Tre sconfitte e una vittoria per le spagnole, tre pari e una sconfitta per le italiane, tre vittorie su tre per le tedesche, due su due per le inglesi. 

Il trend che accomuna i risultati delle varie squadre in base al campionato di provenienza è indicativo del diverso livello dei tornei ma anche dell’importanza attribuita all’Europa League nei vari paesi. Rudnevs: tripletta contro la JuveLa Juventus al secondo 3-3 consecutivo in casa, continua a far divertire avversari e appassionati, molto meno allegri i tifosi che iniziano a mostrare sfiducia verso una retroguardia che definire allegra è puro eufemismo. Se nel tre pari contro la Samp di Cassano, molti meriti erano da attribuire al fantasista della nazionale, contro il Lech sono apparsi evidenti gli errori di posizione e concentrazione che hanno permesso al 22enne lettone Artoms Rudnevs di siglare una tripletta. La faccia è stata salvata grazie a quel che resta della vecchia guardia: una doppietta di Chiellini, monumentale pure in difesa a dispetto dei tre gol subiti, e uno splendido gol di Alessandro Del Piero: sinistro da 25 metri piazzato sotto l’incrocio dei pali più lontano. Fantastico. Classe purissima.
Dopo aver gettato alle ortiche la Champions League col Werder Brema nei minuti di recupero, la Sampdoria conferma anche in Olanda limiti di tenuta nel gestire i finali di gara: in vantaggio dal 25′ per merito di Fabrizio Cacciatore, la Samp si fa raggiungere al 90′ dall’ungherese Dzsudzsak, che firma l’1-1 per il PSV. Un pari ad Eindhoven alla vigilia poteva starci, così no.
“Avrei fischiato anche io”: bastano le parole del tecnico partenopeo Walter Mazzarri per spiegare lo stato d’animo del San Paolo davanti a uno spettacolo così avvilente come quello mostrato da Napoli e Utrecht: un’ora e mezza di nulla.
Il Palermo a Praga, dopo quella di Brescia, rimedia la seconda sconfitta per 3-2 in cinque giorni: cechi in vantaggio al 17′ con l’ivoriano Bony, pari di Maccarone al 38′; nella ripresa, nel giro di sette minuti, lo Sparta va a segno due volte con Kladrubsky al 68′ e Kadlec al 75′. Il gol di Hernandez all’83’ ridimensiona numericamente la sconfitta ma non basta a placare la rabbia di Zamparini nei confronti di Delio Rossi: “Abbiamo un allenatore in stato confusionale”. Le critiche del presidente rosanero al tecnico si fanno sempre più frequenti, il sospetto è che stia preparando le basi per l’esonero. Un peccato, perché Rossi è uno dei migliori tecnici italiani e con lui il Palermo – lo ha dimostrato nel finire della scorsa stagione – può colmare il gap che lo separa dalle grandi del campionato italiano.
La Spagna porta bene a CuperL’Atletico Madrid ha iniziato con una sconfitta la difesa del trofeo conquistato lo scorso maggio. Tutto si aspettava Quique Sanchez Flores fuorché di vedere i suoi sconfitti a Salonicco contro l’Aris di Hector Cuper. I greci hanno giocato con la grinta e la tensione di una finale, al contrario dei campioni uscenti. I Colchoneros non hanno snobbato l’appuntamento: Flores ha schierato nove undicesimi della formazione titolare ma l’atteggiamento dei suoi era quello di chi vuole evitare infortuni in vista del campionato. Differenza di motivazioni decisiva: non a caso il gol vittoria per la formazione allenata dall’ex tecnico di Valencia e Inter è stato firmato da uno spagnolo, Francisco Perianes Javito, determinato a mettersi in evidenza contro i connazionali. Successo importante anche per Cuper, che in Spagna ha ottenuto i migliori risultati della sua carriera.
Crolla il Villareal a Zagabria: la Dinamo dell’ex Roma e Siena Leandro Cufré e dell’ex Liverpool Igor Biscan vince 2-0, grazie ai gol di Rukavina al 18′ e Sammir all’80’. L’espulsione di Marcos Senna a un quarto d’ora dal termine completa la giornata no della formazione di Garrido, che ha messo in campo Giuseppe Rossi solo nella ripresa al posto dell’evanescente Bruno.
