
Tra una ventina di giorni si disputeranno le partite per l’accesso ai quarti di finale di Champions League. Juve e Chelsea ci arrivano molto male.
Quindicesima e sedicesima. Queste, a livello di condizione fisica e di risultati, le posizioni di Juventus e Chelsea nel ranking delle sedici squadre che a fine febbraio si affronteranno per gli ottavi di finale di Champions League.
Terze in serie A e in Premier League, con una forma atletica non brillante e con un morale decisamente sotto i tacchi dopo le ultime batoste in campionato. Dopo l’ultimo weekend e le sconfitte con Cagliari e Liverpool, entrambe, a meno di improbabili blackout di chi le precede, hanno preso atto che la corsa al titolo è già terminata. E siamo appena a febbraio. La Champions League diventa così non l’obiettivo primario ma l’unico. Consapevolezza che aumenta il carico di tensione aspettativa in vista della prossima sfida.
Manchester United e Liverpool da una parte, Inter e Milan dall’altra possono sferrare l’attacco decisivo nei rispettivi campionati allontanando in modo definitivo l’ambizione di poter lottare fino alla fine per lo scudetto e la Premier.
La squadra di Claudio Ranieri, dopo aver giocato il girone d’andata senza giocatori del calibro di Buffon, Camoranesi, Zanetti e Trezeguet (non proprio elementi qualsiasi), è in forte calo proprio nel momento in cui recupera gli assenti di lungo tempo: la sconfitta di Udine è stata bissata all’Olimpico contro il Cagliari, proprio quando il calendario sembrava avvantaggiare i bianconeri nella rincorsa all’Inter. Le riserve Manninger, Mellberg, Marchisio (che tornerà ancora utile visto il nuovo infortunio occorso a Zanetti sabato sera) e Amauri avevano portato Alessandro Del Piero (determinante in questa prima parte del torneo) e compagni a soli tre punti dall’Inter. Nelle ultime due giornate solo il pari interno di domenica scorsa dei campioni d’Italia contro il Torino ha evitato alla Vecchia Signora (soprassata intanto dal Milan) di finire a -9 e modificare la frase ‘Siamo ancora in corsa su tre fronti’. Solo la matematica gli consente di poterlo dire ancora.
Stessa storia per ragazzi di Felipe Scolari. I blues pagano diversi problemi. Il primo sono le ombre a livello societario: Abramovich sembra intenzionato, nonostante le smentite, a cedere la società, per limitare le enormi perdite accumulate in borsa nell’ultimo periodo. In campo le cose non vanno meglio: Joe Cole fuori tutta la stagione; Drogba, separato in casa, si è concesso un anno sabbatico in attesa di raggiungere Mourinho a Milano; Deco incapace di fare la differenza in un centrocampo troppo compassato e poco dinamico per potersi permettere il lusso di un trio che comprende anche Lampard e Ballack; la mancanza di Essien toglie sicurezza e vigore a centrocampo e difesa. Insomma c’è di che essere preoccupati e Scolari lo è.
La coppa con le orecchie è ormai l’obiettivo numero uno per entrambe. Eppure una delle due il prossimo 11 marzo ovviamente saluterà l’edizione 2008-2009. E questo spinge Ranieri e Scolari a tenere vive le speranze (ma chi ci crede?) di rimonta in campionato (coppa Italia e FA Cup a parte).
Facile pronosticare che chi perde diventerà immediatamente protagonista del calciomercato. Gigi Buffon potrebbe cedere alle offerte milionarie del Manchester City, se il neo acquisto Shay Given non confermerà al City of Manchester quanto mostrato nei 10 anni a Newcastle; in uscita con il numero uno i vari Thiago, Poulsen, Iaquinta, Grygera, Zebina. Esodo ancora più nutrito quello che potrebbe aversi a Stamford Bridge a fine stagione: Didier Drogba riabbraccerà Mourinho accasandosi a Milano sponda nerazzurra; Ballack potrebbe raggiungere Schuster a Stoccarda; Deco anticiperà il rientro in Brasile; Cech potrebbe finalmente raggiungere il Barcellona o il Milan, senza contare i movimenti che riguardano le seconde schiere. L’epilogo europeo rischia di coincidere con quello dell’intera stagione. Per questo Juventus-Chelsea è una finale anticipata. ECL
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