Niente da fare. Era ovvio e giusto caricare l’ambiente prima del ritorno per immaginare un’impresa storica. Ma si poteva solo immaginare con un Bayern Monaco così grande. Una superpotenza europea che si permette di lasciare in panchina giocatori del calibro di Claudio Pizarro e Mario Gomez. Tanto in campo ci sono Robben, Ribery, Muller e Mandzukic. La Juventus dopo aver perso l’andata a Monaco di Baviera per 2-0, si è ripetuta ieri a Torino con identico parziale e conclude ai quarti di finale la sua avventura nella Champions League 2012-13. Il Bayern era stata l’ultima squadra in Europa capace di superare i bianconeri a Torino: era il 2009 e quella la Juventus di Ciro Ferrara. Sembra passato un secolo.
La Juve di Antonio Conte non ha nulla di quella squadra a fine ciclo, al contrario è solo all’inizio. La gestione del tecnico leccese non esce ridimensionata da questa eliminazione. Lo scorso anno alla sua prima stagione sulla panchina juventina ha riportato lo scudetto a Torino dopo due settimi posti, vincerà il campionato che sta per terminare, ed essere tra le prime otto squadre in Europa dopo neanche due anni di ricostruzione non è poca roba. Ora ci si dovrà adoperare per confermarsi in Italia e migliorarsi in coppa. E qui viene il bello perché la supremazia a livello economico delle due squadre di Manchester, di Real Madrid e Barcellona, del PSG e dello stesso Bayern è per ora inavvicinabile. Quando hai il doppio o il triplo o molto di più a livello di budget finanziario per acquistare i giocatori migliori capita che arrivi ai quarti di finale e davanti a una Juventus che spadroneggia in serie A puoi permetterti di conquistare agevolmente la semifinale: il Bayern si è limitato a evidenziare il gap che separa il calcio italiano dai top club d’Europa. La Vecchia Signora potrà sì migliorare (arriverà il top player o si proseguirà con la strada dei due-tre buoni acquisti?) ma per vincere servirà del tempo, forse molto. Per la cronaca il match di ieri (Juventus Stadium col record di incassi) ha visto i bianconeri provarci solo nei 10′ minuti iniziali dei tempi (grande parata di Neuer sulla punizione dal limite di Pirlo nella prima frazione di gioco, palo di Quagliarella nella seconda) e spegnersi pian piano nella ripresa dove sono arrivati inesorabili i gol di Mandzukic e Pizarro e le parate di Buffon. I tedeschi non avrebbero avuto problemi nemmeno con le presenze di Vidal e Lichtsteiner (out per squalifica) e di Caceres e Giovinco (assenti per infortunio): troppo forti in tutti i settori del campo, compresa la difesa da molti indicata come punto debole dei neo vincitori della Bundesliga. Il sogno Champions per la Juve finisce qui, l’appuntamento per migliorarsi (probabilmente solo per quello) è rimandato alla prossima stagione. ECL EUROPA
I commenti del dopo partita
Antonio Conte, allenatore della Juventus: “E’ passata la squadra migliore, ai ragazzi non ho nulla da rimproverare. Il Bayern ha dimostrato sia in casa che stasera di essere più forte. Le vittorie non si inventano in un momento. Per noi questa doveva essere un’opportunità anche per farci capire che gap c’era con queste superpotenze. Quello che mi è piaciuto è l’applauso che questi tifosi hanno riservato alla squadra, riconoscendo il grande lavoro che sta facendo: a volte anche dare il 110% non basta. Magari ci attrezzeremo per fare qualcosa di più, anche se fare qualcosa di più significherebbe arrivare in semifinale e non è poco”. Conte fa i complimenti agli avversari: ” E’ una squadra rodata e costruita per vincere e dire che sia il Bayern più forte di tutti i tempi non è dire una stupidata. Nel calcio bisogna essere onesti e ammettere la superiorità degli avversari. Noi siamo arrivati a quarti facendo qualcosa di straordinario: c’è ancora una strada lunga da percorrere, questo non ci deve spaventare ma farci tenere i piedi per terra. Ci siamo svegliati da questo bellissimo sogno, ora pensiamo a conquistare lo scudetto”.
