
E’ Real Madrid-Milan, vera classica d’Europa: sedici Coppe Campioni in due.
Mandassero in campo anche le riserve sarebbe sempre una partita di grande fascino, giocata in uno dei due stadi che rientrano nei primi cinque considerati “monumentali” dalla Fifa (Maracanà, Wembley e Centenario gli altri tre). Una sfida iniziata il 19 aprile 1956 al Bernabeu nella semifinale di andata della Coppa Campioni 1955-56, vinta dal Real 4-2 (Rial, Iglesias, Olsen e Di Stefano per le merengues; Nordhal e Schiaffino per i rossoneri) e che sempre nello stesso stadio ha visto lo scorso anno ha visto il Milan vincere 3-2 (doppietta di Pato), per poi pareggiare 1-1 a San Siro (Ronaldinho e Benzema). I 13 precedenti tra le due formazioni dicono: 6 vittorie Milan, 5 Real e due pareggi.
Il blasone impone che anche una “anonima” terza giornata della Fase a gironi (il Real guida il gruppo G con 6 puntii il Milan segue a 4) debba essere affrontata con l’impegno di una finale. Questo vogliono i tifosi. Più blando e da amichevole di lusso l’approccio dei dirigenti Valdano e Galliani. Bon ton confermato dalle parole del tecnico rossonero Massimiliano Allegri: “Sarà bello e emozionante anche per me esordire al Bernabeu”. Un eccesso di melassa indigesto per Jose Mourinho, che preferisce usare il lanciafiamme quando qualcuno allude a una rivalità tra i due allenatori: “Ma quale rivalità volete che ci sia tra me e Allegri? Tra un tecnico che ha vinto questa competizione due volte e uno che gioca la terza partita in Europa? Lui è uno come tanti altri”. A voler ricordare, se lo fosse dimenticato qualcuno, che lui è lo Special one e l’altro un nessuno che siede sulla panchina di una grande squadra. Come dire: fate paragoni tra le società, le squadre, ma non tra gli allenatori, perché il confronto qui non regge.
Non fosse abbastanza chiaro: “Questa è la mia partita numero 75 in Europa, insomma nulla di speciale. Per me se vinciamo, il giorno dopo sarà mercoledi. Se perdiamo, il giorno dopo sarà mercoledi lo stesso”. Oporto, Londra, Milano o Madrid, il buon Jose non cambia e prepara le partite sempre al solito modo, cercando di irritare gli avversari con quella psicologia spicciola che lo ha reso personaggio: “Il vero Ibrahimovic in Spagna non lo avete visto, io sì e lo conosco bene, non posso avere sorprese. Non sono preoccupato da lui ma da Inzaghi. Se gioca lui può essere un problema”. Replica di Allegri: “Fa bene a preoccuparsi di Inzaghi, perché ha sempre segnato parecchio sia in campionato che nelle coppe”. Per la serie: conosco i miei giocatori e non mi metti in imbarazzo. I due potranno divertirsi: le squadre sono quasi al gran completo. Il Real Madrid, capolista della Liga, non recupera Sergio Ramos, così come nel Milan dovrebbe mancare Thiago Silva, mentre in avanti Allegri partirà con il rombo a centrocampo e l’attacco che ha dato spettacolo contro il Chievo: Ronaldinho dietro Pato e Ibrahimovic. Panchina per l’ex madridista Robinho. Mentre tra i padroni di casa l’unica variante rispetto alla formazione che ha vinto facile contro il Malaga potrebbe essere l’impiego di Benzema dal primo minuto al posto di Higuain (doppietta nell’ultimo turno). Un modo per rilanciare il francese che potrebbe tornare utile a gennaio come pedina di scambio per portare a Madrid Wayne Rooney. ECL
Mandassero in campo anche le riserve sarebbe sempre una partita di grande fascino, giocata in uno dei due stadi che rientrano nei primi cinque considerati “monumentali” dalla Fifa (Maracanà, Wembley e Centenario gli altri tre). Una sfida iniziata il 19 aprile 1956 al Bernabeu nella semifinale di andata della Coppa Campioni 1955-56, vinta dal Real 4-2 (Rial, Iglesias, Olsen e Di Stefano per le merengues; Nordhal e Schiaffino per i rossoneri) e che sempre nello stesso stadio ha visto lo scorso anno ha visto il Milan vincere 3-2 (doppietta di Pato), per poi pareggiare 1-1 a San Siro (Ronaldinho e Benzema). I 13 precedenti tra le due formazioni dicono: 6 vittorie Milan, 5 Real e due pareggi.
