

L’esonero di Attaphol Busphakom è il colpo di scena che anima la vigilia della sfida tra Buriram United e Bunyodkor. L’improvvisa decisione del presidente Newin Chidchob priva il Buriram United del suo vero punto di forza: l’allenatore. Busphakom aveva dimostrato di avere ben chiari pro e contro della sua squadra. La scelta di giocare con una difesa bassa, molto a ridosso della propria area di rigore, era dettata dalla consapevolezza di avere notevoli difficoltà nel possesso palla e nell’affrontare difese schierate; mentre la velocità degli esterni (in particolare dell’ottimo Theerathon Bunmathan) e degli attaccanti rendono il contropiede del Buriram uno dei più efficaci dell’intera Champions asiatica. Con l’arretramento del baricentro della squadra Busphakom mirava proprio a questo: far scoprire l’avversario per punirlo di rimessa. Scelta tattica che già un anno fa, in occasione dell’esordio assoluto del club thailandese nella Champions asiatica, aiutò il Buriram a sovvertire i pronostici che la vedevano squadra materasso. Al contrario il club thailandese, in un girone che comprendeva tre big come Guangzhou Evergrande, Jeonbuk e Kashiwa Reysol, è rimasto in in corsa sino all’ultima giornata per qualificarsi agli ottavi. Qualificazione ottenuta quest’anno, seppur in assenza di risultati esaltanti come le vittorie ottenute contro Kashiwa e Guangzhou un anno prima. Nell’AFC Champions League 2013 per il Buriram una sola vittoria, quattro pareggi e una miglior differenza reti rispetto al Jiangsu Sainty, che sono bastati per ottenere il secondo posto alle spalle del Seoul del girone E. Un risultato comunque storico: erano dieci anni che una formazione thailandese non si qualificava per la fase a eliminazione diretta. Ma Chidchob ha preferito l’esonero immediato alla celebrazione dell’ennesimo successo di Busphakom, che nel 2011, alla sua prima stagione, aveva portato il club a vincere campionato, coppa nazionale e coppa di lega, per poi rivincere le due coppe nel 2012. La scelta di nominare come nuovo allenatore Scott Cooper, ex capo del settore govanile del Leicester City, non è del tutto sorprendente: nel novembre scorso, durante la pausa campionato, sette giocatori del Buriram United si allenarono coi Foxes e ebbero modo apprezzare il lavoro di Cooper. Con questo avvicendamento in panchina il Buriram compie un salto nel buio che potrà forse portare risultati a lungo termine, ma quasi certamente comprometterà le già ridotte chances di superare una formazione quadrata e esperta come il Bunyodkor, alla sesta qualificazione consecutiva agli ottavi della Champions asiatica.
Quattro campionati vinti in cinque stagioni hanno fatto della formazione uzbeka una presenza fissa dell’AFC Champions League: due semifinali, un quarto e due ottavi nelle ultime cinque apparizioni. Ottimi risultati ma inizialmente considerati deludenti per un club che ambiva a conquistare l’Asia e il mondo intero (attraverso la Fifa Club World Cup). Era il 2008 e il club di Tashkent si era fatto conoscere al di fuori dell’Uzbekistan con gli ingaggi multimilionari di Zico, Scolari, Rivaldo, Luisao e quello sfiorato di Sameul Eto’o. Un’ubriacatura durata due anni. Nel 2010, evitata la bancarotta per un soffio, il club uzbeko è ripartito da zero, richiamando il tecnico Mirjalol Qosimov, sacrificato sull’altare della via brasiliana al successo. Col ritorno di Qosimov si è imposto un cambio di linea totale: in squadra solo giocatori uzbeki, con il plotone straniero ridotto al serbo Blazic e all’ucraino Pishchur. L’autarchia non fa sognare ma garantisce l’equilibrio tra bilanci sostenibili e una squadra capace di ben figurare contro chiunque. Il 4-4-2 del Bunyodkor è uno dei meno spettacolari del torneo, ma ben eseguito e difficile da affrontare. Gli uzbeki hanno poi il vantaggio di poter schierare tra i pali Ignatiy Nesterov, forse il miglior portiere dell’intero continente asiatico. Un talento sfuggito a molti, i quarti non dovrebbero invece sfuggire a Qosimov e ai suoi.
Giocatore chiave Buriram United: Sivaruck Tedsungnoen. Il 29enne portiere thailandese oltre ad essere uno dei giocatori più rappresentativi del Buriram è anche quello che più di altri potrà fare la differenza per la sua squadra. La sua bravura su cross e tiri dalla distanza verrà testata dagli avanti uzbeki. Non solo. La rapidità e la precisione dei suoi rinvii per gli attaccanti a ridosso della metacampo sono una delle armi tattiche che hanno fatto la fortuna del Buriram di Busphakom. Difficilmente Parker se ne priverà.
Giocatore chiave Bunyodkor: Oleksandr Pyshchur. Il centravanti ucraino è il vero terminale offensivo della manovra uzbeka. La mole imponente lo rende destinatario naturale dei cross dalla trequarti e dal fondo. E lui si danna l’anima, garantendo sponde ai compagni e aiuto anche nella fase difensiva. Giocatore ruvido ma essenziale per gli schemi di Qosimov. ECL ASIA
Chances di qualificazione
Buriram United 25%; Bunyodkor 75%
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