

Nel Chelsea che supera 2-0 il Bayer Leverkusen dell’ex Michael Ballack, vengono tenuti a riposo John Terry (in tribuna) e Frank Lampard (inserito nella ripresa) e si rivedono tracce del vecchio Fernando Torres. Forse stimolato dalle polemiche seguite alla traduzione di un’intervista nella quale bollava (avrebbe bollato…) come troppo lenti i compagni di squadra, il centravanti spagnolo ha dato (timidi) segni di risveglio con due assist. Al 67′ chiude un triangolo che manda al tiro David Luiz, che dal limite dell’area con un interno destro a girare insacca nell’angolo basso alla sinistra di Leno; al 92′ el Nino è bravo a servire a centroarea il neoacquisto Juan Mata che sigla così il raddoppio.

Come già accaduto nei playoffs contro il Wisla Cracovia, l’Apoel firma una nuova impresa per merito della sua colonia brasiliana. Vittima dei gol di Manduca e Ailton è lo Zenit di Luciano Spalletti. I campioni di Russia si portano in vantaggio al 63′ con Zyryanov, bravo a mettere dentro un assist geniale di Danny. Ma nei venti minuti finali i russi rovinano tutto: al 73′ concedono il pari a Manduca, due minuti dopo arriva il 2-1 di Ailton, seguito dal rosso a Bruno Alves, che lascia lo Zenit in dieci. Sconfitta rimediabile ma che complica il cammino dei russi.
I campioni di Germania del Borussia Dortmund ripagano il sostegno della tifoseria più appassionata dell’intera Champions League con un pareggio strappato in prossimità del traguardo. La squadra di Klopp fatica parecchio contro il “nuovo” Arsenal di Wenger, che schiera tutti i nuovi acquisti Mertesacker, Arteta, Benayoun, Gervinho e (nel finale) André Santos. Al 42′ i gunners trovano il vantaggio con Van Persie servito da Walcott; controllano, mancano il raddoppio e vengono raggiunti sull’1-1 all’88’ da Ivan Perisic, entrato in campo venti minuti prima al posto di Grosskreutz, bravo a intervenire su una respinta della difesa inglese con un tiro al volo di collo destro che piazza la palla sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di un immobile e incolpevole Szczesny.
Tante occasioni (anche una traversa di Rami) ma nessun gol tra Genk e Valencia, mentre il Porto supera 2-1 in lo Shakhtar. Ucraini in vantaggio dopo 12 minuti, grazie al gol regalato a Luiz Adriano da una papera di Helton; un missile da 30 metri di Hulk (davvero “incredibile” la potenza del campione brasiliano), dà il pari ai Dragones; al 40′ gli ospiti si complicano la vita col rosso diretto rimediato da Rakitskiy, poi al 51′ arriva il 2-1 di Kleber e a dieci minuti dal termine l’espulsione per somma di ammonizioni di Dmytro Chygrynskiy, che chiude la serata no della squadra allenata da Mircea Lucescu.
Un gol per parte tra Viktoria e Bate Borisov: i cechi si portano in vantaggio allo scadere del primo tempo con Bakos con che punisce una disattenzione della difesa bielorussa; il pari del Bate, rinforzato dall’ex punta di Chelsea e Psv Eidnhoven Mateja Kezman, arriva al 69′ per merito di Renan Bressan. Chiuse da Barcellona e Milan, entrambe lotteranno per il terzo posto e il passaggio ai sedicesimi di Europa League. Un gol di Lucho Gonzales al 51′ dà tre punti al Marsiglia sul campo dell’Olympiacos Pireo: successo importante per la classifica ma ancor di più per il morale della squadra di Deschamps, quart’ultima e ancora a secco di vittorie dopo cinque giornate di campionato. ECL EUROPA
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