La gioia del Borussia, la delusione del Malaga

La gioia del Borussia, la delusione del MalagaMeglio iniziare dalla fine. Perché il finale di Borussia Dortmund-Malaga rappresenta una delle pagine più emozionanti della storia recente del torneo. Sotto 2-1 al novantesimo, il Borussia in un colpo solo stava dicendo addio alla Champions e al record che la vedeva unica squadra imbattuta tra quelle rimaste in gara. Soprattutto non si vedeva come potesse trovare un varco nell’ottima difesa spagnola, sorpresa solo dalla magia confezionata da Lewandowski al 40′. I prossimi avversari dei gialloneri di Dortmund faranno bene a studiare le mosse del tecnico del Malaga Manuel Pellegrini che nelle due gare ha dimostrato di aver capito come mettere in difficoltà la squadra di Klopp. Il Borussia è la squadra più briosa e divertente tra quelle rimaste in gara (Barcellona compreso), il problema è che talvolta fa divertire pure gli avversari.
Il Malaga con appena il 39% del controllo palla, ha avuto la qualificazione in mano sino al 93′ e durante la gara ha saputo creare le occasioni da rete più nitide. Joaquin dopo aver sbloccato il risultato al 25′ con un rasoterra dal limite, dopo una bella triangolazione che ha coinvolto anche Julio Baptista e Isco, ha sfiorato il raddoppio al 46′ e al 48′ con due colpi di testa ben neutralizzati da Weidenfeller (grande parata in allungo sul secondo). Dopo lo 0-0 in Spagna anche i precedenti incoraggiavano il Borussia che in passato si era sempre qualificato dopo aver pareggiato a reti inviolate la gara di andata e comunque vinto sei delle sette gare in cui i primi novanta minuti si erano chiusi in parità. Ma il ruolo di comparsa o vittima sacrificale non si addice a una squadra con la tempra del Malaga, capace di partire dai playoffs e arrivare ai quarti dell’Uefa Champions League 2012-13 nonostante lo spettro della bancarotta con cui convive da circa un anno. Situazione finanziaria disastrosa frutto del disimpegno economico dell’emiro Abdullah Bin Nasser Al Thani, che ha trovato modo di farsi vivo solo a fine gara, attraverso un messaggio twitter che “Invitava l’Uefa ad aprire un’indagine, perché questo non è calcio ma razzismo”. Quel che si è visto al Westfalenstadion per larghi tratti è stato invece ottimo calcio. Addirittura sublime al 40′ quando i padroni di casa recuperano palla a ridosso della linea di metacampo e con Götze servono sulla trequarti in posizione centrale Reus: il numero 11 giallonero al volo di tacco s’inventa un assist che libera Lewandowski al limite dell’area, il bomber polacco con un leggero tocco sotto si libera di Caballero e mette dentro la porta vuota. Finalizzazione splendida. Degna chiusura di un’azione memorabile. Un gol così bello sa tanto di viatico verso un facile successo.
Niente di più sbagliato. Il Malaga c’è. Nella ripresa gli ospiti difendono con ordine e tranquillità un risultato che vale la semifinale. I padroni di casa spercano l’opportunità del 2-1 al 53′ con Götze che spara alto da cinque metri. Poi nulla. Demoralizzati, stanchi, frustrati, i giocatori di casa non trovano più il modo di avvicinarsi alla porta avversaria. Al 72′ Klopp prova a dare una scossa col doppio cambio Schieber e Sahin per Blaszczykowski e Bender. Qualcosa accade: Caballero di piede nega il gol al 75′ a Reus e al 79′ a Götze. All’83’ il raddoppio lo sigla invece il Malaga con Eliseu (in fuorigioco di almeno un metro) che spinge dentro da pochi passi un diagonale di Julio Baptista. Un gol irregolare che rafforza il vantaggio del Malaga sui rivali, ai quali ora servono due reti per qualificarsi. Il 2-1 è un colpo da ko: negli otto minuti successivi i ragazzi di Klopp non riescono a tirare in porta nemmeno una volta. All’87’ Pellegrini fa tirare il fiato all’ottimo Joaquin, eccellente anche da centravanti, e manda dentro Portillo per garantirsi forza fresche nel finale. Il Borussia è sempre più smarrito. Perso tutto Klopp sposta Santana dalla linea di difesa a quella degli attaccanti, in posizione di centravanti aggiunto. Mossa della disperazione che però dà i suoi frutti al 91′: proprio Santana, solo davanti alla porta vuota, ha la palla del 2-2 ma (da difensore) cincischia e si fa anticipare da Jesús Gámez, buon per lui che la palla finisce nei piedi di Reus che ribatte in gol. Disattenzione clamorosa della retroguardia spagnola ma il 2-2 premia ancora il Malaga. Quella rete non sposta la qualificazione ma manda nel pallone i ragazzi di Pellegrini. Non solo loro: al 93′ né arbitro né guardalinee segnalano il fuorigioco di ben quattro giocatori tedeschi nel 3-2 siglato da Santana, che sul cross dalla sinistra di Lewandowski stavolta non sbaglia l’appoggio in rete a pochi centimetri dalla porta. I giganteschi errori arbitrali macchiano un finale di gara fantastico per i sostenitori tedeschi, da incubo per quelli spagnoli. La delusione e l’incredulità nelle facce dei giocatori biancocelesti ricordano quelle viste sui volti di Matthaus e compagni quando il Bayern Monaco si fece scippare dal Manchester United la finale di Champions League nel 1999 con i gol nei minuti di recupero di Sheringham e Solskjaer. Questa non era una finale ma gioia e delusione dei protagonisti di oggi non avevano nulla di diverso. ECL EUROPA

UEFA Champions League 2012-13 – Ritorno quarti di finale / Dortmund, Westfalenstadion

BORUSSIA DORTMUND-MALAGA 3-2 (1-1)

Borussia Dortmund: Weidenfeller, Piszczek, Subotic, Santana, Schmelzer, Blaszczykowski (Schieber 72′), Gundogan (Hummels 86′), Bender (Sahin 72′), Reus, Götze, Lewandowski. Allenatore: Klopp
Malaga: Caballero, Jesús Gámez, Sergio Sánchez, Demichelis, Antunes, Joaquín (Portillo 87′), Toulalan, Camacho, Duda (Eliseu 74′), Isco, Baptista (Santa Cruz 83′). Allenatore: Pellegrini

Arbitro: Thomson (Scozia)
Reti: Lewandowski 40′, Reus 91′, Santana 92′; Joaquín 25′, Eliseu 82′
Ammoniti: Schmelzer, Bender; Jesús Gámez, Toulalan.

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