

Per la prima volta il Pallone d’oro non è stato assegnato. La scelta di France Football era stata spiegata lo scorso luglio dal direttore Pascal Ferré: “Stagione troppo singolare, non possiamo trattarla come tutte le altre”.
Decisione che ha precluso la possibilità – anzi, certezza – che il trofeo finalmente sfuggisse al duopolio Messi-Ronaldo. Nessuno dei due avrebbe potuto scippare il trofeo al bomber del Bayern campione d’Europa Robert Lewandowski. Nella singolarissima stagione 2019-20 il centravanti polacco ha realizzato 55 reti in 47 partite, vinto Champions League, supercoppa europea, campionato, coppa di Germania e supercoppa tedesca. Proprio la singolarità di una stagione interrotta per alcuni mesi e ripresa con format diversi, rende ancora più esemplare e meritevole di riconoscimento la straordinaria continuità al massimo livello di Lewandowski.
Non la pensa così France Football, che ha preferito chiedere ai 140 giurati del Pallone d’oro di votare in alternativa l’undici più forte di sempre. Buona trovata pubblicitaria. Ne è venuta fuori non una squadra ma una raccolta di figurine, disposta secondo un 3-4-3 utile a accomodare un improponibile centrocampo di soli rifinitori e mezzali: Yashin, Cafu, Beckenbauer, Maldini; Matthaus, Xavi, Maradona, Pelè; Messi, Ronaldo, Cristiano Ronaldo. Incomprensibile come una squadra del genere, che solo un bambino avrebbe potuto schierare, possa essere ritenuta un’iniziativa più credibile dell’assegnazione del Pallone d’oro 2020 a Lewandowski.
Per il polacco parziale consolazione è arrivata dal premio Fifa di miglior giocatore dell’anno. “Sono orgoglioso e molto felice, perché è una sensazione incredibile vincere un premio davanti a Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Non è stato un anno facile, come per tutto il mondo, ma abbiamo vinto tutto quello che potevamo vincere”. Tutto quel che è stato messo in palio e non ritirato. LECHAMPIONS EUROPA
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