Leo Messi. La differenza tra un’eliminazione e una qualificazione è lì, in quel nome. L’argentino decide la semifinale col Psg senza finire nel tabellino marcatori (evento raro in una stagione in cui la Pulce viaggia a una media superiore al gol a partita). Ma è una sua invenzione a dare il là al gol di Pedro che a 19 minuti dalla fine tira fuori dalle secche il club catalano.
Hai voglia a dire che senza Messi il Barcellona resta una grande squadra. Nessuno può ovviare all’assenza del miglior giocatore del mondo. Era così per i Chicago Bulls di Michael Jordan, così è per il Barcellona di Leo Messi. Portato in panchina da Tito Vilanova nonostante l’infortunio patito una settimana fa a Parigi nella gara di andata, l’argentino è stato mandato in campo al 62′, col Psg avanti di un gol e virtualmente in semifinale. Sino all’ingresso del quattro volte Pallone d’oro i padoni di casa annaspano. Il Barcellona, costretto dagli infortuni di Puyol e Mascherano a inventarsi Adriano centrale accanto a Pique, macina passaggi come al solito ma fatica a mandare al tiro attaccanti e centrocampisti. In Europa non è una novità. Mourinho e Lucescu hanno fatto scuola: crei una maginot davanti alla difesa e il tiki taka è anestetizzato. Se poi manca Messi è buio pesto.
Il Paris Saint Germain, con Verratti giustamente preferito in mediana a quel che resta del manichino di Beckham, chiude tutti gli spazi davanti a Alex e Thiago Silva. Impossibilitati a penetrare centralmente, Xavi e Iniesta si affannano inutilmente a cercare sbocchi sulle fasce, dove né Dani Alves né Pedro combinano alcunché. Intasata a dovere la propria trequarti, il Psg sorprende più volte la retroguardia avversaria in contropiede con Lavezzi, Lucas Moura, Ibrahimovic e, soprattutto, un eccellente Javier Pastore. L’argentino al Camp Nou giustifica la follia dei 43 milioni spesi per lui un anno prima con una prestazione da campione completo: utile in difesa, devastante davanti. Sempre pronto a ricevere un passaggio, mai un pallone sprecato. Nessuna casualità nel vantaggio parigino e nel suo realizzatore: al 50′ l’ex palermitano triangola con Ibrahimovic a ridosso della linea di metà campo, ben lanciato dallo svedese s’invola verso l’area di Valdes, per spiazzarlo dopo quasi 50 metri di corsa: preciso diagonale rasoterra verso il palo più lontano.
Il tempo per recuperare al Barca non manca. Le idee sì. Vilanova corre ai ripari e al 62′ sostituisce Adriano e Fabregas con Bartra e Leo Messi. Sugli spalti cambia l’atmosfera, in campo la partita. Passano nove minuti e arriva il pari blaugrana. Anche qui nessuna casualità: Messi prende palla ai trenta metri, sfugge a Pastore, si libera di Verratti e serve una palla d’oro a centro area per David Villa, l’ex valenciano – forse ispirato dall’altruismo del compagno – anziché concludere a rete si volta e fa da sponda per Pedro che dal limite batte al volo Sirigu con un potente sinistro a mezza altezza. E’ il tipo di giocata che in questi anni ha reso grande questa squadra, che grazie all’1-1 raggiunge le semifinali di Champions per la sesta volta di fila. Record.
Il Psg esce dal torneo dopo due pareggi coi blaugrana e con una sola sconfitta nelle 10 partite disputate (col Porto nella seconda giornata della fase a gironi). Carlo Ancelotti può rammaricarsi per l’esito finale (eliminati per la regola dei gol in trasferta), non certo per la bontà del suo lavoro: il Psg domina la Ligue 1 e in Europa cade col Barca da imbattuto.
L’approdo in semifinale fa intravedere ai catalani tre scenari ugualmente affascinanti: il possibile Superclassico col Real Madrid; la sfida col Bayern, che metterebbe di fronte squadra passata e futura di Pep Guardiola; il duello show time col Borussia Dortmund, che contende ai blaugrana la palma di squadra più spettacolare d’Europa. Contro avversarie così, la finale di Londra non è scontata nemmeno se hai Messi. ECL EUROPA
UEFA Champions League 2012-13 – Ritorno quarti di finale / Barcellona, Camp Nou
BARCELLONA-PARIS SAINT GERMAIN 1-1 (0-0)
Barcellona: Victor Valdes; Dani Alves, Piqué, Adriano (62′ Bartra), Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Villa (84′ Song), Fabregas (62′ Messi), Pedro. Allenatore: Vilanova.
Psg: Sirigu; Jallet (88′ Van der Wiel), Alex, Thiago Silva, Maxwell; Lucas, Verratti (83′ Beckham), Motta, Pastore; Ibrahimovic, Lavezzi (80′ Gameiro). Allenatore: Ancelotti.
Arbitro: Kuipers (Olanda)
Reti: Pedro 71′; Pastore 50’
Ammoniti Adriano; Lavezzi, Thiago Silva, Beckham.
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