


Non è assolutamente azzardato presentare Benfica-Chelsea come una finale storica. Tutt’altro. L’ultimo atto dell’Europa League 2012-13, che si giocherà questa sera all’Amsterdam Arena, scriverà in ogni caso un capitolo importante nelle competizioni europee per club. Il Benfica ha la possibilità di alzare nuovamente al cielo un trofeo dopo ben cinquantuno anni: tanti ne sono trascorsi dalla finale di Coppa Campioni della stagione 1961-62 vinta contro il Real Madrid per 5-3. Erano i tempi di Puskas e di Eusebio che nell’occasione (anche allora si giocò ad Amsterdam ma allo stadio Olympisch) siglarono rispettivamente tre e due gol a testa. Anche per il Chelsea c’è un’occasione irripetibile: dar seguito al trionfo in Champions League dello scorso anno e diventare la quinta squadra dopo Bayern Monaco, Barcellona, Ajax e Juventus ad aver vinto almeno una volta tutte le tre coppe europee: già in bacheca la Champions e la coppa delle Coppe a Stamford Bridge aspettano l’Europa League. Vincerla regalerà un’uscita di scena da vincitore a Rafa Benitez (considerate le polemiche e l’ostilità dei tifosi al suo arrivo). Un trionfo che l’ex tecnico dell’Inter saprà spendere nel mercato degli allenatori. Al contrario l’eventuale sconfitta andrebbe ad aggiungersi a quella patita nel Mondiale per club e renderebbe insignificante, se non addirittura fallimentare, questi sette mesi alla guida dei blues. Il manager del Chelsea è fiducioso: “Se vinceremo sarò molto orgoglioso perché abbiamo lavorato duramente per questo. Il merito è dei giocatori. Ogni giorno torno a casa dagli allenamenti pensando che hanno fatto il loro meglio. Il fatto che siamo qui ne è la prova. Giochiamo due partite a settimana da un po’ di tempo ormai. Dobbiamo saperci adattare a una rosa stanca, a infortuni e squalifiche. Abbiamo già fatto un grande lavoro, speriamo di poter fare ancora di più”. Peso del pronostico favorevole? “Io non vedo favoriti. Jorge Jesus è un buon manager, loro hanno avuto una grande stagione sia in campionato sia in Europa. Sarà una bella finale, loro hanno esperienza ma anche noi ce l’abbiamo”. Dovrà fare a meno degli infortunati Terry e Hazard e anche Moses non è nelle migliori condizioni dopo l’ultima sfida di campionato con l’Aston Villa.
Il Benfica non arriva ad Amsterdam con il ruolo di vittima predestinata. Ma gli ultimi risultati non aiutano: dopo la qualificazione alla finale, in campionato sono arrivate il pari con l’Estoril e la sconfitta col Porto che grazie ai tre punti ha scavalcato in vetta di una lunghezza proprio il Benfica imbattuto sino a quel momento. Ma nonostante il recente calo di forma e il peso di una tradizione sfavorevole, che ha visto le Aquile sempre sconfitte nelle sei successive finali Uefa disputate dopo la vittoria del 1962, il tecnico dei lusitani Jorge Jesus punta solo alla vittoria: “E’ la partita più importante della carriera. Il Benfica si è fatto un nome negli anni ’60 e ’70 poi il buio. Solo negli ultimi anni si è riguadagnato una reputazione all’estero, abbiamo recuperato il prestigio internazionale. Paragonando le prestazioni di Chelsea e Benfica in Europa negli ultimi anni è normale considerare il Chelsea favorito, ma la finale è la finale e il Benfica ha ottime possibilità di vincerla”. ECL EUROPA
Uefa Europa League 2012-13 / Finale – Amsterdam, Amsterdam Arena ore 20,45
Possibili formazioni
Benfica: Artur; Luisao, Pereira, Garay, Almeida; Matic, Perez; Salvio, Gaitan, Aimar; Cardozo. All. Jorge Jesus
Chelsea: Cech; Azpilicueta, Cahill, Ivanovic, Cole; Lampard, Luiz; Ramires, Mata, Oscar; Torres. All. Benitez
Arbitro: Björn Kuipers (Olanda)
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