Doppio 2-2 nel gruppo della morte, che ha mietuto la prima vittima: il Manchester City. Solo la matematica tiene ancora in gioco gli inglesi, ultimi nel girone D con due punti dopo quattro partite. La squadra di Mancini è la più seria candidata al ruolo di maggiore delusione della fase a gironi dell’Uefa Champions League 2012-13. Sotto di due reti dopo 17 minuti per la doppietta del capitano Siem De Jong sugli sviluppi di due corner, i campioni d’Inghilterra sono stati per lunghi tratti frustrati dall’abilità di palleggio dell’Ajax. Sorprendente a centrocampo l’efficacia dell’ex juventino Christian Poulsen nel ruolo di centrale davanti alla difesa: il mediano di rottura visto a Torino spesso fuori posizione e in perenne difficoltà con la palla ha lasciato il posto a un giocatore assolutamente a suo agio sia in copertura che in costruzione, eccellente l’intesa con i connazionali Schone e Eriksen. La risalita dell’Ajax sotto la guida di Frank De Boer è costante e una vittoria in Inghilterra avrebbe accelerato il processo di crescita di una squadra che ai soliti giovani di talento (Eriksen) ha aggiunto giocatori più esperti in cerca di rilancio (Babel e lo stesso Poulsen). Un buon mix a costi molto contenuti. Ma a chi pensa che le qualità individuali e le star non siano poi così determinanti, danno risposta gli assi del City Yaya Toure e Sergio Aguero. L’ivoriano al 22′ dimezza lo svantaggio con il gol più bello dell’intera serata: stop di petto spalle alla porta e mentre il giocatore va giù assieme al pallone fucilata al volo di collo destro che sorprende Vermeer e l’intero stadio. Fantastico. Il pareggio della squadra di casa arriva al 74′: Aguero viene lanciato in contropiede da Balotelli ed è bravo a anticipare la conclusione di quel che basta a sorprendere l’estremo difensore olandese. Il City avrebbe addirittura potuto vincere se l’arbitro danese Peter Rasmussen non avesse annullato per un fuorigioco inesistente il 3-2 di Aguero all’88’ e non concesso un evidentissimo rigore al 95’ sull’ultima azione della partita con Van Rhijn che trattiene vistosamente per la maglia Balotelli dentro l’area piccola. Il direttore di gara anziché il penalty fischia la fine dell’incontro. Rigore solare. La vittoria del City sarebbe stata probabilmente immeritata ma quel rigore c’era e il gol di Aguero pure: comprensibile la rabbia di Mancini a fine gara: “Pessimo arbitraggio”. Commento che gli costerà una squalifica.
Stesso punteggio e quasi stesso andamento al Bernabeu dove il Borussia Dortmund dà spettacolo, mette alla frusta le stelle del Real Madrid, passa due volte in vantaggio nel primo tempo (Reus al 28′ e autogol di Arbeloa al 45′) ma regala sempre il pari ai madrileni. Al 34’ la difesa tedesca segue il pallone ma si dimentica di Pepe che può saltare e incornare indisturbato; all’88’ Weidenfeller vanifica le tante belle parate facendosi sorprendere da una punizione tutt’altro che irresistibile di Ozil. Errore grossolano per un portiere così esperto. Il 2-2 premia la grinta dei madrileni e il coraggio di Mourinho che, come sua abitudine in questi casi, nell’ultimo quarto d’ora ha tenuto contemporaneamente in campo cinque giocatori d’attacco come Kakà, Callejon, Ronaldo, Ozil e Di Maria. I Blancos si stanno specializzando nell’evitare sconfitte casalinghe allo scadere (col City perdevano 2-1 a tre minuti dalla fine) ma il carattere degli uomini di Mourinho non cancella le grandi difficoltà contro squadre rapide e ben organizzate. I due pareggi mantengono inalterati i distacchi: Borussia Dortmund sempre primo con 8 punti , Real a 7, Ajax a 4 Manchester City ultimo a quota 2.
Nel girone C l’1-1 a San Siro tra Milan e Malaga qualifica gli spagnoli agli ottavi con due turni di anticipo e mantiene al secondo posto i rossoneri, con un solo punto di vantaggio sull’Anderlecht vincitore 1-0 sullo Zenit. Le squadre di Allegri e Spalletti, delusioni del gruppo, rischiano di vedersi soffiare il secondo posto dall’Anderlecht, prospettiva inimmaginabile a inizio torneo.
Al Porto basta uno 0-0 a Kiev per garantirsi la qualificazione agli ottavi. I portoghesi guidano il girone A con 10 punti, uno più del Psg comunque quasi certo del passaggio del turno: i francesi hanno cinque punti di vantaggio sulla Dinamo Kiev, dopo aver spento la contestazione del Parco dei Principi con una quaterna alla Dinamo Zagabria. Nel 4-0 ai croati spicca la gran prestazione di Zlatan Ibrahimovic nei panni del rifinitore: nessun gol per lo svedese, suoi però gli assist per Alex, Matuidi, Menez (gran gol) e Hoarau.
L’Arsenal farà bene a superare il Montpellier nella prossima giornata, altrimenti i gunners rischiano grosso. La squadra di Wenger attraversa un momento molto delicato e aver sprecato a Gelsenkirchen il 2-0 firmato da Walcott e Giroud nei primi 26 minuti non aiuta a venirne fuori. Il gol di Huntelaar nei minuti di recupero della prima frazione e il pari di Farfan al 67′ salvano lo Schalke dal ko casalingo e confermano tutte le fragilità tattiche e psicologiche dei londinesi. L’Arsenal manca così il sorpasso in vetta al girone B e continua a seguire lo Schalke di un punto. Ma un solo punto è anche il vantaggio degli inglesi sull’Olimpiacos, vincitore in rimonta 3-1 sul Montpellier. I greci hanno ottenuto il successo sui campioni di Francia grazie all’uno-due firmato dall’ex romanista Leandro Greco all’80’ e da Kostas Mitroglou all’82’. Per il Montpellier si tratta di un addio anticipato alle competizioni continentali, perché con un solo punto dopo 4 gare anche il passaggio in Europa League è ormai una chimera. ECL EUROPA
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