

Trentuno membri del club positivi al Covid19, troppi per proseguire l’avventura nell’AFC Champions League 2020. E così la federazione asiatica, a norma di regolamento, ha deciso di eliminare a tavolino l’Al Hilal dal torneo che da pochissimo aveva ripreso a giocare le partite dopo lo stop forzato causa pandemia. Sebastian Giovinco (positivo anche l’ex Juventus) e compagni, campioni in carica della competizione dopo la vittoria dello scorso anno contro l’Urawa Red Diamonds, sono stati fermati alla vigilia del match contro il Shabab Al Ahli, valido per la sesta giornata della fase a gironi. Fino a quel punto la squadra allenata da Razvan Lucescu guidava la classifica del gruppo B con 11 punti ed era già qualificato per gli ottavi di finale, alla pari del Pakhtakor ieri vittorioso per 1-0 (decisivo Masharipov). Alla fase a eliminazione diretta arriva quindi il Shabab che avrebbe salutato la Champions insieme agli iraniani fanalino di coda.
“È una delle più grandi ingiustizie del calcio mondiale – ha dichiarato Lucescu -. Non c’era alcuna fretta, la competizione finisce a dicembre e c’è tutto il tempo per giocare ottavi, quarti, semifinali e finali. Non è una gara a eliminazione diretta, abbiamo già la qualificazione in tasca e abbiamo pure provato a scendere in campo, con 9 giocatori”. “La Champions League è divisa in due aree, est e ovest – ha concluso -. A est non hanno ancora iniziato a giocare, lo faranno tra un mese. Se gli altri non hanno ancora mai giocato, perché ci squalificano? Siamo l’Al-Hilal, i campioni in carica. Questo mi fa credere che ci siano grandi interessi dietro, così che qualcun altro possa vincere facilmente questa competizione”. LECHAMPIONS ASIA