Champions League 1992: Hateley e Desailly
Ibrox Park
L'ingresso di Ibrox Park

I Rangers sono i primi ma non saranno gli ultimi, questa è l’unica certezza. A meno di ventiquattro ore da uno dei giorni più neri dell’ultrasecolare storia del club di Ibrox, l’intero mondo del calcio si chiede se il regime di amministrazione controllata applicato ai Rangers non sarà esteso a macchia d’olio a molti altri club. Tasse evase e iva non versata per circa nove milioni di sterline, questo è il motivo che ha determinato l’amministrazione controllata e i dieci punti di penalizzazione in classifica – come prevedono le regole, qui applicate senza deroghe anche alle big.

Non si tratta di una prima volta assoluta per il calcio d’Oltremanica: il Charlton nel 1984 aveva inaugurato il trend; poi in tempi più recenti è toccato  in Inghilterra a Leeds United, Crystal Palace, Portsmouth, in Scozia a Gretna, Livingstone e Dundee. Nessuna di queste squadre può vantare la storia e il prestigio dei Rangers, campioni di Scozia in carica e ancora in corsa, prima della penalizzazione, per giocarsi il titolo coi Celtic (che hanno visto passare il vantaggio in classifica da 4 a 14 punti: un distacco che assicura virtualmente il campionato ai biancoverdi).

Champions League 1992: Hateley e Desailly
Champions League 1992: Hateley e Desailly

E’ sempre più difficile separare il lato finaziario da quello agonistico, ma bisogna dare atto ai Rangers di aver saputo nascondere coi risultati le grandi difficoltà economiche, note da almeno un paio di stagioni. In questi momenti sono pochi a volerci e poterci mettere la faccia. Ad Ibrox l’unica ancora spendibile è quella del manager Ally McCoist. L’ex compagno di attacco di Mark Hateley cerca di rincuorare giocatori e tifosi: “E’ un giorno nero nei 140 anni di storia di questo club ma noi dobbiamo pensare al futuro e ai prossimi 140 anni. In tanti mi hanno detto che è meglio così per la nostra società. Si tratta di un provvedimento duro ma che probabilmente ci consentirà di ripartire meglio di come abbiamo passato gli ultimi mesi”. Le cose non stanno proprio così. Perché l’impossibilità di lottare per il titolo, vista la penalizzazione, avrà ripercussioni anche sotto il profilo economico per i Gers: minori intrioiti da sponsorizzazioni, tv, competizioni internazionali e quindi un mercato di “rafforzamento” che vedrà più cessioni che acquisti. La crisi finanziaria per una volta ha seguito e non preceduto quella tecnica. Glasgow resta sempre la capitale del calcio scozzese ma in Europa Rangers e Celtic da anni non sono più squadre in grado di intimidire nessuno. Non solo sembrano irripetibili i tempi in cui le due squadre erano capaci di conquistare la Coppa Campioni e la Coppa Uefa ma pure quelli, più recenti, in cui raggiungevano e superavano la fase a gironi di Champions League. In estate o, al più tardi, in autunno i due club sono immancabilmente già fuori dall’Europa. Conseguenza della partecipazione a un campionato sempre meno competitivo: la Scottish Premier League è l’unica tassa che Rangers non sono mai riusciti a evadere. ECL EUROPA

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