Il blasone impone che anche una “anonima” terza giornata della Fase a gironi (il Real guida il gruppo G con 6 puntii il Milan segue a 4) debba essere affrontata con l’impegno di una finale. Questo vogliono i tifosi. Più blando e da amichevole di lusso l’approccio dei dirigenti Valdano e Galliani. Bon ton confermato dalle parole del tecnico rossonero Massimiliano Allegri: “Sarà bello e emozionante anche per me esordire al Bernabeu”. Un eccesso di melassa indigesto per Jose Mourinho, che preferisce usare il lanciafiamme quando qualcuno allude a una rivalità tra i due allenatori: “Ma quale rivalità volete che ci sia tra me e Allegri? Tra un tecnico che ha vinto questa competizione due volte e uno che gioca la terza partita in Europa? Lui è uno come tanti altri”. A voler ricordare, se lo fosse dimenticato qualcuno, che lui è lo Special one e l’altro un nessuno che siede sulla panchina di una grande squadra. Come dire: fate paragoni tra le società, le squadre, ma non tra gli allenatori, perché il confronto qui non regge.
Non fosse abbastanza chiaro: “Questa è la mia partita numero 75 in Europa, insomma nulla di speciale. Per me se vinciamo, il giorno dopo sarà mercoledi. Se perdiamo, il giorno dopo sarà mercoledi lo stesso”. Oporto, Londra, Milano o Madrid, il buon Jose non cambia e prepara le partite sempre al solito modo, cercando di irritare gli avversari con quella psicologia spicciola che lo ha reso personaggio: “Il vero Ibrahimovic in Spagna non lo avete visto, io sì e lo conosco bene, non posso avere sorprese. Non sono preoccupato da lui ma da Inzaghi. Se gioca lui può essere un problema”. Replica di Allegri: “Fa bene a preoccuparsi di Inzaghi, perché ha sempre segnato parecchio sia in campionato che nelle coppe”. Per la serie: conosco i miei giocatori e non mi metti in imbarazzo. I due potranno divertirsi: le squadre sono quasi al gran completo. Il Real Madrid, capolista della Liga, non recupera Sergio Ramos, così come nel Milan dovrebbe mancare Thiago Silva, mentre in avanti Allegri partirà con il rombo a centrocampo e l’attacco che ha dato spettacolo contro il Chievo: Ronaldinho dietro Pato e Ibrahimovic. Panchina per l’ex madridista Robinho. Mentre tra i padroni di casa l’unica variante rispetto alla formazione che ha vinto facile contro il Malaga potrebbe essere l’impiego di Benzema dal primo minuto al posto di Higuain (doppietta nell’ultimo turno). Un modo per rilanciare il francese che potrebbe tornare utile a gennaio come pedina di scambio per portare a Madrid Wayne Rooney. ECL
UEFA Champions League 2010-11 – 3a giornata Fase a gironi / Madrid, Santiago Bernabeu (ore 20.45)
Probabili formazioni
REAL MADRID: Casillas, Arbeloa, Pepe, Carvalho, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso, Di Maria; Ozil, Higuain (Benzema), Cristiano Ronaldo. Allenatore: Jose Mourinho
MILAN: Abbiati, Zambrotta, Nesta, Thiago Silva (Bonera), Antonini; Gattuso, Pirlo, Seedorf; Ronaldinho; Pato, Ibrahimovic. Allenatore: Massimiliano Allegri
Arbitro: Pedro Proença (Portogallo)
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