Il Siviglia perde al Sanchez Pizjuan per 1-0 contro il Paris Saint Germain: gol partita del centrocampista brasiliano Anderson Nenè al 76′. Helveg, leader della difesa dell'OBUnica vittoria spagnola quella del Getafe sull’OB, guidato in difesa dal 39enne ex Udinese, Milan e Inter Thomas Helveg. I danesi chiudono la prima frazione in vantaggio con Andreasen, e intravedono la possibilità di ritornare da Madrid con un nuovo successo, dopo lo storico 2-0 del 6 dicembre 1994 contro il Real nella Coppa Uefa 1994-95, ottenuto grazie ai gol di Pedersen e dell’altro ex Udinese Morten Bisgaard, in una partita arbitrata dal povero Stafoggia. La storia non si ripete: nella ripresa la squadra di Michel Gonzales evita alla Spagna l’onta del poker di sconfitte grazie ai gol di Arizmendi al 51′ e di Pedro Rios all’81’.
Il Manchester City di Roberto Mancini va a vincere con sorprendente autorevolezza in Austria contro il Salisburgo. Quello contro la multinazionale Red Bull affidata a Huub Stevens non era un impegno facile, ma i Citizens, per la prima volta nella stagione, hanno dato prova di coesione e compattezza: i gol di David Silva all’8′ e al Jo al 63′, confermano la bontà della rosa messa insieme da Mancini e allo stesso tempo le difficoltà nel trovare la formazione base (entrambi riserve, prima di ieri). Decisivo può essere soprattutto l’innesto di Silva: l’ex Valencia più dei gol può garantire assist, movimento, imprevedibilità all’attacco biancoceleste; e col centrocampo che già funziona (Yaya Toure e James Milner sembrano lì da sempre), l’impressione è che il City stia per sbocciare.
Un Liverpool imbottito di riserve e nuovi acquisti (Meirales, Joe Cole e  Konchelsky in campo dal primo minuto) supera 4-1 la Steaua Bucarest. Fatica invece il Besiktas di Schuster contro il Cska Sofia: l’1-0 di Ernst arriva solo al 90′.
Kerzhakov 3 Lukaku 0A Bruxelles si attendeva l’ennesimo show di Romelu Lukaku, a dar spettacolo ci ha pensato invece Alexander Kerzhakov: il 28enne attaccante di Spalletti con una tripletta nel primo tempo ha firmato il 3-1 dello Zenit sull’Anderlecht e chiarito in modo inequivocabile le gerarchie nel gruppo G, dove l’AEK dell’ex giallorosso Traianos Dellas ha superato 3-1 l’Hajduk Spalato nella sfida tra le seconde forze del girone.
Il colpo d’occhio degli stadi della Bundesliga parla chiaro: il campionato tedesco scoppia di salute e i risultati delle sue squadre rispecchiano la crescita dell’intero movimento. Il Bayer Leverkusen di Jupp Heynckess nel 4-0 contro il Rosenborg conferma quel che si sapeva: le “aspirine” possono fare a meno di  Michael Ballack. Il poker rifilato ai norvegesi porta le firme di Reinartz e di Helmes (tripletta). Quattro gol anche per il Borussia Dortmund in Ucraina contro il Karpaty, ma andamento completamente diverso: tedeschi in vantaggio per 2-0 dopo ventisette minuti grazie ai gol di Sahin su rigore e Gotze; i padroni di casa dimezzano lo svantaggio un minuto prima del riposo con Golodyuk, poi Kopolovets al 52′ e Kozhanov al 79′ ribaltano il risultato a favore dei padroni di casa, che però negli ultimi tre minuti di gara vanificano l’impresa concedendo il 3-3 a Barrios e al novantesimo il gol del successo ospite, ancora per merito di Mario Gotze. Ottima prova di Camoranesi nel 3-0 dello Stoccarda sullo Young Boys: nessun gol ma 80 minuti incoraggianti per l’ex juventino, su cui Christian Gross punta molto: “Non è certo un giocatore finito. Ha moltissimo ancora da dare”. ECL

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