“Parziale” è l’aggettivo più gentile e conveniente quando si parla di Kokou Djaoupe.
Incredibilmente l’arbitro del Togo è stato chiamato ad arbitrare Mazembe-Esperance, finale di andata della CAF Champions League 2010, che si disputerà a Lumbumbashi domenica prossima. Quella del 41enne togolese Kokou Djaoupe è una designazione più importante e delicata del solito, perché dopo il clamoroso gol di mano di Michael Eneramo che ha deciso la semifinale tra Al Ahly e Esperance a favore dei tunisini, sia il torneo che la classe arbitrale africana devono recuperare prestigio.
Proprio per questo non si capisce come sia stato possibile scegliere Djaoupe. L’arbitro del Togo ha diretto 21 incontri nelle coppe africane e anche due gare di Coppa d’Africa nelle ultime due edizioni, eppure occupa il 164° posto nella classifica dei direttori di gara africani. Una posizione mediocre che si spiega con direzioni di gara spesso contestate (non di rado è stato accusato di corruzione). Due stagioni fa era stato addirittura squalificato per tre anni: sanzione poi dimezzata a un anno e mezzo. Adesso, nel bel mezzo di quella che era la squalifica originaria, si ritrova addirittura ricompensato con l’appuntamento più prestigioso a livello di club del calcio africano. Fin troppo facile prevedere contestazioni e errori: la farsa prosegue. ECL
Gianni Serra
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