Schalke in festa dopo il 5-2 sull'Inter

Giorni terribili per l’Inter di Leonardo che in tre giorni brucia due terzi del possibile Triplete. Dopo aver perso 3-0 nel Derby arriva il 2-5 con lo Schalke: risultati che significano addio a scudetto e coppa. L’Inter crolla con lo stesso fragore con cui si era rimessa in corsa in campionato dopo la parentesi Benitez. Un doppio ko che rimette in discussione anche il futuro prossimo di un allenatore che sin dall’esordio aveva saputo riportare all’Inter gioco, vittorie e entusiasmo. Ma adesso sul banco degli imputati non c’è la squadra ma proprio Leonardo: “Ormai ho l’etichetta del tecnico che schiera le squadre senza equilibrio. Anche se dovessi mettere quattro centrocampisti fermi in mezzo non cambierebbe niente. Dopo il 3-2 e il 4-2 è stata durissima ripartire soprattutto perchè avevamo l’uomo in meno.

Schalke in festa dopo il 5-2 sull'Inter
Schalke in festa dopo il 5-2 sull'Inter

Col Milan avevamo giocato in un modo diverso”. Vero. Se contro i rossoneri le colpe del tecnico brasiliano erano evidenti, contro lo Schalke lo sono molto meno. Piuttosto sono emersi in modo impietoso i limiti difensivi di Thiago Motta (che ha bisogno di due mediani accanto che pressino per lui) e Cambiasso (che per passo e gamba non può fare quel che Ambrosini faceva per Pirlo nel Milan allenato da Leonardo). Stankovic e Zanetti sono gli unici due centrocampisti (l’altro è Obi) della rosa nerazzurra ad andare in pressing sui portatori di palla avversari. Quando i due non ci sono (Stankovic contro lo Schalke è uscito al 24′) o sono defilati (Zanetti era schierato sulla fascia sinistra) la difesa viene esposta a brutte figure costanti. L’Inter subisce tutti i gol a difesa schierata ma sempre contro avversari che arrivano a tutta velocità – l’argine dei mediani è inesistente – e che possono sempre contare su più opzioni (tiro, passaggi, penetrazioni). In campionato questa tattica ha pagato contro le “piccole” (intimidite), è stata punita invece dalle “grandi”. Altro punto dolente: Maicon. Il terzino brasiliano negli ultimi due-tre anni ha rappresentato la vera forza creativa dell’Inter. La prima e più efficace fonte di gioco. In questa stagione gli infortuni ne hanno limitato parecchio la condizione atletica: il treno che eravamo abituati ad ammirare ha lasciato il posto a un giocatore che per orgoglio e esperienza non sarà mai un punto debole ma che non rappersenta più un punto di forza.

Rispetto al derby Leonardo ha schierato un centrocampista in più (Stankovic al posto di Pandev) e Diego Milito dal primo minuto. Scelte azzeccate: i due, assieme a Julio Cesar, sono stati i migliori in campo tra i nerazzurri. Il serbo apriva la gara con un gol stellare, insaccando da metacampo, con una splendida girata di destro al volo, un rinvio di testa di Neuer, uscito olte il limite dell’area per anticipare proprio Milito. Il Principe rivelava una condizione insospettabile già all’8′, quando si beveva sulla sinistra mezza difesa tedesca per mettere al centro un bellissimo cross per Sneijder che però di testa metteva alto a porta vuota.  Al 16′ il pareggio dello Schalke arriva in seguito a un calcio d’angolo evitabile, provocato da un colpo di testa di Maicon sulla linea di fondo (sarebbe bastato dirgli di lasciarla uscire: nessun compagno lo ha fatto), con Matip pronto a ribattere in rete una miracolosa respinta di Julio Cesar sulla prima conclusione tedesca. Due minuti dopo Atkinson nega un rigore evidente su Milito, che trova il 2-1 al 34′ al termine di un’azione avviata da Sneijder al limite dell’area e proseguita da Cambiasso che di testa serviva il Principe a centro area. Al 40′ il secondo pareggio tedesco con Edu, bravo ad anticipare Ranocchia sull’ennesima respinta di Julio Cesar. 

La ripresa si apre con un altro capolavoro di Milito che in mezzo a due difensori stoppa in corsa un lancio di Sneijder e piazza a botta sicura nell’angolino basso alla destra di Neuer ma il rasoterra sfiora il palo. Un minuto dopo arriva l’acuto di Eto’o che si libera in area e impegna il portiere della nazionale tedesca nell’intervento più difficile della serata. La partita prosegue a ritmi forsennati. Thiago Motta e Cambiasso non contrastano mai il portatore di palla ma si limitano a tenere la posizione e ad accompagnarlo sino al limite dell’area. Senza filtro a centrocampo la pressione sulla difesa nerazzurra sale e iniziano a vedersi le prime crepe. Al 52′ Chivu, diffidato, viene ammonito. Un minuto più tardi lo Schalke trova il 3-2 con Raul: l’ex punta del Real, tenuto in gioco da Zanetti, sorprende la linea di difesa dell’Inter e firma il suo 71° gol nelle coppe europee (70 in Coppa Campioni). Al 57′ arriva addirittura il quarto gol ospite grazie all’autorete di Ranocchia su cross di Jurado (migliore in campo). Ce ne sarebbe abbastanza per parlare di disastro ma il peggio deve ancora arrivare: al 60′ Chivu rimedia il secondo giallo, lasciando i suoi in dieci per la seconda volta di fila dopo l’espulsione contro il Milan; al 64′ Jurado colpisce il palo dal limite dell’area; al 75′ Julio Cesar salva su Farfan, Ranocchia colpisce il palo nel tentativo di rinviare, Cordoba non riesce a spazzare via e Edu dal limite, spalle alla porta, con un movimento spettacolare per rapidità e coordinazione mette dentro il 5-2.

Disfatta memorabile. Che compromette ogni speranza di ribaltare il risultato nella gara di ritorno: realizzare quattro gol a una difesa mediocre come quella dello Schalke non è un’utopia, lo è invece credere che l’Inter non possa prenderne uno. ECL

UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2010-11 – Andata quarti di finale / Milano, San Siro

INTER-SCHALKE 2-5 (2-2)

Inter: Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Chivu, Zanetti; Stankovic (24’ Kharja, 63′ Cordoba), Thiago Motta (76′ Nagatomo), Cambiasso; Sneijder; Eto’o, Milito. Allenatore: Leonardo
Schalke: Neuer; Uchida, Howedes, Matip, Sarpei; Farfan, Papadopoulos, Jurado (83′ Draxler), Bamjohann (76′ Schmitz); Raul (87′ Karimi), Edu. Allenatore: Ralf Rangnick

Arbitro: Atkinson (Inghilterra)
Rete: Stankovic 1’, Milito 34’; Matip 17’, Edu 40’, 75′, Raul 53′, Ranocchia 57′ autogol
Ammoniti: Stankovic; Farfan, Sarpei, Papadopoulos
Espulso: Chivu (61′)

 

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