiere del Brasile e del San Paolo.
La difformità di giudizi sull’estremo difensore della Selecao 1982 si basa su un errore. Uno solo ma enorme e visto da tutto il pianeta. Nel mondiale di Spagna 1982 il Brasile esordisce contro l’Unione Sovietica e al 33′ Peres si fa scivolare tra le mani un tiro da trenta metri di Bal. Ci vogliono due missili di Socrates e Eder nel finale di gara per ribaltare il risultato e dare al Brasile il meritato successo, messo a rischio dalla papera del numero uno verdeoro. Per Peres un solo errore e nemmeno decisivo, ma tanto basta a evidenziarlo come il punto debole assieme al centravanti Serginho di una squadra da sogno che con il capitano Socrates (scomparso nel 2011), Zico, Eder, Falcao, Cerezo, Junior, sembrava perfetta e imbattibile. Sino al 5 luglio 1982, quando incrocia la sua strada con un Paolo Rossi in giornata di grazia nella ormai leggendaria sfida del Sarrià di Barcellona.
Il 3-2 degli azzurri di Bearzot non aveva nulla a che fare con papere o errori di Valdir Peres, che non ci furono, quanto con l’atteggiamento tattico di una squadra costruita da Tele Santana per giocare, divertire a passo di samba. Capace di impartire lezioni di calcio (meglio: di tecnica) a tutti ma non di tattica. Quel Brasile lascia il compito di difendere al portiere e ai due difensori centrali Luisinho e Oscar, con Leandro e Junior più ali che terzini. Un 4-4-1-1 di partenza che finisce per diventare nella metacampo avversaria un 2-6-2. Attacco atomico che mette sotto Russia, Scozia, Nuova Zelanda e i campioni in carica dell’Argentina ma che paga dazio al contropiede italiano. Dopo aver meravigliato il mondo con quattro partite-spettacolo, novanta minuti nefasti negano un posto nell’albo d’oro a quello che per i tifosi brasiliani resta la Selecao più bella di sempre, più spettacolare di quella del 1970, considerata la nazionale più forte di tutti i tempi.
Nel resto del mondo la percezione è diversa: il 3-2 del Sarrià non solo cancella quella squadra, prima definita fantastica poi presuntuosa, ma nega il titolo mondiale a fuoriclasse come Zico e archivia come sciagure gente come Valdir Peres o Luisinho, considerati grandi giocatori nei propri club. Dopo aver partecipato ai mondiali 1974 e 1978 come riserva di Leao, Waldir Peres gioca da titolare quello 1982.
Non si trattava di una scommessa: Santana aveva scelto come numero uno il portiere più presente della storia del San Paolo: 617 presenze tra il 1973 e il 1984), Dopo il 19 maggio 1981, nessuno in Brasile avrebbe osato perorare la causa di Leao o Carlos ai danni di Peres. A Stoccarda nell’amichevole pre-mondiale con la Germania di Rummenigge, Muller, Schuster e Allofs, il Brasile vince 2-1 quando l’arbitro White assegna ai padroni di casa un rigore per fallo di mano di Luizinho. Sul dischetto va il rigorista della nazionale Paul Breitner, che aveva trasformato il penalty contro l’Olanda nella finale mondiale 1974 e sempre realizzato dagli undici metri. Peres si tuffa sulla destra e para la conclusione del centrocampista del Bayern, ma White fa ripetere l’esecuzione perché Peres si è mosso in anticipo. L’aribtro inglese viene circondato da tutti i brasiliani ad eccezione del portiere, l’unico a non perdere la calma. Breitner recupera il pallone, rassicura i compagni e cambia angolo, calciando più forte alla sinistra del portiere che però intuisce e para nuovamente.
E’ lui il numero uno. Ma il 3-2 contro l’Italia gli costa il mondiale e il resto della carriera in naizonale, che termina in quel momento. Quella partita è anche l’unica nelle 39 disputate in cui Peres subisce più di un gol con la maglia della Selecao. Nel 1988 a 37 con la maglia del Corinthians si prenderà la soddisfazione di vincere per la quarta volta il campionato paulista. Due anni dopo comincia la carriera di allenatore, che porterà avanti sino al 2013 alla guida di squadre di bassa caratura. LECHAMPIONS AMERICA
Waldir Peres
Nato il 2 gennaio 1951
Morto il 23 luglio 2017
Squadre di club
1970–1973 Ponte Preta
1973–1984 San Paolo
1984 América-RJ
1985–1986 Guarani
1986–1988 Corinthians
1988 Portuguesa
1988 Santa Cruz
1989 Ponte Preta
Titoli
Campionato brasiliano: 1977
Campionato Paulista: 1975, 1980, 1981, 1988
In Nazionale
39 presenze (1975-1982)