Honved
Honved
La Grande Honved (1956)

Senza la Grande Honved non avremmo mai avuto la Coppa Campioni così come l’abbiamo conosciuta. Eppure quella squadra, entrata nel mito e considerata la madre della più importante competizione internazionale per club, in Coppa Campioni ha giocato appena due partite.

La curiosità di misurare la forza del Wolverhampton campione d’Inghilterra con una squadra che costituiva l’ossatura della Grande Ungheria e che dal 1949 dominava il campionato ungherese, aveva portato all’organizzazione di un’amichevole di lusso che al Molineux ricordano ancora. Il 13 dicembre 1954 i Wolves superano l’Honved in rimonta 3-2, dopo uno svantaggio iniziale di due reti. Un risultato che, secondo il direttore dell’Equipe Gabriel Hanot, anziché incoronare i Wolves come la miglior squadra d’Europa, come sostenevano i colleghi britannici, dimostra la necessità di una competizione europea che metta di fronte tutti i campioni nazionali: “Prima di dire che i Wolverhampton Wanderers sono invincibili aspettiamo che vadano a giocare a Mosca o a Budapest”. Detto, fatto: in meno di nove mesi nasce la Coppa Campioni.

Ma nell’edizione inaugurale del 1955-56 l’Honved non c’è: il diritto a rappresentare l’Ungheria spetta al Voros Lobogó, che si è aggiudicato il campionato ungherese 1954-55; il Voros verrà eliminato nei quarti dai campioni di Francia dello Stade Reims, che a loro volta nella finale di Parigi, dopo aver condotto sino a mezz’ora dalla fine, verranno sconfitti 4-3  dal Real Madrid di Alfredo Di Stefano. Hanot aveva ragione: non può essere una partita secca a definire le gerarchie tra le migliori squadre di un intero continente, ma un torneo a eliminazione diretta con gare di andata e ritorno aperto a tutti i campioni nazionali.

Riconquistato il campionato, l’Honved può schierarsi ai nastri di partenza della seconda edizione della Coppa Campioni. L’attesa è grande per l’esordio di Puskas e compagni, sorteggiati contro i campioni di Spagna dell’Athletic Bilbao che nel turno preliminare hanno superato il Porto. Il 22 novembre 1956 al San Mames i baschi vincono 3-2: nei minuti finali l’Honved trova il gol del pari, ma l’arbitro inglese Husband lo annulla. Una sconfitta di misura che gli ungheresi possono naturalmente ribaltare in casa. Ma l’idea di tornare in patria, mentre è ancora in corso l’occupazione delle truppe inviate da Mosca per reprimere la Rivoluzione ungherese, non sfiora i giocatori della Honved, che ottengono di poter disputare il match di ritorno il 20 dicembre 1956 all’Heysel di Bruxelles. Il tempo di battere il calcio d’inizio e l’Athletic è già in gol con Merodio, cui risponde dopo cinque minuti Lazlo Budai, uno dei giocatori chiave dell’Honved e dell’Ungheria vicecampione del mondo del 1954.

Kopa, Puskas, Di Stefano
Puskas (Honved) in mezzo ai due futuri compagni del Real Madrid Kopa e Di Stefano

In un’epoca dove ancora non esistevano le sostituzioni, al 13′ un duro scontro di gioco con Arieta mette ko il portiere magiaro Farago, costringendo Zoltán Czibor ad abbandonare l’attacco per indossare la casacca rossa dell’estremo difensore dell’Honved e piazzarsi tra i pali. L’Athletic approfitta solo in parte della superiorità numerica e del vantaggio di aver di fronte un portiere improvvisato: Arieta sigla il 2-1 solo al 67′, cinque minuti più tardi arriva il 3-1 con Merodio. Non avendo più nulla da difendere Czibor decide di fare il portiere volante, sganciandosi in avanti. A quel punto, sebbene azzoppato, Farago decide di rientrare in campo per riprendersi maglia e posto tra i pali. Ci si aspetta il quarto gol basco e invece, con Czibor nuovamente in attacco, all’82’ arriva il 2-3 ungherese (ancora Lazlo Budai) e e all’86’ il 3-3 (Puskas). L’Athletic è nel panico, l’Honved rischia tutto sino alla fine ma non trova il gol-vittoria. Con l’eliminazione dalla Coppa Campioni si avvia anche la disgregazione della squadra. Nel giro di poche settimane i giocatori prendono strade diverse: chi torna in patria (come Bozsik, Grosics, Budai e Lorant) e chi trova asilo, anche calcistico, in Spagna (Czibor e Kocsis vengono messi sotto contratto dal Barcellona mentre Ferenc Puskas andrà al Real Madrid per formare la coppia più forte di sempre con Alfredo Di Stefano). ECL EUROPA

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