Rafa Benitez non è più l’allenatore del Liverpool. Il che significa che è lui il nuovo allenatore dell’Inter.
Il tecnico spagnolo ha accettato dai reds la buonuscita di 4 milioni di sterline rispetto ai 16 previsti dal contratto perl’interruzione anticipata del rapporto. Per i reds si tratta del primo vero colpo messo a segno dal nuovo amministratore delegato del club Martin Broughton, chiamato a risistemare conti e struttura della società in modo da favorirne la vendita. Con Benitez manager e la proprietà nelle mani del duo americano Hicks-Gillett in sei stagioni la società ha visto lievitare il suo debito a 350 milioni di sterline.
In questi anni Benitez ha speso quasi 230 milioni di sterline per 70 giocatori. Una lista iniziata con Josemi e proseguita con giocatori finiti e promesse mai mantenute come Morientes, Pellegrino (diventato ora suo assistente), Pennant, Antwi, Barragan e terminata con Aquilani, Kyrgiakos, Palsson e Mavinga. Una quantità enorme di nullità e scartine tra le quali hanno trovato spazio un fuoriclasse come Fernando Torres e ottimi giocatori come Glen Johnson, Robbie Keane (ceduto però dopo sei mesi a un terzo del prezzo d’acquisto), Pepe Reina, Daniel Agger, Javier Mascherano, Yossi Benayoun e Dirk Kuyt. La gestione dello spagnolo è stata negativa anche dal punto di vista prettamente calcistico: in sei anni la squadra non ha mai avuto un gioco fluido e il suo apice è stata la finale di Istanbul 2005, dove i reds sono stati surclassati dal Milan nel primo tempo per poi rispondere con tre gol in sei minuti di furore agonistico che poco o nulla hanno a che fare con schemi e tattiche. Quei sei minuti e il balletto di Dudek durante i calci di rigore hanno dato al Liverpool la quinta Coppa Campioni della sua storia e a Benitez la possibilità di impoverire progressivamente bilanci e qualità della squadra. Ad Anfield si volta pagina: Martin O’Neill, Guus Hiddink, Mark Hughes e Kenny Dalglish i favoriti alla successione. ECL