Drogba e Mata (Chelsea)
Drogba e Mata (Chelsea)
Chelsea in vantaggio: l'esultanza di Drogba e Mata

Roberto Di Matteo sapeva quel che diceva nel prepartita: “Non ho paura del Barcellona perché il Chelsea ha il gioco per metterli in difficoltà. Lo sappiamo noi, lo sanno loro”. Proprio così. Tre anni dopo l’1-1 firmato da Andres Iniesta al 93′, la sfida tra blues e blaugrana ha ricalcato il copione di allora. E se il palo non avesse respinto la conclusione di Pedro nei minuti di recupero il remake sarebbe stato completo. Come allora la gara è stata a senso unico: 8 calci d’angolo a 1; 2 pali a 0; 19 tiri in porta contro 4 (di cui uno solo nello specchio: il gol); 72% di possesso palla contro il 28. Tanto lavoro per nulla verrebbe da dire, perché alla fine il dato più importante è quello dei gol: Chelsea 1, Barcellona 0.
E dire che il Chelsea aveva provato ad affrontare i blaugrana a viso aperto, pressando alto e andando ad attaccare gli spazi. Ma la traversa di Alexis Sanchez al 9′, lanciato da Iniesta, è stato il campanello d’allarme che ha consigliato minor esuberanza agli uomini di Di Matteo che hanno arretrato il baricentro della squadra, iniziando il pressing solo nella propria trequarti. Nel 4-5-1 voluto dal tecnico italiano brilla l’ex Benfica Ramires, capace di raddoppiare su chiunque e farsi trovare sempre pronto per rilanciare l’azione. Ma l’uomo che tiene in piedi la squadra di casa nel primo tempo è Petr Cech: il portiere ceco al 17′ devia un diagonale di Iniesta; al 26′ si ripete su Fabregas; al 28′ blocca sulla linea un colpo di testa di Messi dal limite dell’area. E quando non ci arriva il numero uno di casa ci pensa Ashley Cole, al 42′, a spazzare via un un esterno destro di Fabregas destinato a finire in rete. Al secondo minuto di recupero del primo tempo, Leo Messi si fa soffiare palla a metacampo da Frank Lampard, che lancia sulla sinistra Ramires che s’invola verso l’area catalana: il centrocampista brasiliano vede arrivare sulla destra Drogba e lo serve, il quartetto difensivo blaugrana si vede sfilare la palla sotto il naso, con l’ivoriano che da vero campione non sbaglia l’unica palla gol dell’incontro. Se lo spettacolare gol realizzato domenica scorsa a Wembley contro il Tottenham ha confermato che l’ex centravanti del Marsiglia ha ancora forza e potenza in quantità, la rete segnata al Barca ribadisce che anche l’opportunismo è sempre intatto. La reazione del Barcellona è tipica di chi sa che il gol arriverà: Xavi e compagni non si scompongono e continuano a macinare passaggi, tagli e penetrazioni. Al 56′ Fabregas scavalca la linea di difesa inglese e mette Alexis Sanchez davanti a Cech ma l’ex Udinese perde il tempo e mette a lato. Non sorprende affatto che dieci minuti più tardi Guardiola lo sostituisca con Pedro. All’87’ Cech si supera per togliere dall’angolo basso una deviazione di testa di Puyol. Al 92′ il palo di Pedro e il clamoroso errore di Busquets sulla ribattuta segnano la fine della partita e della striscia positiva dei campioni d’Europa. Nessun happy ending: stavolta non vincono i “buoni”.
Sconfitto sul campo, fuori Guardiola regala l’ennesima lezione di stile: “Niente da dire sul successo del Chelsea, non posso certo lamentarmi perché hanno giocato in difesa quasi tutta la gara. Se nel calcio contasse il possesso palla vinceremo tutte le partite, ma la cosa più difficile è segnare e noi non ci siamo riusciti, loro sì”.
La diciassettesima partita in Europa è stata fatale al Barcellona che dopo 16 risultati utili consecutivi interrompe la striscia favorevole. Diciassette come il numero di maglia di Pedro che al 92′ vede il suo tiro respinto dal palo. Ma la cabala nella sconfitta dei campioni d’Europa c’entra poco: se Fabregas, Sanchez, Iniesta, Pedro anziché scherzare sottoporta avessero fatto la cosa più semplice (segnare), nessuno parlerebbe più del Chelsea e della gara di ritorno al Camp Nou ma solo del “classico” col Real Madrid che sabato prossimo potrebbe decidere il campionato. Il calendario, che ha sistemato la partita chiave della Liga 2011-12 tra l’andata e il ritorno delle semifinali, non ha favorito le due grandi di Spagna. Quasi un contrappasso per chi è abituato a passeggiare in patria per dare il meglio in Europa.
Al Camp Nou il Barcellona giocherà col peso di dover vincere con due gol di scarto, contro una squadra che ha dimostrato di saper difendere e sfruttare l’unica palla gol avuta. Di Matteo spiega che difesa e contropiede è l’unica tattica possibile contro Messi e compagni: “Contro di loro bisogna difendere bene e sfruttare quel poco che crei. Al ritorno però non giocheremo pensando solo al pareggio”. Guardiola arriva a riscrivere il pronostico: “L’1-0 è un ottimo risultato per loro, che ora sono i favoriti, perché non sarà semplice segnare due o più gol a una squadra che mette dieci uomini dietro la linea della palla”. ECL EUROPA

UEFA Champions League 2011-12 – Semifinale andata / Londra, Stamford Bridge

CHELSEA-BARCELLONA 1-0 (1-0)

Chelsea: Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole; Meireles, Lampard, Mikel, Mata (74′ Kalou), Ramires (88′ Bosingwa); Drogba. Allenatore: Di Matteo
Barcellona: Valdes; Dani Alves, Puyol, Mascherano, Adriano; Busquets, Xavi (87′ Cuenca), Iniesta; Fabregas (78′ Thiago Alcantara), Messi, Alexis Sanchez (66′ Pedro). Allenatore: Guardiola

Arbitro: Brych (Germania)
Rete: Drogba 45’+2′
Ammoniti: Ramires, Drogba; Pedro, Busquets

©LECHAMPIONS.it. Tutti i diritti riservati/All rights reserved.