Giuseppe Marotta, direttore generale della Juventus: “Va ricordato che quando è iniziato questo ciclo nel maggio 2010 avremmo messo la firma per essere oggi nei quarti. E’ un momento di grande crescita. Abbiamo giocato contro una delle prime tre squadre in Europa, sappiamo che dobbiamo crescere nel lavoro ma anche nel tempo. Questo è un punto di partenza e sono qui a nome della società per esprimere un ringraziamento alla squadra e ad Antonio Conte. Il calcio italiano non è più in prima fila come qualche anno fa. In Germania ci sono 18 squadre invece che 20 come da noi, il Bayern ha vinto il campionato già da 10 giornate e si è dedicata solo alla Champions. Complimenti ad un management che ha avuto tempo per costruire una squadra che è arrivata due volte in finale di Champions in tre anni. Oggi il potere d’acquisto del Bayern è il doppio del nostro e delle squadre italiane. Si possono permettere di pagare Javi Martinez 40 milioni. Mi rendo conto che per noi italiani è utopia. Non a caso il nostro ranking ci ha visto retrocedere di qualche posizione”.
Gigi Buffon, capitano della Juventus: “Abbiamo fatto il massimo con le nostre forze attuali. Purtroppo non è bastato perché abbiamo incontrato una squadra che in tutta onestà si è dimostrata su tutti i piani superiore a noi. Dove sta la differenza tra noi e loro? Sta nell’excursus, nel background. Negli ultimi tre anni hanno fatto due finali per cui è chiaro che partano avvantaggiati. Sapevo che erano forti, non pensavo che fossero così forti”. La famosa battuta di Beckenbauer? E’ una cosa che non mi ha disturbato affatto. L’unico dispiacere è che all’andata non avevo dato una mano ai miei compagni, ai tifosi e alla società. Poteva anche non dirla quella frase, ma magari l’aveva detta come battuta. A volte ci prendiamo troppo sul serio, sono cresciuto in una famiglia di sportivi e a volte le critiche bisogna anche accettarle. Sono battute che si fanno a caldo, a volte vengono enfatizzate ma non è assolutamente un problema”.
Jupp Heynckes, allenatore del Bayern Monaco: “Non è facile per i giocatori restare completamente concentrati dopo che hai vinto il campionato da solo quattro giorni. Sembrava così nei primi 20 minuti, quando abbiamo perso spesso palla e non eravamo fluidi in attacco, ma piano piano abbiamo preso il controllo della partita e siamo migliorati molto nella ripresa. Alla fine abbiamo decisamente meritato di vincere. Abbiamo parlato di diverse questioni tattiche durante l’intervallo. L’organizzazione tattica doveva migliorare ed è quello che è successo nel secondo tempo. Abbiamo ricevuto molti complimenti nelle ultime settimane. La cosa positiva è che li abbiamo presi, ma non ci siamo fatti influenzare. Stiamo facendo un’ottima stagione con alcune prestazioni fantastiche. Siamo campioni di Bundesliga, ma abbiamo ancora altri obiettivi. Vedremo se siamo al livello di Real e Barcellona”.
Uefa Champions League 2012-13 / Ritorno Quarti di finale – Torino, Juventus Stadium
JUVENTUS-BAYERN 0-2 (0-0)
Juventus: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin (69′ Isla), Pogba, Pirlo, Marchisio (78′ Giaccherini), Asamoah; Vucinic, Quagliarella (65′ Matri). All. Conte.
Bayern Monaco: Neuer; Lahm, Van Buyten (35′ Boateng), Dante, Alaba; Javi Martinez, Schweinsteiger; Robben, Muller, Ribery (80′ Luiz Gustavo); Mandzukic 7 (83′ Pizarro). All. Heynckes.
Arbitro: Velasco Carballo (Spagna)
Reti: 64′ Mandzukic, 90′ Pizarro
Ammoniti: Mandzukic, Bonucci.
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